UE: dalla finanza sostenibile gli strumenti giusti per la ripartenza

Per gli esperti della Commissione tassonomia verde, benchmark climatici e green bond standard possono orientare gli interventi



Forum per la Finanza Sostenibile, 08 Mag 2020 - 17:31

In Europa i piani per la ripresa economica post emergenza sanitaria potranno essere supportati attraverso strategie e strumenti di finanza sostenibile. Lo ha affermato in una nota del 27 aprile il Technical Expert Group (TEG) on Sustainable Finance, il gruppo tecnico di esperti che dall’estate del 2018 sta lavorando allo sviluppo delle principali iniziative in tema di finanza sostenibile avviate dalla Commissione Europea.
In particolare, gli strumenti che potranno guidare gli investimenti pubblici e privati per la ripresa sono tre:

  1. la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, una classificazione di settori e attività economiche che, in base a determinati criteri tecnici, possono essere considerati sostenibili del punto di vista ambientale e coerenti con gli obiettivi europei dell’Accordo di Parigi;
  2. i benchmark climatici, ovvero gli indici di riferimento per costruire portafogli e prodotti allineati con gli scenari economici prefigurati nell’Accordo di Parigi (Paris-aligned Benchmark), oppure che si collocano in traiettorie compatibili con questo obiettivo (Climate Transition Benchmark);
  3. il Green Bond Standard (GBS), un sistema di criteri condivisi a livello europeo per l’emissione di obbligazioni verdi qualificate come “EU Green Bond”.

Sostenibilità ambientale e sociale al centro dei nuovi modelli economici


Governi, istituzioni pubbliche e settore privato stanno concentrando iniziative e risorse per proteggere la salute dei cittadini, sostenere i redditi delle famiglie e alleviare gli effetti negativi della crisi economica sulle aziende. Affinché i nuovi sistemi socio-economici siano resilienti, quindi capaci di rispondere e di reagire alle crisi future – sottolinea il TEG – è necessario che i piani per la ripresa integrino considerazioni di sostenibilità ambientale e sociale, per esempio in relazione al cambiamento climatico e alla protezione della biodiversità.
A questo proposito, il Consiglio dell’Unione Europea ha affermato che la Roadmap for Recovery (la tabella di marcia per la ripartenza) porrà al centro l’EU Green Deal, il programma lanciato dalla Commissione alla fine del 2019 per compiere la transizione verso un’economia verde e inclusiva. Ciò significa che I target ambientali per il 2030 e l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 dovranno rappresentare criteri indispensabili per la selezione di interventi privi di impatti negativi sull’ambiente e sul benessere delle persone. Aziende e investitori dovranno quindi comunicare con chiarezza e trasparenza l’allineamento delle proprie attività a tali obiettivi.
Tassonomia, benchmark climatici e GBS sono strumenti efficaci sia per i governi, sia per il settore privato perché individuano e promuovono le attività che contribuiscono alla transizione verso modelli più sostenibili, incoraggiando un cambiamento positivo anche da parte delle organizzazioni che al momento non risultano compatibili.

 

Come gli strumenti di finanza sostenibile possono supportare una ripresa verde e inclusiva


La tassonomia illustra in quali ambiti e secondo quali modalità è importante ridurre le emissioni di gas a effetto serra, costruire sistemi resilienti ai rischi del cambiamento climatico, rendere le catene di fornitura più sostenibili e creare nuovi posti di lavoro.
I benchmark climatici permettono di costruire portafogli d’investimento che si collocano su traiettorie funzionali alla transizione climatica o che sono già allineati con gli scenari prefigurati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, ovvero l’aumento delle temperature medie globali entro 1,5°, considerato indispensabile per evitare effetti catastrofici su ambiente e comunità umane.
Il GBS consente agli emittenti di comunicare al mercato come vengono impiegati i proventi in ottica di sostenibilità e quali impatti ambientali e sociali sono generati dagli interventi finanziati.
I primi due strumenti sono oggetto di regolamentazione. Per la tassonomia è in corso di adozione un regolamento, quindi un atto normativo direttamente vincolante all’interno degli Stati membri: gli operatori finanziari dovranno effettuare la rendicontazione dei propri prodotti in base ai criteri della tassonomia a partire dal 2022 in tema di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico e dal 2023 per gli altri quattro obiettivi ambientali della Commissione UE: uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; transizione verso l’economia circolare (con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti); prevenzione e controllo dell’inquinamento; protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Per i benchmark climatici è stato adottato un regolamento a fine 2019; le autorità europee stanno elaborando gli atti delegati che contengono le precisazioni sui requisiti a cui gli indici dovranno conformarsi per rientrare in questa categoria.
L’adesione al GBS è volontaria; a marzo 2020 il TEG ha pubblicato un report con una guida all’uso per gli operatori finanziari. Nell’ambito dell’aggiornamento del piano d’azione della Commissione UE sulla finanza sostenibile verranno chiariti ulteriori aspetti, per esempio sulla possibilità di introdurre un meccanismo di accreditamento per i revisori che certificano la conformità delle obbligazioni verdi allo standard; il meccanismo potrebbe essere sotto la supervisione dell’ESMA, l’autorità di vigilanza europea che promuove la stabilità e lo svolgimento ordinato delle attività nei mercati finanziari.

 

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