Dentons - Recepimento CSRD nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità
L’Italia ha recepito la Corporate Sustainability Reporting Directive, che impone specifici obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità. Le società di grandi dimensioni saranno tenute ad adempiere già dall’anno in corso.
Arnaldo Bernardi, Dentons, 30 Ott 2024 - 09:58
Il 25 settembre scorso è entrato in vigore il Decreto Legislativo 125/2024 che ha recepito in Italia la Corporate Sustainability Reporting Directive (“CSRD”). Questa nuova normativa di origine comunitaria richiede a un numero piuttosto consistente di aziende italiane di inserire nella loro relazione sulla gestione una specifica rendicontazione in materia di sostenibilità e diritti umani. Tali tematiche dovranno essere affrontate da una duplice prospettiva (c.d. di doppia materialità), valutando sia l’impatto del soggetto rendicontante sull’ambiente sia l’influenza dei fattori ambientali e sociali sulla stabilità finanziaria e operativa dell’impresa.
Le imprese interessate dovranno descrivere le opportunità legate alla sostenibilità, nonché le misure in essere per garantire la compatibilità del modello e della strategia aziendale con un’economia sostenibile e con gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Particolare rilevanza assume la necessità di illustrare i principali rischi per l’impresa connessi alle questioni di sostenibilità, nonché le misure adottate per far fronte a tali rischi. Tale valutazione non potrà limitarsi alle sole attività proprie dell’azienda, ma coprire anche quelle della sua catena del valore, sia a monte (fornitura) che a valle (distribuzione). Sarà inoltre necessario descrivere il ruolo degli organi di amministrazione e controllo riguardo alla gestione delle questioni di sostenibilità, nonché l’esistenza di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità.
Per la redazione del “bilancio di sostenibilità” sarà necessario attenersi agli standard pubblicati dalla Commissione Europea, che impongono la divulgazione di informazioni specifiche relative ad alcune tematiche di natura ambientale (cambiamenti climatici, inquinamento, biodiversità ed ecosistemi, uso delle risorse, etc.) e sociale (forza lavoro, lavoratori coinvolti nella catena di valore, consumatori ed utilizzatori finali, etc.).
A garanzia della veridicità e conformità dei dati forniti, le società obbligate saranno tenute a conferire incarico a un revisore dedicato, affinché quest’ultimo verifichi la conformità della rendicontazione con gli standard definiti dalla normativa, anche in termini di criteri di redazione.
La nuova normativa si applica a tutte le società di capitali, in nome collettivo e in accomandita semplice, nonché alle imprese di assicurazione e agli enti creditizi che soddisfino i criteri di seguito indicati.
Le società madri di un gruppo di grandi dimensioni saranno inoltre tenute a preparare una relazione dedicata (c.d. rendicontazione consolidata) in merito all’impatto delle questioni di sostenibilità per il gruppo, nonché riguardo al modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento di quest’ultimo.
In caso di accertate violazioni, potranno essere irrogate sanzioni pecuniarie, sia nei confronti degli amministratori e dei componenti degli organi di vigilanza, che nei confronti dell’ente e della società di revisione.
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