Le aziende al mondo più esposte a rischi socio-ambientali
Pubblicata pochi giorni fa la sesta edizione del rapporto Rep Risk, riferito al 2015
Forum per la Finanza Sostenibile, 04 Feb 2016 - 16:07
Le controversie su temi ambientali, sociali e di corporate governance (ESG) possono avere impatti rilevanti per le imprese, sia dal punto di vista reputazionale sia in termini di performance finanziarie.
Ogni anno RepRisk, fornitore di ricerca sui temi ESG con sede a Zurigo, pubblica la ricerca Most Controversial Companies, con l’obiettivo di individuare ed analizzare le problematiche socio-ambientali che hanno contributo ad innescare scandali mediatici o crisi finanziarie, al fine di sensibilizzare le aziende ad una maggiore attenzione agli aspetti di responsabilità sociale.
Le dieci imprese selezionate per l’edizione 2015 operano in zone geografiche e settori differenti: dai servizi finanziari all’industria estrattiva a quella automobilistica. Quest’ultimo è il settore più rappresentato, con quattro aziende: Takata Corp e Honda Motor Company (Giappone), Volkswagen AG (Germania) e General Motors (USA).
Tre imprese citate nel rapporto (Uber Technologies Inc., Takata Corp e General Motors) erano già presenti nell’edizione 2014: un dato che attesta la persistenza di pratiche aziendali inadeguate per ridurre e gestire i rischi ESG.
Al primo posto della classifica si posiziona la cinese Ruihai International Logistics Co., che si occupa del trasporto di materiale chimico tra il porto di Tianjin e la città di Pechino. Nell’agosto del 2015, una gigantesca esplosione ha distrutto i magazzini dell’azienda a Tianjin, causando la morte di oltre 170 persone. L’incidente, considerato tra i peggiori disastri industriali avvenuti in Cina, ha fatto emergere gravi irregolarità, quali insufficienti misure di sicurezza per i lavoratori e stoccaggio illegale di materiali pericolosi
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