Dalla revisione dell’SFDR allo standard UE per i green bond: le ultime novità

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 22 Mar 2023 - 18:07
Le ultime settimane sono state segnate da interessanti novità di policy legate alla finanza sostenibile. 

Il 10 febbraio, l’Autorità dei Mercati Finanziari francese (AMF) ha presentato alcune raccomandazioni in vista di una possibile revisione della Sustainable Financial Disclosure Regulation (SFDR). Nello specifico, l’AMF propone di introdurre dei criteri minimi ambientali per i prodotti identificati come articolo 8 e 9.  Per questi ultimi, una percentuale minima delle attività sottostanti dovrebbe essere costituita da investimenti in attività allineate alla Tassonomia. Per entrambe le tipologie, l’autorità di vigilanza propone di adottare un approccio ESG vincolante nel processo di investimento. L’ultima raccomandazione riguarda l’esclusione dai fondi articolo 9 degli investimenti in combustibili fossili non allineati alla Tassonomia, che potrebbero invece essere ammessi per i prodotti articolo 8, a patto che rispettino condizioni rigorose.

Sempre sul fronte SFDR, l’European Sustainable Investment Forum (Eurosif) ha pubblicato la propria risposta alla consultazione dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) sulla proposta di nomenclatura dei fondi sostenibili. In termini generali, Eurosif supporta l’idea di introdurre criteri minimi di sostenibilità per le diverse categorie di prodotti. Tuttavia, ritiene che ciò debba essere fatto parallelamente a una revisione della SFDR, per affrontare le criticità individuate nei primi anni di applicazione della normativa, così da introdurre regole più chiare e trasparenti. In particolare, sarebbe necessario offrire una maggiore distinzione tra le categorie di prodotti di investimento per garantire una classificazione adeguata. In secondo luogo, l’SFDR dovrebbe riflettere meglio le specificità degli investimenti a impatto e per la transizione. Infine, dovrebbero essere adottate disposizioni più chiare per il principio "Do No Significant Harm". 

Le altre novità riguardano gli sviluppi di due importanti proposte legislative legate alla finanza sostenibile. Il 7 febbraio, il Parlamento Europeo ha presentato la sua posizione relativamente alla proposta di regolamento della Commissione per la creazione di un European Single Access Point (ESAP). La proposta mira a istituire un database unico europeo che consentirà l’accesso ad informazioni finanziarie e in materia di sostenibilità disponibili al pubblico e riguardanti imprese e prodotti di investimento dell’UE. Il Parlamento suggerisce di adottare il regolamento con alcuni emendamenti. In particolare, si chiede di prorogare di un anno la data di lancio dell’ESAP: per essere accessibili sul portale, le informazioni dovrebbero essere presentate a un organismo di raccolta – identificato dagli Stati membri entro il 31 dicembre 2026 –  a partire dal 1° gennaio 2027.

Qualche giorno dopo, il 28 febbraio, il Parlamento e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo provvisorio in relazione alla proposta di regolamento EU Green Bond Standard (EUGBS) presentata dalla Commissione. Il regolamento introduce un sistema di criteri condivisi a livello europeo per l’emissione di green bond. Secondo l'accordo, i proventi raccolti con l’emissione di un green bond dovranno essere allineati alla Tassonomia dell'UE, mantenendo però un grado di flessibilità per le attività economiche che non sono ancora coperte dalla stessa (per le quali cioè non ci sono attualmente criteri tecnici di screening e che potrebbero essere incluse in futuro). Questa “flexibility pocket”, che corrisponde a un massimo del 15% dei proventi, si è resa necessaria per tener conto dei futuri aggiornamenti della Tassonomia. Il regolamento stabilisce inoltre che i revisori esterni dei green bond europei dovranno essere iscritti in un registro ufficiale e controllati dall’ESMA.

Spostandoci sul fronte normativo italiano, l’ultima notizia è relativa alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n. 13 il “DL Semplificazioni PNRR”. L’obiettivo del decreto è quello di snellire le procedure per accelerare investimenti e cantieri e dare piena attuazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le semplificazioni previste per il settore ambiente ed energia includono: l’accorpamento dell’autorizzazione unica (AU) con il procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA), la possibilità di installare liberamente impianti fotovoltaici e opere connesse e l’utilizzo del silenzio assenso nelle aree vincolate decorsi 45 giorni dalla richiesta. Infine, il decreto prevede incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili e semplificazioni per i sistemi di accumulo.

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