Le radici dell’Helicopter money

FTA Online News, Milano, 26 Ago 2016 - 11:40

L’Helicopter money è una politica monetaria ipotizzata come estremo tentativo –mai attuato – per rilanciare l’economia e che consiste letteralmente nel “lanciare soldi da un elicottero”.
L’espressione “helicopter money” deriva da una provocazione fatta dall’economista Milton Friedman nel 1969 mentre spiegava quali fossero i meccanismi di trasmissione di denaro dallo Stato all’economia reale. Secondo Friedman, se tutte le strategie ortodosse di politica monetaria non avessero funzionato, al peggio si sarebbe potuti ricorrere alla distribuzione di denaro lanciandolo direttamente da un elicottero in modo da aumentare l’inflazione:
“Supponiamo adesso che un giorno un elicottero sorvoli questa comunità e lanci 1.000 dollari dal cielo, che, ovviamente, verrebbero frettolosamente raccolti dai membri della comunità. Supponiamo inoltre che tutti siano convinti che questo è un evento unico che non sarà mai più ripetuto”.
(M. Friedman, The Optimum Quantity of Money, 1969)
L’ipotesi di Friedman si bassa tuttavia su ipotesi piuttosto restrittive: la gente non deve risparmiare il denaro gettato dall’elicottero e l’economia deve trovarsi al pieno impiego. Solo in questo scenario sarebbe lecito aspettarsi un aumento della domanda nominale e quindi dell’inflazione.
La metafora del padre del monetarismo fu successivamente rilanciata nel 2002 da Ben Bernanke (prima della sua nomina a presidente della Fed): egli suggerì alla Bank of Japan di stampare denaro per finanziare un taglio delle tasse in modo da distribuire la moneta direttamente sull’economia, attraverso tagli fiscali e la distribuzione diretta di denaro ai cittadini mediante le poste.
In una fase in cui la politica monetaria in entrambe le sue forme, convenzionali e non convenzionali, sta risultando inefficace (credito e i consumi non stanno aumentando adeguatamente), torna di attualità l’ipotesi contemplata da Friedman.

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In sostanza la proposta è quella di versare denaro direttamente nelle tasche di cittadini e imprese creando moneta e/o tagliando le tasse. Operazione che può essere finanziata attraverso la creazione di moneta da parte delle banche centrali diretta ad acquisti incrementali di debito pubblico.
Diversi esperti studiano la questione da tempo e la trovano plausibile:
Tra i sostenitori dell’Helicopter Money troviamo Adair Turner, accademico, membro della camera dei Lord ed ex presidente della Financial Service Authority inglese. Per Turner l’incapacità del Quantitative Easing di produrre un adeguato livello di sviluppo suggerisce che i paesi che si trovano di fronte a una situazione caratterizzata da bassi livelli di crescita, bassi tassi di interesse, debiti elevati, dovrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di creare moneta e distribuirla al popolo. In tal modo la domanda di beni e servizi ne riceverebbe un forte impulso e il livello dello stimolo sarebbe proporzionale al valore della nuova moneta creata.
Oltre a Turner e a Bernanke, appoggiano la teoria J. Bradford DeLong, John Muellbauer, Kemal Dervis, Yanis Varoufakis e Guido Tabellini.
Quello dell’Helicopter Money resta comunque di un tema che divide esperti ed economisti, sia per gli effetti che per le difficoltà politiche di attuare una misura del genere.


Diverse sono infatti le obiezioni a questa teoria:


Potrebbe scatenare un forte livello di inflazione;
Uno stimolo della domanda potrebbe creare uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti alimentato da acquisti di merci estere;
Utilizzando l’elicottero la banca centrale sconfinerebbe nella politica fiscale, che non è tra i suoi compiti;
Poco praticabile in Europa, come sottolineato dal governatore della Bce Mario Draghi, in quanto il finanziamento monetario esplicito del deficit pubblico è vietato dai trattati europei;
I governi potrebbero approfittare di questo strumento a scopi elettorali


Tra gli anti-elicotteristi troviamo invece Michael Heise, James McCormack, Koichi Hamada, Carmen Reinhart e Francesco Daveri (Univ.Cattolica).  


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