Borsa di Roma: le sedi e gli avvenimenti storici
L'istituzione
Il 3 nevoso dell’anno XI (24/12/1802) le autorità francesi istituirono la Camera di commercio di Roma e le attribuirono compiti di vigilanza sulla borsa e sull’attività degli agenti di cambio. A quei tempi le contrattazioni e la rilevazione dei prezzi furono affidate ad un ristretto gruppo di banchieri, che costituiva l’élite del ceto commerciale romano. In seguito all’entrata in vigore del nuovo codice di commercio, nel settembre 1809 Camera e Borsa furono ricostituite secondo il nuovo ordinamento. Alla fine del periodo francese la Camera di commercio cessò di esistere mentre continuarono a tenersi le riunioni di sensali, banchieri e cambiavalute. Nel 1831 venne ricostituita la Camera di commercio e l’anno seguente venne promulgato un regolamento che prevedeva tra l’altro la costituzione di una commissione per vigilare sulla borsa e gli agenti di cambio. Nel settembre 1836 la Camera, riorganizzata l’anno precedente, emanò un nuovo regolamento per la Borsa di Roma: tale regolamento prevedeva che la Borsa fosse presieduta da un membro della Camera con il titolo di deputato di Borsa. Con l’unificazione italiana il percorso istituzionale della Borsa di Roma cominciò ad uniformarsi a quello delle altre borse italiane, con l’applicazione dei codici di commercio e delle leggi sulla mediazione, fino al riordinamento normativo del 1913. Dal 1963, quando fu istituito l’Ordine professionale degli agenti di cambio, a Roma ebbe sede il Consiglio nazionale dell’ordine.
Il mercato
Nel 1812 un elenco di sensali e banchieri della Borsa di Roma comprendeva diciannove nominativi, numero che andò diminuendo fino alla metà del secolo XIX. Nel 1925 fu fissato in trentanove il numero di agenti di cambio per la Borsa di Roma. Nel corso del XX secolo il numero di agenti oscillò tra le quaranta e le settanta unità, raggiungendo il massimo alla fine degli anni ’60.
La piazza romana si specializzò nel corso del XX secolo, nella contrattazione dei titoli di debito pubblico e di azioni di società immobiliari. Nel Secondo dopoguerra, per quanto Milano esercitasse un forte potere di attrazione, la Borsa di Roma si impose come seconda piazza nazionale sopravanzando di molto i volumi delle altre borse locali: nell’indagine condotta nel 1976 dal Senato emerge che la Borsa di Roma scambiava il 12% delle azioni e il 17,2% dei titoli di stato trattati in Italia.
Le sedi
Il primo luogo di riunione dei banchieri e sensali romani durante il periodo napoleonico e negli anni immediatamente successivi fu l’Archiginnasio della Sapienza. In seguito, durante gli anni ’20 del XIX secolo, le riunioni si tennero presso Palazzo Valentini. A partire dall’ultima istituzione della Camera di commercio nel 1831, la sede della Borsa fu posta nel palazzo di proprietà della Camera in Piazza di Pietra, all’interno del Tempio di Adriano. L’edificio, che nel 1879 fu oggetto di una consistente ristrutturazione, continua attualmente ad ospitare la sede principale della Camera di commercio di Roma.
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