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Dazi, Trump lancia la sfida al commercio globale

News Image (Teleborsa) - È una sfida al commercio globale quella lanciata ieri da Donald Trump. Il presidente americano ha dichiarato l'emergenza nazionale per ridurre il deficit commerciale, annunciando dazi minimi del 10% per tutti i paesi e dazi reciproci per i 60 paesi che la Casa Bianca ritiene ingiusti nelle proprie politiche commerciali verso gli Usa. Nel dettaglio per l'Unione europea i dazi saranno al 20%; la Gran Bretagna si ferma alla soglia minima del 10% così come il Brasile; Israele al 17%. La Cina, che con un 34% aggiuntivo sul proprio export verso gli Usa vede i dazi americani sui beni cinesi salire complessivamente al 54%, è tra i paesi più colpiti insieme a: Svizzera 31%, Indonesia 32%, Taiwan 32%, Thailandia 36%, Cambogia 49%. E, ancora, dazi al 24% per il Giappone, al 25% per la Corea del Sud, al 26% per l'India.

Nel suo discorso dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, alla presenza di tutto quasi tutto il suo governo, Trump ha affermato che i dazi "porteranno l'età dell'oro", rilanceranno il "sogno americano" e "genereranno miliardi di miliardi di dollari per ridurre le tasse e il debito" americano. Davanti ai suoi e a molti lavoratori dell'industria dell'auto e dell'acciaio, il presidente degli Usa ha annunciato la svolta economica con cui rimettere "l'America First" e rendere l'America di nuovo ricca: dopo il "Maga", "Make America Wealthy Again" è il nuovo slogan di Trump. È il "giorno della liberazione, il giorno in cui reclamiamo il nostro futuro, uno dei più importanti della storia", sono state le prime parole di Trump salendo sul palco e svelando i dazi reciproci. "Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice", ha spiegato precisando successivamente che i dazi non saranno esattamente reciproci. "Li tasseremo la metà di quello che ci tassano", ha osservato facendo l'esempio dell'Unione Europea: "l'Ue ci fa pagare il 39% e noi imporremo dazi al 20%". "Ci hanno rubato per 50 anni ma non accadrà più. Questa sarà l'età dell'oro dell'America" ha sottolineato Trump ricordando che i dazi reciproci saranno affiancati dai dazi al 25% su tutte le auto importate. "Se volete dazi zero, venite e produrre in America", ha aggiunto Trump. L'ordine esecutivo firmato dal presidente americano prevede una clausola che gli consente di rispondere a qualsiasi tipo di ritorsione.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. "L'introduzione da parte degli USA di dazi verso l'Unione Europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti. Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l'Occidente a favore di altri attori globali. In ogni caso, come sempre, agiremo nell'interesse dell'Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei" ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Occorre evitare una guerra commerciale fatta di dazi Usa che danneggerebbe i cittadini statunitensi ed europei. Siamo già al lavoro con la Ue e i partner europei per una prima valutazione e una risposta comune: domani a Bruxelles vedrò il commissario Sefcovic . È necessaria una risposta basata su un approccio pragmatico, basato sul dialogo. Serve un negoziato costruttivo, con la schiena dritta, che tenga conto delle preoccupazioni americane ma tuteli i sacrosanti interessi europei. Il Governo non lascerà indifeso il sistema produttivo italiano" ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo gli annunci di Trump.

Per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen i nuovi dazi da Trump rappresentano un "duro colpo" per l'economia globale. Profondamente rammaricata per questa decisione, von der Leyen ha affermato che gli europei sono "pronti a reagire" e stanno già lavorando a "un nuovo pacchetto di contromisure" nel caso in cui i negoziati con l'amministrazione americana, ardentemente auspicati dall'Ue, dovessero fallire. Secondo von der Leyen, non è "troppo tardi" per negoziare. Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha affermato da parte sua che l'Ue rimarrà una "fervente sostenitrice del commercio libero ed equo" e ha esortato il blocco europeo ad andare avanti "in modo decisivo" con gli accordi commerciali con Sud America, Messico e India.

La Germania si è detta pronta ad appoggiare l'Unione Europea nella ricerca di una "soluzione negoziata" con Washington sui nuovi dazi annunciati da Trump, ma ha ribadito che l'Europa è altrettanto pronto reagire. "È positivo che la Commissione europea continui a puntare a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti", ha affermato il vicecancelliere tedesco Robert Habeck. In caso di fallimento, "l'UE darà una risposta equilibrata, chiara e determinata. Siamo preparati a questo", ha aggiunto, esprimendo preoccupazione per il fatto che questa valanga di dazi americani "trascinerà i Paesi in recessione e causerà danni considerevoli in tutto il mondo"

"Combatteremo questi dazi con contromisure", ha annunciato il primo ministro canadese Mark Carney, aggiungendo che le nuove tariffe "cambieranno radicalmente" il commercio internazionale.

"La Cina esorta gli Stati Uniti ad annullare immediatamente i dazi unilaterali e a risolvere adeguatamente le controversie con i propri partner commerciali attraverso un dialogo equo", ha affermato il ministero del Commercio cinese, sottolineando che questi dazi "mettono a repentaglio lo sviluppo economico globale". In assenza di un accordo, Pechino sta valutando "contromisure per preservare i propri diritti e interessi", ha avvertito, sottolineando che "non ci sono vincitori in una guerra commerciale e non c'è via d'uscita dal protezionismo".

"Le misure tariffarie adottate dagli Stati Uniti sono "estremamente deplorevoli", ha affermato il ministro del Commercio e dell'Industria giapponese Yoji Muto, aggiungendo di avere "fortemente esortato Washington a non applicarle al Giappone". "Nutriamo serie preoccupazioni circa la loro conformità alle norme (dell'Organizzazione mondiale del commercio) e all'accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti", ha affermato il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi.

Il Regno Unito vuole raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per "mitigare" l'impatto dei dazi e non intende reagire immediatamente, ha annunciato il segretario al Commercio Jonathan Reynolds.

Taiwan ha definito "totalmente irragionevole" la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre nuovi e pesanti dazi globali ed ha affermato di volere avviare "seri negoziati" con Washington.

La Thailandia, colpita da dazi del 36%, ha affermato che i suoi esportatori dovrebbero cercare nuovi mercati, aggiungendo di avere predisposto "misure di mitigazione" per supportare coloro che dipendono principalmente dagli Stati Uniti. In una dichiarazione, il governo thailandese ha affermato di avere compreso il desiderio degli Stati Uniti di "riequilibrare le relazioni commerciali" e di avere "espresso la sua disponibilità a impegnarsi in un dialogo con gli Stati Uniti alla prima opportunità per raggiungere un equo equilibrio commerciale".

(Teleborsa) 03-04-2025 10:11