Le modifiche introdotte dalla proposta legislativa Omnibus
Presentato l’Ominibus Simplification Package che apporta modifiche al quadro normativo europeo sulla finanza sostenibile
Forum per la Finanza Sostenibile, 28 Mar 2025 - 10:06
Nelle scorse settimane, la pubblicazione dell’Omnibus Simplification Package ha catalizzato l’attenzione di imprese, operatori finanziari e organizzazioni della società civile. Considerando l’indiscutibile portata della proposta della Commissione, il contributo di questo mese intende offrire una panoramica delle modifiche proposte per la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e la Tassonomia.
Omnibus Simplification Package
Il pacchetto Omnibus, pubblicato il 26 febbraio, contiene una serie di misure per accrescere la competitività europea e alleggerire gli oneri amministrativi per le imprese finanziarie e non finanziarie derivanti dalle disposizioni di CSRD, CSDDD e Tassonomia.
Uno degli aspetti principali del pacchetto riguarda il tentativo di razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità. Tra le proposte più rilevanti:
- allineamento del perimetro di applicazione della CSRD a quello della CSDDD, escludendo così l’80% delle aziende attualmente coinvolte dalla rendicontazione obbligatoria (da oltre 50.000 a meno di 7.000 in tutta l’UE). Nello specifico, la direttiva si applicherebbe solo a: imprese UE con più di 1.000 dipendenti e almeno €50 milioni di fatturato e/o €25 milioni di patrimonio netto; società europee a capo di gruppi di grandi dimensioni che soddisfano gli stessi criteri; imprese extra-UE con un fatturato netto UE di almeno €450 milioni e una succursale in UE con almeno €50 milioni di fatturato;
- procedura accelerata per la sospensione di due anni dell’entrata in vigore della CSRD per le aziende della “seconda e terza ondata”, cioè quelle che avrebbero dovuto pubblicare il primo report di sostenibilità nel 2026 e 2027;
- eliminazione del passaggio graduale alla reasonable assurance per la revisione delle informazioni fornite nei report di sostenibilità, che rimarranno assoggettati alla sola limited assurance
- semplificazione degli standard di reporting (ESRS), attraverso una riduzione dei datapoint, dando priorità a quelli quantitativi rispetto a quelli qualitativi ed eliminazione degli standard settoriali specifici.
Altrettanto rilevanti sono le proposte che impattano sull’interoperabilità tra CSRD e Tassonomia. Infatti, la proposta della Commissione prevederebbe:
- limitazione degli obblighi di rendicontazione previsti dalla Tassonomia alle imprese più grandi (oltre 1.000 dipendenti e fatturato maggiore di €450 milioni);
- introduzione di una soglia di materialità finanziaria per la rendicontazione sulla Tassonomia e semplificazione dei template (del 70%);
- possibilità di rendicontare le attività parzialmente allineate alla Tassonomia UE, per favorire il percorso di transizione delle attività nel tempo e incrementare i finanziamenti per la transizione;
- esenzione dalla valutazione di idoneità e allineamento alla Tassonomia per le attività economiche che non sono finanziariamente rilevanti per il business (ad esempio, quelle che non superano il 10% del fatturato totale, delle CapEx o del totale degli attivi);
- semplificazione del criterio Do No Significant Harm (DNSH);
- per le banche, esclusione dal denominatore del Green Asset Ratio (GAR) delle esposizioni relative a imprese che non rientreranno nel futuro campo di applicazione della CSRD.
Sul fronte della CSDDD, il pacchetto Omnibus propone:
- semplificazione degli obblighi di due diligence in materia di sostenibilità:
- concentrando gli obblighi sistematici di due diligence sui partner commerciali diretti (Tier 1);
- aumentando da uno a cinque anni la frequenza delle valutazioni periodiche e del monitoraggio dei partner;
- rimuovendo l’obbligo di interrompere le relazioni commerciali in caso di impatti negativi (l’azienda sarebbe invece chiamata a sospendere le relazioni commerciali, continuando a collaborare con il fornitore per cercare una soluzione e sfruttando la sospensione come leva);
- riducendo gli oneri diretti e indiretti - attraverso la catena del valore - per le PMI e le piccole società a media capitalizzazione, con una limitazione della quantità di informazioni che possono essere richieste ai fornitori.
- “armonizzazione” dei requisiti di due diligence, vietando agli Stati membri UE di introdurre legislazioni più stringenti rispetto alla CSDDD;
- posticipo di un anno (al 26 luglio 2028) dell’applicazione dei requisiti di due diligence di sostenibilità per le aziende più grandi e anticipo di un anno (al luglio 2026) dell’adozione delle linee guida;
- eliminazione dell’obbligo di adottare misure per l’effettiva attuazione dei piani di transizione climatica, mentre rimane l’obbligo della loro adozione formale;
- limitazione della responsabilità delle imprese, eliminando le condizioni di responsabilità civile a livello UE ma mantenendo il diritto delle vittime al pieno risarcimento danni secondo i regimi di responsabilità civile degli Stati membri. Le sanzioni finanziarie si baserebbero su linee guida della Commissione elaborate in collaborazione con gli Stati membri e non più sul fatturato globale dell’azienda.
Nei prossimi mesi, il pacchetto Omnibus sarà sottoposto all’esame e al voto del Parlamento europeo e del Consiglio, ed entrerà in vigore una volta che i colegislatori avranno raggiunto un accordo sulle proposte.
