Intervista a Vincenzo Sagone, Amundi SGR

Intervista a Vincenzo Sagone, Head of ETF, Indexing & Smart Beta Business Unit – Amundi SGR

 

Con questa emissione Amundi estende e consolida la sua offerta in Italia: gli ETF in particolare come si collocano in questa strategia?
Con il listing di questi 12 prodotti rafforziamo la nostra presenza sul mercato italiano. L’offerta di una gamma ampia di esposizioni in ETF è uno degli assi di sviluppo di Amundi e quello italiano è senza dubbio uno dei mercati per noi cruciali. 

Perché questa centralità del mercato italiano?
Si tratta di un mercato in forte sviluppo, che ha conosciuto una vera e propria evoluzione negli ultimi 10 anni. Amundi ha quotato il suo primo ETF su Borsa Italiana nel 2010. Da allora, abbiamo rilevato una crescente consapevolezza degli investitori sui vantaggi offerti da questi strumenti finanziari: trasparenza, diversificazione, costi contenuti e innovazione sono le caratteristiche che hanno caratterizzato gli ETF come strumenti sempre più apprezzati degli investitori.

Quanto conta nelle scelte degli investitori il fatto che siano quotati su un mercato liquido come ETFplus?
E’ senz’altro un elemento capace di renderli ancora più attrattivi. Grazie alla loro facilità di negoziazione, questi strumenti consentono infatti di esporsi ad un indice, cioè un intero mercato, in un’unica transazione. Di fronte alla crescente domanda da parte degli investitori italiani, dal 2010 abbiamo continuato a sviluppare la nostra offerta su Borsa proponendo soluzioni innovative e competitive.

Si può dire che innovazione ed economicità siano i punti di forza della vostra offerta? 
Esatto, crediamo fortemente nella formula cheaper/smarter. L’attenzione alle nuove esigenze degli investitori occupa un ruolo centrale nello sviluppo di nuove soluzioni. Al momento del lancio, oltre un terzo della nostra gamma di ETF è infatti innovativo. Anche l’attenzione ai costi è per noi cruciale, soprattutto nell’attuale contesto di mercato. La gamma di ETF di Amundi comprende inoltre esposizioni a replica sia fisica che sintetica, così da rispondere al meglio alle esigenze specifiche degli investitori.

Qual è la vostra strategia per il futuro?
Continueremo a sviluppare la gamma di ETF a disposizione degli investitori italiani su diverse asset class, sulla base di questi due princìpi cardine. Ad esempio gli ETF Smart Beta, la cui domanda sul mercato è in crescita.

A breve entrerà in vigore la direttiva MIFID II. Quali sono le opportunità per il business degli ETF e come vi state preparando a questo appuntamento?
L’entrata in vigore di MIFID II rappresenterà potenzialmente un’importante evoluzione, poiché la richiesta di un maggior livello di informazione sui costi contribuirà a migliorare la trasparenza. L’effetto che ne consegue è un’accresciuta visibilità sulla struttura di costo dei prodotti finanziari. Ciò rappresenta una nuova opportunità per i prodotti più efficienti, quali appunto gli ETF.

Come influirà sul lavoro della rete distributiva?
Ritengo che potrà essere un incentivo a fornire un maggiore livello di consulenza ai clienti finali. Strumenti come gli ETF potranno a maggior ragione rappresentare per i distributori una valida soluzione nella strutturazione della propria offerta. Il mercato italiano è particolarmente ricettivo in tal senso, tanto che Amundi ha già sviluppato alcune soluzioni a base di ETF.
Storicamente, Amundi lavora in stretta collaborazione con i distributori e con diverse piattaforme. L’obiettivo è trovare insieme le risposte adatte a soddisfare i bisogni dei clienti, proponendo soluzioni trasparenti e a prezzo competitivo.

 

 

 

 


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