Tassonomia, stress test EIOPA, roadmap EBA, riforma ETS e batterie sostenibili
Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI
Forum per la Finanza Sostenibile, 20 Gen 2023 - 16:00
Le istituzioni europee hanno inaugurato il periodo delle vacanze natalizie con interessanti novità di policy legate alla finanza sostenibile.
Il 13 dicembre, l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) ha pubblicato i risultati del primo stress test per raccogliere evidenze sull'esposizione ai rischi climatici del settore previdenziale. Tra i principali risultati emersi:
- i fondi pensione pan-europei (Institution for Occupational Retirement Provision - IORP) hanno un’esposizione materiale ai rischi di transizione;
- si evidenzia un calo complessivo del patrimonio del 12,9% (8% in Italia, il miglior risultato tra i Paesi considerati), corrispondente a una svalutazione di circa €255 miliardi;
- il calo delle passività per aumento dei tassi attutisce le perdite, senza però compensarle del tutto. Le posizioni finanziarie rimangono in leggero peggioramento;
- le funding ratio dei fondi pensione a prestazione definita rimangono ben sopra al 100%, anche grazie alle posizioni solide che già avevano prima della simulazione;
- oltre il 90% degli IORP considera i fattori ESG nella politica di investimento.
Lo stesso giorno, l’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato una roadmap che delinea gli obiettivi e le tempistiche per raggiungere i risultati prefissati in ambito di finanza sostenibile e in relazione ai rischi ambientali, sociali e di governance. L’attività dell’EBA si concentrerà sulle seguenti aree: trasparenza e informativa, gestione dei rischi, regolamentazione prudenziale, stress test, standard ed etichette, greenwashing, vigilanza e monitoraggio delle evoluzioni della finanza sostenibile e del profilo di rischio ESG.
Sul fronte della Tassonomia, lo scorso 19 dicembre la Commissione Europea ha pubblicato due documenti riportanti le FAQ in materia di interpretazione e attuazione di alcune disposizioni dell’Atto Delegato sul clima (Regolamento Delegato 2021/2139) e dell’Atto Delegato legato all’articolo 8 della Tassonomia (Regolamento Delegato 2021/2178). Il primo documento presenta una revisione stringente dei criteri tecnici di screening. Inoltre, contiene chiarimenti circa l’inclusione di nuove attività, la verifica dei criteri di contributo sostanziale e di do-no significant harm (DNSH) e la misurazione delle emissioni di gas climalteranti. Il secondo documento affronta diversi argomenti: requisiti di disclosure per le attività legate a gas e nucleare, informazioni sui restanti quattro obiettivi ambientali, impatto della Corporate Sustainability Rerporting Directive (CSRD) sulla Tassonomia, verifica di revisori esterni sul rispetto dei requisiti di disclosure, KPI consolidati e sussidiarie e doppi conteggi.
Le altre novità di policy riguardano gli accordi raggiunti a Bruxelles su alcune proposte legislative di natura extra-finanziaria, che impatteranno indirettamente sul mondo della finanza sostenibile.
Il 13 dicembre, il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta per il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM). L’obiettivo di questo meccanismo è uniformare il prezzo del carbonio tra i prodotti nazionali e quelli importati, limitando la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e incoraggiando la riduzione delle emissioni globali. Il CBAM riguarderà i prodotti di cinque settori (ferro e acciaio, cemento, concimi, alluminio, energia elettrica e idrogeno) e alcuni prodotti a monte e a valle della catena di produzione. L’applicazione avverrà progressivamente a partire dal 1° ottobre 2023, in parallelo all’eliminazione graduale delle quote gratuite per i settori previsti nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS). In questo modo, il CBAM risulterà allineato con le regole internazionali del commercio.
Inoltre, il 18 dicembre, è stato raggiunto un accordo anche sul sistema ETS. L’accordo prevede di aumentare al 62% l’aspettativa di riduzione delle emissioni entro il 2030 nei settori coperti dallo strumento. Inoltre, le quote gratuite per le industrie saranno eliminate gradualmente a partire dal 2026 (scompariranno entro il 2034). Altrettanto importante è l’estensione del meccanismo alle emissioni del trasporto marittimo e degli impianti di incenerimento di rifiuti. È previsto anche un aumento dei finanziamenti per la transizione verde e la creazione di un fondo sociale per il clima con oltre €86 miliardi.
Infine, il 9 dicembre è stato raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di Regolamento relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie. L’obiettivo della proposta è rendere più sostenibili, circolari e sicure le batterie immesse sul mercato dell’UE lungo tutto il loro ciclo di vita. Il Regolamento introdurrebbe importanti misure come la comunicazione dell’impronta di carbonio, il passaporto della batteria e obblighi di due diligence.