Borsa di Venezia: le sedi e gli avvenimenti storici

L'istituzione

Nel periodo delle riforme napoleoniche nella città lagunare venne costituita una Camera di commercio con decreto del 5 febbraio 1806. Non si è reperito un atto istitutivo della Borsa di commercio veneziana, ma un altro decreto del febbraio 1808 stabilì che le riunioni di Borsa si tenessero nelle Gallerie di Palazzo ducale.
Nel 1860, quando ancora nessun atto formale sanciva l’esistenza di una borsa, veniva redatta dal Sindacato dei mediatori una raccolta degli usi consuetudinari della piazza veneziana. Nel 1875 la borsa venne riorganizzata nel quadro della legislazione italiana in materia.
Per quanto sia dunque accertata l’attività di una Borsa di commercio a Venezia nel XIX secolo, si dovette attendere il maggio 1927, con una inaugurazione pubblica per assistere alla formale istituzione della Borsa valori di Venezia da parte dell’amministrazione italiana.
Dato il ridotto numero di operatori accreditati, una Commissione per il listino ha svolto le funzioni di organo locale della Borsa valori. La Borsa di Venezia continuò la propria operatività fino alla metà degli anni ’90, con l’istituzione del mercato telematico nazionale e del Consiglio di borsa.


 

Il mercato

Nella città di Venezia la presenza di luoghi specifici per la contrattazione dei valori risale ad alcuni secoli prima dell’istituzione delle moderne borse valori, quando cominciarono a tenersi le fiere dei cambi e i mercanti erano soliti riunirsi presso il mercato di Rialto per concludere i propri affari. Venezia, centro finanziario europeo per tutta l’epoca preindustriale, ha avuto negli ultimi due secoli un ruolo marginale dal punto di vista finanziario. Nel periodo napoleonico, che vide la modernizzazione di molte altre città italiane, Venezia assistette alla definitiva eclisse della propria centralità: Trieste a oriente e Milano a occidente furono centri finanziari in forte crescita, la cui capacità di attrazione finì a lungo termine per oscurare la piazza veneziana.
Nei primi anni del XX secolo l’operatività della Borsa di Venezia fu talmente esigua che dopo la prima guerra mondiale essa non fu riaperta fino al 1927 nella nuova sede della Camera di commercio. Nel corso dei suoi ultimi settant'anni di vita la Borsa di Venezia ha visto operare un numero di agenti di cambio oscillante tra le due e le sei unità.


 

Le sedi

venezia1Prima del sorgere di istituzioni finanziarie moderne, il mercato di Rialto fu per secoli il luogo di incontro spontaneo dei mercanti, dei banchieri e dei cambiatori veneziani. Ancora nel 1860 la comunità finanziaria veneziana non aveva un proprio luogo di riunione definito e le contrattazioni si svolgevano in luoghi diversi tra le nove antimeridiane e il tramonto.
Dalla sua costituzione formale nel 1927 la Borsa valori di Venezia condivise la propria sede con la Camera di commercio nel Palazzo del Commercio in via XX Settembre. Della costruzione dell’edificio, che doveva offrire una degna sede alle istituzioni commerciali cittadine, si fece carico una società appositamente costituita nel 1921, la Società anonima Borsa valori, che fallì nel giro di alcuni anni e cedette gli immobili alla Camera. Gli spazi occupati dalla Borsa valori furono ampliati nel 1950 con l’acquisizione di un palazzo confinante.

 

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