Recensione di Fisher Investments Italia sul Bitcoin


La recente rinascita del bitcoin ha riacceso l’entusiasmo nei confronti della criptovaluta più grande del mondo. I rendimenti del bitcoin sono stati indubbiamente vigorosi, favoriti di recente da diverse “vittorie” normative che ora consentono un uso più ampio degli exchange traded fund (ETF) sui bitcoin. Ma i soli rendimenti elevati sono un buon motivo per inserire il bitcoin nei portafogli degli investitori a lungo termine? 
Secondo la recensione di Fisher Investments Italia, gli investitori dovrebbero guardare oltre i recenti rendimenti del Bitcoin per comprendere appieno in cosa stanno investendo. In questo articolo, valuteremo i driver fondamentali del bitcoin, il suo profilo di volatilità e altre questioni importanti da considerare prima investire una porzione considerevole dei propri risparmi in questi titoli.
 

Cosa determina il prezzo del bitcoin? Il sentiment, secondo Fisher Investments Italia 

I sostenitori del bitcoin chiamano in causa tutta una serie di motivi per i quali la sua enorme ascesa dovrebbe proseguire. Tra questi vi è la convinzione che l’offerta totale limitata e la decelerazione delle emissioni agiscano come fattori di sostegno nel lungo termine. Le basi dell’economia ci insegnano che, a parità di altre condizioni, un calo dell'offerta tende a far salire i prezzi. Vi sono tuttavia buone ragioni per chiedersi se le altre condizioni rimarranno effettivamente costanti nel mercato del bitcoin. 
In primo luogo, i fattori che guidano la domanda di bitcoin appaiono effimeri. Fisher Investments Italia sottolinea che la domanda di bitcoin non è ancorata a una molteplicità di impieghi al dettaglio o industriali, come l’oro o altre materie prime. Il bitcoin non produce flussi di cassa né utili, a differenza di obbligazioni e azioni. Né è un mezzo di scambio ampiamente utilizzato, come le valute. A guidarlo sono soprattutto le speculazioni sul fatto che altri vorranno acquistarlo a un prezzo più alto in futuro. Essendo dettata perlopiù dal sentiment, la domanda può subire repentine oscillazioni. E se la domanda diminuisce più velocemente dell’offerta, i prezzi possono diminuire.
In secondo luogo, l’argomentazione dell’“offerta limitata” non sembra considerare la quantità di criptovalute alternative a disposizione degli investitori. Secondo varie stime, sono migliaia se non milioni i crypto-asset che si contendono l’attenzione (Figura 1). Le stime più esigue si concentrano sulle criptovalute più tradizionali e ancora attivamente negoziate, mentre le stime più elevate possono includere token come le monete meme temporanee e monete ormai non più disponibili. Non tutte le criptovalute concorrenti sono abbastanza popolari o durevoli da costituire una minaccia per il predominio del bitcoin, ma il numero di alternative potrebbe finire col frammentare la domanda della prima criptovaluta al mondo nel corso del tempo. Secondo Fisher Investments Italia, sebbene il bitcoin sia rimasto la criptovaluta più importante, non è certo che riuscirà a mantenere la sua posizione dominante sul mercato delle criptovalute in futuro. 
Infine, la rapidità con cui l’offerta di criptovalute può ampliarsi per soddisfare - e potenzialmente superare - la domanda, rappresenta un rischio per chi investe in bitcoin. Per crescere, l’offerta azionaria richiede tempo, in virtù di requisiti come la disponibilità di società private idonee e l’iter lungo e costoso necessario per quotare in borsa una società. Di contro, viste le barriere all’entrata scarse o nulle, l’offerta complessiva di criptovalute può espandersi velocemente fino a superare abbondantemente la domanda. Secondo Fisher Investments Italia si tratta di un rischio sottovalutato dagli investitori convinti che l’offerta limitata di bitcoin manterrà i prezzi su livelli elevati.  

Figura 1: Esistono milioni di “crypto token

 

Fonte: CoinGecko Research, al 17/04/2024. Numero di criptovalute create mensilmente e numero totale secondo CoinGecko Research. Ai fini della ricerca di CoinGecko, i termini “criptovalute”, “token” e “monete” vengono utilizzati come sinonimi. 

