Il budget federale negli USA

Il documento con i piani delle uscite ed entrate per l'esercizio fiscale di tutti i dipartimenti governativi



FTA Online News, Milano, 30 Set 2011 - 11:11

Il budget federale degli Stati Uniti d'America è il documento che contiene i piani relativi alle uscite e alle entrate per l'esercizio fiscale successivo di tutti i dipartimenti governativi: in altre parole con il budget viene determinato il deficit (o, più raramente, il surplus) di bilancio.

In base al Budget and Accounting Act del 1921 e al Congressional Budget and Impoundment Control Act del 1974, ovvero la leggi che contengono i principi base per la determinazione del bilancio federale, tra il primo lunedì di gennaio e il primo lunedì di febbraio di ogni anno il presidente degli Stati Uniti propone al Congresso il proprio budget per l'esercizio fiscale successivo, ovvero avente inizio il 1° di ottobre dello stesso anno.
Il presidente si avvale, per elaborare il budget, del supporto di diverse agenzie federali tra cui il Government Accountability Office, il Congressional Budget Office, l'Office of Management and Budget e il Dipartimento del Tesoro.
Il Congresso inizia quindi un approfondito esame del budget proposto da presidente e quindi glielo reinvia. Il presidente può firmarlo, facendolo diventare legge, oppure porre il veto, e invitare il Congresso a una nuova deliberazione.
Come accennato in precedenza i deficit del budget sono molto più frequenti rispetto ai surplus. Dal 1981 (amministrazione Reagan) a oggi, solo nel quadriennio 1998-2001 il budget federale ha registrato un surplus. Questo ha determinato un pressoché costante incremento del debito pubblico, circostanza che ha indotto il Congresso a innalzare più volte nel tempo il tetto del debito (ben 36 innalzamenti dal 1981 ad oggi). Il 16 maggio 2011 questo tetto è stato raggiunto. Il Dipartimento del Tesoro ha immediatamente attivato le misure straordinarie di cui dispone al fine di evitare lo sforamento del limite.
L'effetto di queste misure ha permesso agli USA di restare sotto il tetto, ma solo fino al 2 agosto successivo.
A quel punto si è reso necessario il ricorso al Budget Control Act of 2011, un provvedimento approvato dal Congresso e convertito in legge dal presidente Barack Obama in extremis dopo una difficile trattativa. La legge comprende un immediato innalzamento del tetto del debito di 400 miliardi di dollari, con la facoltà per il presidente di richiedere ulteriori incrementi fino a 1700-2000 miliardi, incrementi che dovranno però essere sottoposti al vaglio del Congresso.
Il Budget Control Act of 2011 prevede inoltre una serie di misure per la riduzione del deficit.
La soluzione della "crisi del debito" statunitense non ha però impedito all'agenzia Standard&Poor's di effettuare lo storico declassamento del rating del debito USA da tripla A (stabile sin dal 1941) ad AA+. La decisione di S&P ha innestato un'aspra polemica da parte del Dipartimento del Tesoro che ha accusato S&P di aver sbagliato i conti di circa 2000 miliardi di euro. L'agenzia dopo i rilievi del Dipartimento ha ammesso di aver commesso un'imprecisione ma ha confermato il downgrade ritenendo l'errore non determinante nella decisione.
Il 22 agosto la McGraw-Hill, società che controlla Standard&Poor's ha annunciato che a partire dal 12 settembre Douglas Peterson, proveniente da Citigroup, prenderà il posto di Deven Sharma alla presidenza di S&P.

 


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