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Cosa provoca la volatilità del mercato azionario?

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Nel 1789, il poliedrico studioso e primo ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, Benjamin Franklin, scrisse: “Esistono solo due cose certe al mondo: la morte e le tasse”. Tuttavia Franklin si sbagliava poiché aveva sottovalutato il fatto che, dall’istituzione circa 180 anni prima ad Amsterdam del primo mercato azionario del mondo, la sua lista di “certezze” della vita avrebbe dovuto probabilmente includere anche la volatilità del mercato.

La volatilità del mercato azionario, ossia il livello di fluttuazione dei prezzi azionari, è un fenomeno del tutto normale nell’attività di investimento sebbene preoccupi molti investitori per la sua imprevedibilità soprattutto nel breve periodo. I media tentano spesso di associarla a eventi e scenari specifici, ma in realtà non deriva da un unico fattore scatenante. La volatilità di mercato è infatti casuale, può arrivare da ogni parte e per qualunque ragione, mentre numerosi fattori ad essa collegati sono in grado di influenzare i prezzi azionari sulla base della differenza tra le aspettative degli investitori e la realtà. 

 

Come funzionano i mercati azionari

Gli investitori azionari non pagano quello che ritengono essere il valore di una società oggi, bensì il suo futuro valore atteso. Il mercato azionario riflette quindi le aspettative future degli investitori e all’emergere di nuove informazioni i titoli azionari si adeguano per riflettere le attese future attraverso le operazioni di compravendita dei titoli societari. Quando le nuove informazioni sono in linea con le precedenti aspettative degli investitori, i prezzi possono variare, talvolta rapidamente, poiché sono gli investitori a determinare il potenziale impatto futuro. Più l’informazione è inattesa, più è probabile che avvii una fase di volatilità a breve termine.

 

I fattori di mercato che possono influenzare la volatilità

Alcuni dei fattori di volatilità più imprevedibili derivano dal mercato stesso. Spesso è il sentiment, ossia l’umore degli investitori, a causare volatilità. Il sentiment degli investitori, che deriva più dall’emotività che dai fondamentali economici, rende il mercato sostanzialmente imprevedibile e può generare senza preavviso picchi di volatilità a breve termine.

 

Anche la domanda e l’offerta possono favorire la volatilità: aumentando o diminuendo l’offerta di azioni circolanti di una società è possibile influenzare significativamente il prezzo delle sue azioni. Solitamente l’offerta aumenta quando le società emettono nuovi titoli come mezzo per finanziare nuove operazioni, oppure per effetto di un’offerta pubblica iniziale (IPO). Ferme restando tutte le altre condizioni, l’aumento del numero di azioni (ossia l’offerta) diluisce gli utili aziendali per azione, con potenziali riflessi sulla domanda da parte di nuovi acquirenti. Se la domanda resta invariata mentre il numero di azioni aumenta significativamente, i prezzi delle azioni potrebbero diminuire. Al contrario, se la domanda supera l’offerta, il prezzo delle azioni aumenta. Le variazioni nell’offerta seguono ritmi più lenti rispetto a quelle della domanda, poiché per aumentare e diminuire l’offerta occorre tempo, mentre la domanda può mutare rapidamente sulla scia degli effetti del sentiment di cui abbiamo già parlato. Entrambi possono tuttavia influenzare il prezzo delle azioni.

 

Un fattore correlato è quello della bassa liquidità degli scambi, talvolta in grado di far esplodere la volatilità soprattutto delle azioni di piccole aziende. Per liquidità degli scambi si intende la relativa facilità con cui acquirenti e venditori di un mercato riescono a trovare la loro controparte e accordarsi su un prezzo. L’assenza di un sufficiente numero di acquirenti o venditori per concludere un ordine, un evento più frequente per le azioni di piccole società con bassi volumi di scambi, può far crescere la distanza tra il prezzo richiesto dal venditore e quello offerto dall’acquirente, alimentando così le fluttuazioni dei prezzi.

 

Fattori aziendali e dati economici che possono provocare volatilità

Le nuove informazioni che le società trasmettono continuamente agli investitori possono stimolare la volatilità. Attraverso report trimestrali, comunicati stampa, informazioni sui cambiamenti di leadership nel settore e sugli sviluppi tecnologici, gli investitori possono rivedere le prospettive economiche future di una società.

