Cerved Rating Agency - Trasparenza ESG per le PMI

Nuovi standard di rendicontazione e valutazioni di sostenibilità per le PMI italiane.



Cerved Rating Agency, 06 Mag 2022 - 11:30

La comunicazione delle informazioni non finanziarie sul piano europeo si trova di fronte ad una possibile svolta. La nuova regolamentazione comporterà, dal 2026, un’estensione della portata applicativa della direttiva sulle DNF anche alle PMI quotate su un mercato regolamentato italiano o dell’UE (con eccezione delle microimprese), le quali potranno avvalersi di standard di reporting proporzionati alle capacità e alle caratteristiche di tali imprese. Sul tema, l’EFRAG, in collaborazione con il Global Reporting Initiative (GRI), guida il processo di sviluppo dei nuovi standard per i quali è stato definito in questi giorni il nuovo gruppo di lavoro responsabile all’elaborazione (Sustainability Reporting Technical Expert Group).

Allo stato attuale, il livello di rendicontazione di sostenibilità da parte delle aziende italiane è in aumento, anche tra le PMI. Sulla base dei dati pubblicati da Consob, che ha reso noto l’elenco dei soggetti che hanno pubblicato le dichiarazioni non finanziarie (DNF) nel 2021, non solo il numero di società ad aver pubblicato la DNF è complessivamente cresciuto (si tratta di 210 soggetti, 6 in più rispetto al 2020), ma ad incrementare è stato anche il numero di aziende che ha pubblicato una DNF volontaria, seppur non sottoposte all’obbligo normativo (16 società) oltre ad un numero crescente di società che redigono volontariamente un report di sostenibilità.

Tuttavia, dall’analisi dei report di sostenibilità, che rappresentano una delle fonti alla base dei rating ESG, è possibile rilevare come persista ancora una certa difformità rispetto al livello di disclosure delle informazioni ESG, nonché la permanenza di alcune zone d’ombra nella rendicontazione, con riferimento per esempio alla pubblicazione dei dati sul divario retributivo di genere, dato fondamentale per un concreto apprezzamento degli effetti determinati dalle pratiche aziendali in termini di inclusione.

trasparenza esg per le pmi

Una struttura comune europea di disclosure non finanziaria proporzionata per le PMI veniva richiamata anche dalla stessa Commissione Europea ai margini della consultazione pubblica sulla revisione della direttiva 2014/95. Dello stesso avviso anche la Banca Centrale Europea la quale nella risposta alla consultazione, sottolineava che l’armonizzazione degli standard europei renderebbe possibile una semplificazione dei processi di reporting per le aziende più piccole. Risulta, infatti, sempre più rilevante e urgente per le banche avere a disposizione dati sulla performance di sostenibilità delle PMI, soprattutto a fronte delle novità introdotte da EBA con le Linee Guida sulla concessione del credito che comprendono i rischi ESG tra gli elementi di valutazione nei processi di concessione del credito.

Senza dubbio, sia la definizione di standard unificati anche per le PMI che la futura creazione di un unico punto di accesso ai dati finanziari e non finanziari (ESAP) renderà più agevole la valutazione delle aziende e la comparazione con altre realtà del medesimo settore. Il reperimento più agevole delle informazioni permetterà inoltre alle agenzie di rating ESG di concentrarsi sul perfezionamento dei propri modelli e sull’integrazione delle informazioni ESG con quelle del credito, una necessità espressa in misura crescente dalle autorità europee.

Tali politiche e strumenti risponderebbero anche all’esigenza degli investitori di accedere a informazioni omogenee e con strumenti univoci, allo scopo di favorire la valutazione di sostenibilità per un vasto numero di imprese italiane e di rilasciare, agli stessi investitori, gli strumenti per individuare le società più promettenti o performanti in un’ottica ESG.

 

 

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