Aumento di capitale con diritto di opzione
La decisione dipende dal "costo effettivo" dell’operazione
FTA Online News, Milano, 31 Ott 2008 - 18:00
L’azionista di una società coinvolta in un aumento di capitale con diritto di opzione si trova a nella posizione di dover decidere se ed in che modo aderire all’operazione.
La decisione dipende dal "costo effettivo" dell’operazione ossia dalla convenienza dell’esercizio del diritto che viene assegnato proporzionalmente a ciascun azionista.
Infatti a seconda del prezzo a cui la cessione può essere conclusa il titolare del diritto può decidere se:
- esercitare il diritto (nel caso in cui il prezzo di mercato sia inferiore al valore teorico)
- vendere il diritto (nel caso in cui il prezzo di mercato sia superiore al valore teorico)
Il calcolo del valore teorico del diritto quindi assume un ruolo fondamentale per la corretta interpretazione e gestione di un aumento di capitale.
Il valore teorico del diritto non è altro che l’esatto ammontare che compensa l’azionista dalla riduzione di prezzo che le azioni subiscono in conseguenza della ricapitalizzazione.
Il valore teorico del diritto è dato da numero di azioni presenti sul mercato ante aumento di capitale moltiplicate per il prezzo di mercato ante aumento di capitale sommate alle nuove azioni emesse moltiplicate per il prezzo di emissione delle nuove azioni. Tutto rapportato al numero di azioni totali in circolazione post aumento di capitale.
Va precisato comunque che il valore teorico del diritto, il coefficiente di rettifica del prezzo dell’azione ed il relativo prezzo rettificato vengono comunicati da Borsa Italiana il giorno antecedente all’inizio dell’aumento di capitale a mercati chiusi (normalmente alle ore 18,00).
I calcoli sono effettuati dall’AIAF, l’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari.
Se ad esempio una società ha 100 azioni quotate al prezzo di 2,5 euro decide di emettere 50 nuove azioni ad un prezzo di 2 euro il nuovo prezzo a mercato delle azioni sarà dato dal seguente calcolo.
Nuovo prezzo: 100*2,5 + 50*2 / 100 + 50 = 2,33
Il valore teorico del diritto quindi sarà dato da 2,5 – 2,33 = 0,17
L’azionista che possiede 10 azioni potrà decidere se aderire all’operazione acquistando 5 nuove azioni al prezzo di 2 euro oppure vendere i 10 diritti ed incassare i 1.7 euro
Mediamente il diritto rimane quotato 14 sedute e la quotazione sul mercato riflette o almeno dovrebbe il prezzo dell’azione.
Per chi non fosse azionista e volesse acquistare titoli della società oggetto dell’aumento di capitale potrebbe optare due strade;
la prima di acquistare azioni mediante acquisto dei diritti: questo è conveniente quando il costo di acquisto del diritto moltiplicato per il costo di esercizio è inferiore al valore di mercato dell’azione.
Viceversa è meglio acquistare direttamente azioni quando il diritto è sopravvalutato ossia quando l’acquisto e l’esercizio del diritto è superiore al costo dell’azione sul mercato.