 

Su scala più ampia, la pubblicazione dei dati economici e finanziari può portare a periodi di volatilità. Numerose statistiche economiche, compresi gli aggiornamenti dei salari nazionali e dei livelli occupazionali, e quelli sul prodotto interno lordo (PIL), sono indicatori tardivi e quindi privi di qualsiasi capacità di previsione. I mercati possono mutare dopo la pubblicazione di dati specifici, ma è importante capire che scontano in anticipo le aspettative future. Ciò significa che l’impatto degli indicatori tardivi sul mercato potrebbe riflettersi già nei prezzi delle azioni.

 

L’elemento chiave da considerare, sia nei dati aziendali che in quelli economici, è l’effetto sorpresa: più le nuove informazioni si discostano dalle aspettative attuali degli investitori che sono già scontate dai mercati e maggiore sarà il potenziale di sorpresa e volatilità di breve periodo.  

 

I cambiamenti politici possono influire sull’andamento dei mercati

Anche i fattori legislativi e altri fattori politici possono accrescere la volatilità di mercato sia a breve che a lungo termine. Durante la campagna elettorale e la battaglia per l’ottenimento dei seggi, la volatilità può esplodere poiché gli investitori cercano di valutare il possibile impatto dell’inquadramento politico di un candidato e le sue probabilità di vittoria. Inoltre, le proposte di modifiche legislative e fiscali possono mutare il sentiment e innescare la volatilità. Considerato tuttavia che le nuove leggi prevedono tempi lunghi di conversione e sono sottoposte a minuziose verifiche, il fattore sorpresa che influenza i mercati appare limitato.

 

Affrontare la volatilità

Poiché la volatilità è imprevedibile ed è un tratto distintivo dei mercati azionari, gli investitori a lungo termine che mirano a una crescita azionaria devono identificare la giusta strategia per affrontarla. Fisher Investments Italia ti suggerisce alcune strategie per aiutarti ad affrontare le tue decisioni d’investimento con pazienza e disciplina:

 

·         Pensa in un’ottica di lungo periodo. Ricordati del tuo orizzonte di investimento. Se devi far crescere il tuo portafoglio nel lungo periodo (20 anni e oltre)  detenere azioni è probabilmente una parte importante del tuo piano d’investimento.

·         Ricorda, la volatilità dei mercati è un fenomeno del tutto normale, potremmo dire, una certezza! Mantenere la disciplina nelle fasi di volatilità è sempre la scelta più prudente. Puoi e dovresti prepararti mentalmente alle correzioni (contrazioni di breve periodo determinate dal sentiment) e alle fasi ribassiste (ribassi di lungo periodo determinate dai fondamentali): se sei un investitore di lungo termine le sperimenterai entrambe.

·         La lunga storia dei mercati finanziari dovrebbe farti stare più tranquillo. Le correzioni sono temporanee e anche le fasi ribassiste giungono al termine. Storicamente, i mercati tendono più spesso ad apprezzarsi e con margini maggiori rispetto a quelli delle fasi discendenti. Possedere azioni nel lungo periodo è uno dei modi migliori per beneficiare della crescita economica e dell’innovazione.

 

La volatilità non è piacevole per gli investitori, ma speriamo che queste buone abitudini ti aiutino a concentrarti sul lungo periodo e a trarre conforto dalla lunga storia di ottime performance azionarie. Fisher Investments Italia crede che la pazienza e la disciplina siano l’approccio più prudente e vitale per investire con successo nel lungo periodo. Affrontare la volatilità significa più gestire le tue reazioni al mercato che non adattare la tua strategia di investimento, o, come disse Benjamin Franklin, “La felicità dipende più dall’approccio mentale che non dalle circostanze esterne.”

 

L’investimento nei mercati azionari comporta un rischio di perdita e non è possibile garantire il rimborso totale o parziale del capitale investito. Le performance passate non sono una garanzia di performance future. Le fluttuazioni tra le valute internazionali potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.  Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Italia e non deve essere considerato come una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né come una rappresentazione della sua performance o di quella dei suoi clienti. Non si forniscono garanzie che Fisher Investments Italia manterrà queste opinioni, che possono cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’accuratezza delle previsioni qui formulate. Non tutte le previsioni passate o future sono state o saranno altrettanto accurate quanto quelle qui contenute.

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