La storia relativamente breve del bitcoin e la sua importanza

La breve storia del bitcoin, lunga appena 14 anni, non ci consente di capire come si comporterebbe in diversi scenari economici e di mercato. Come mostra il Grafico 2, la storia del bitcoin impallidisce dinanzi alla lunghezza e all’affidabilità delle serie storiche disponibili per le categorie di attivi più tradizionali, come le azioni e le obbligazioni. 
Paragoniamo ad esempio la storia del bitcoin con i quasi 100 anni di dati storici che Fisher Investments Italia esamina per gli investimenti azionari. Lungo questo arco temporale, le azioni hanno attraversato recessioni, guerre, disastri naturali, shock di politica monetaria, carenze di materie prime, crisi sanitarie e molto altro ancora. Possiamo utilizzare questi dati per capire come hanno reagito le azioni ai vari eventi, analizzare l’attuale contesto economico e fare leva su queste informazioni - insieme a molti altri fattori - per arrivare a formulare le nostre previsioni. Come è solito dire Ken Fisher, fondatore, Presidente Esecutivo e Co-direttore degli Investimenti di Fisher Investments Italia: “La storia non si ripete del tutto identica, ma spesso riproduce dinamiche simili”.

Figura 2: Serie storiche del bitcoin rispetto ad altri investimenti


 
Fonte: Gruppo Ricerca di Fisher Investments, al 15/04/2024. Il grafico in alto illustra la disponibilità di dati affidabili e largamente citati da varie fonti di dati per diverse categorie d’investimento.

Sebbene ogni investimento comporti un compromesso tra rischio e rendimento, il profilo di rischio/rendimento del bitcoin è perlopiù sconosciuto vista la sua storia relativamente breve. Pertanto, è difficile stabilire in maniera attendibile se il bitcoin sia adatto ad essere inserito in una strategia di investimento a lungo termine ampiamente diversificata. 

Fisher Investments Italia analizza l’estrema volatilità del bitcoin e la loro folle corsa

Un certo grado di volatilità è connaturato agli investimenti, ma il bitcoin ha registrato livelli estremi di volatilità, con ascese e crolli spettacolari. Se da un lato i rendimenti alle stelle possono attrarre potenziali investitori con i loro utili smisurati, dall’altro gli investitori rischiano di sottovalutare le difficoltà insite nel destreggiarsi tra le nette oscillazioni di prezzo del bitcoin. 
Prevedere in maniera affidabile i movimenti di prezzo del bitcoin è notoriamente difficile a causa della frequenza e dell’intensità delle sue variazioni di prezzo. Ad esempio, a partire dall’inizio del 2017 il bitcoin ha subito ribassi pari o superiori al 5% in un solo giorno in più di 180 giornate (Figura 3). Alcuni investitori temono la volatilità delle azioni, ma nello stesso lasso di tempo l’azionario globale ha registrato flessioni simili soltanto in quattro giornate. Inoltre, la profondità delle correzioni e dei ribassi del bitcoin può innervosire gli investitori. Sono probabilmente pochi gli investitori in grado di tollerare un calo del 93% (2011), dell’83% (2017) o del 77% (2022) di un investimento, come quelli registrati dal bitcoin negli anni indicati tra parentesi.  Sebbene alcuni investitori abbiano beneficiato del rialzo del bitcoin, e forse continuano a farlo, Fisher Investments Italia ha osservato che gli investitori tendono a prendere decisioni avventate e controproducenti quando si trovano di fronte a una volatilità estrema.

Figura 3: L’estrema volatilità a breve termine del Bitcoin


  
Fonte: Global Financial Data e FactSet, all’08/04/2024. GFD, Bitcoin per dollaro USA, su base giornaliera, dal 01/01/2017 al 31/03/2024. Valori espressi in dollari USA.

Il bitcoin è la scelta giusta per il tuo portafoglio a lungo termine? Fisher Investments Italia risponde

Nonostante quanto detto finora, non siamo contrari al bitcoin né ad altre criptovalute. In linea di principio, le prospettive per le criptovalute e le tecnologie ad esse associate sono interessanti. Tuttavia, secondo Fisher Investments Italia gli investitori devono ponderare attentamente quanto realmente conoscono le dinamiche di rischio/rendimento del bitcoin e raffrontarle con quelle di altri attivi disponibili prima di prendere una decisione d’investimento a lungo termine. 
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i Fonte: Global Financial Data, al 22/03/2023. GFD, Bitcoin per dollaro USA, su base giornaliera, dal 13/05/2011 al 20/03/2024. Valori espressi in dollari USA.


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