I fondi sovrani

Fondi di investimento controllati da uno stato



FTA Online News, Milano, 21 Mag 2010 - 16:38

I fondi sovrani sono dei fondi di investimento controllati da uno stato capaci di agire su scala globale. In pratica si tratta di gestori di risorse dello stato che investono sul mercato per ottenere profitti o vantaggi strategici. Oggi ci sono più di 20 fondi sovrani globali che hanno assunto un ruolo di primo piano nell’industria finanziaria mondiale, fra i più noti si trovano fondi cinesi e arabi, ma anche norvegesi e russi.

Spesso i fondi sovrani derivano indirettamente le proprie risorse dai proventi derivanti dalle materie prime del Paese che li controlla (è il caso della maggior parte dei fondi sovrani sauditi, di Abi Dhabi, del Kuwait e in genere del Medioriente) o dai ricavi ottenuti dalle esportazioni (è il caso dei fondi cinesi e del Sud Est asiatico in particolare). In genere un fondo sovrano può ottenere le proprie risorse anche da surplus della bilancia dei pagamenti del Paese che lo controlla, da operazioni in valuta straniera, dai proventi di operazioni di privatizzazione, da surplus fiscali. Queste risorse vengono investite in azioni, obbligazioni, in immobili o in altri strumenti finanziari.

Sebbene nel 2009 gli investimenti dei fondi sovrani siano diminuiti di un terzo rispetto al 2008, a fine anno essi hanno raggiunto i 68,8 miliardi di dollari di cui 41,8 nei paesi Ocse e il resto nei mercati emergenti. A partire dalla fine degli anni ’90 il numero e l’importanza dei fondi sovrani sono cresciuti esponenzialmente. La crisi dei mutui subprime ha portato inoltre molti di questi bracci finanziari dei mercati emergenti a guadagnare posizioni strategiche in industrie e istituzioni di primo piano dei mercati maturi come l’Europa e gli Stati Uniti.

Tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008 i fondi sovrani hanno investito circa 45 miliardi di dollari nel sostegno delle vacillanti banche americane ed europee e a fine 2008 hanno siglato il codice di condotta noto come “I principi di Santiago” che ha incrementato notevolmente la trasparenza di questi soggetti. Si è trattato di due operazioni che hanno molto rassicurato i mercati sul ruolo di questi soggetti finanziari emergenti. Nel 2009 il fondo Qatar Investment Authority ha investito 13,2 miliardi di dollari nelle ferrovie del Qatar, ma anche 9,9 miliardi nel 10% di Porsche e altri 4,6 miliardi in un altro 10% di Volkswagen diventando in pratica un azionista di peso in uno dei maggiori gruppi automobilistici del mondo.

Lo scorso anno l’International Petroleum Investment Company ha investito 4,3 miliardi di dollari in una compagnia petrolifera spagnola, 2,6 miliardi nella casa automobilistica tedesca Daimler e altri 2,3 miliardi in una società chimica canadese. Nello stesso anno la China Investment Corporation ha investimento ha investito 1,9 miliardi di euro nell’indonesiana PT Bumi, il più grande produttore mondiale di carbone, e altri 1,5 miliardi di Teck Resource un importante gruppo minerario canadese.

L’importanza finanziaria dei fondi sovrani si è però vista anche nell’acquisizione, per esempio, di una quota da 4,1 miliardi di dollari in Citigroup da parte del fondo sovrano del Kuwait KIA e di un’altra quota da 7,5 miliardi di dollari da parte dell’Abu Dhabi Investment Authority. Operazioni importanti hanno coinvolto Bank of America, Merrill Lynch e la britannica Barclays.
All’inizio del 2010 la finanza globale sicuramente deve tenere conto del ruolo crescente di questi nuovi soggetti finanziari.


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