Green, Social e Sustainable Bond
Nel 2015, in occasione della COP 21 (Conference of Parties, l’organo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - United Nations framework convention on climate change, Unfccc), tenutasi a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre, sono stati sottoscritti dai governi di tutto il mondo alcuni accordi fondamentali e riferimenti chiave per lo sviluppo sostenibile.
La prima a prendere forma è stata l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 “target” o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.
Partendo da queste 2 importanti tappe, negli anni, accanto al tema ambientale, sempre maggiore rilevanza e attenzione da parte di tutte le comunità, non solo finanziaria, hanno inoltre assunto gli interventi in ambito sociale e le politiche e best practices in relazione alla governance delle nostre aziende.
Consapevoli della posta in gioco e di quali possono essere i comportamenti che impattano maggiormente su tematiche ESG, Borsa Italiana ha ritenuto da subito fondamentale aumentare la consapevolezza di tutti i soggetti che operano sui mercati dei capitali in merito alla centralità per il nostro futuro di divulgare e implementare processi e piani di sviluppo sostenibile.
Borsa Italiana, infatti, quale gestore dei mercati finanziari e facilitatore del dialogo fra gli emittenti e gli investitori, riveste un ruolo attivo nel promuovere e supportare nuovi modelli di finanza sostenibile.
Se da una parte, lato imprese, è in grande crescita il numero di soggetti che scelgono modelli di finanza che integrino criteri ESG all’interno del loro processo di sviluppo, dall’altra, lato investitori, è sempre più diffusa l’idea che propendere per tali modelli sia una scelta necessaria per un’efficace e vincente strategia di medio/lungo periodo.
Nasce così l’opportunità di emettere ed investire in strumenti finanziari i cui proventi siano destinati al finanziamento di progetti economicamente sostenibili, i cosiddetti Green, Social e Sustainable Bonds (di seguito Green e Social Bond).
Di seguito un video dedicato agli Strumenti di debito per la finanza sostenibile, che illustra brevemente le principali tipologie di obbligazioni a sostegno del raggiungimento dei 17 SDG delle Nazioni Unite.
STRUMENTI DI DEBITO PER LA FINANZA SOSTENIBILE:
Nella struttura dell'investimento i Green e Social Bond sono del tutto simili alle obbligazioni tradizionali, tuttavia nella destinazione dei proventi gli emittenti devono attenersi a linee guida stabilite secondo principi internazionali e condivise dagli operatori del mercato. La selezione del progetto da finanziarie segue un particolare procedimento nel rispetto di un predefinito elenco di categorie. In aggiunta, all’emittente è richiesta massima trasparenza nella comunicazione e nel reporting agli investitori riguardo l’avanzamento dei progetti finanziati.
Inoltre, per gli strumenti finanziari rientranti nella categoria Green e Social sono disponibili una serie di supporti per meglio identificarne ed analizzarne le caratteristiche in termini di classificazione secondo principi internazionali, destinazione dei proventi e reporting aggiornato sullo stato di avanzamento dei progetti.
In quest’ottica, il segmento Green e Social Bond di Borsa Italiana, trasversale tra i mercati MOT, ExtraMOT ed EuroTLX, offre l’opportunità agli investitori istituzionali e retail di individuare gli strumenti i cui proventi vengono destinati al finanziamento di progetti con specifici benefici o impatti di natura ambientale (c.d.“green bonds”) e/o sociale (c.d. “social bonds”). L’identificazione passa attraverso la certificazione iniziale di un soggetto terzo indipendente e il rinnovo, almeno annuale, dell’informativa riguardante l’utilizzo stesso dei proventi.
Di seguito un video dedicato al Segmento Green&Social di Borsa Italiana, in cui illustriamo in pillole da cosa nasce il nostro listino sostenibile e quali sono i requisiti per farne parte.
SEGMENTO GREEN&SOCIAL DI BORSA ITALIANA:
I vantaggi del segmento Green e Social di Borsa Italiana
I titoli vengono riconosciuti come Green, Social o Sostenibili sulla base di criteri oggettivi |
Si beneficia della grande visibilità garantita dal brand dei mercati LSEG |
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E’ possibile consultare in maniera facilmente fruibile tutte le informazioni riguardanti l’utilizzo dei proventi |
Si beneficia di una vera piattaforma di secondario in cui poter negoziare i titoli ad un fair price |
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Oltre 50 membri diretti che operano sui nostri mercati Fixed Income più un vasto numero di operatori interconnessi |
Opportunità di networking e collaborazione attraverso l’accesso alla community dei mercati Fixed Income Borsa Italiana |
Nell’ambito della sua missione, Borsa Italiana è, infine, entrata a far parte della Sustainable Stock Exchanges Initiative sostenuta dalle Nazioni Unite con il fine di supportare la transizione ad un’economia a basso impatto ambientale. Inoltre, aderisce alla Climate Bonds Initiative ed è membro dell'ICMA, l'International Capital Markets Association, promotrice dei Green Bond Principles, dei Social Bond Principles e delle Sustainability Bond Guidelines.
ELENCO GREEN E SOCIAL BOND
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