Rispetto dei diritti umani: un valore per le imprese
Forum per la Finanza Sostenibile, 23 Giu 2016 - 16:39Il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo non è prerogativa esclusiva degli Stati, bensì compito anche delle imprese: lo affermano le Nazioni Unite, forti di un percorso iniziato nel 2011 con il lancio dei Principi Guida su Imprese e Diritti Umani.
In occasione del lancio dei Sustainable Development Goals (SDGs) a fine 2015, le Nazioni Unite hanno nuovamente evidenziato il ruolo strategico che dovranno ricoprire le aziende in merito al rispetto e alla promozione dei diritti umani nell’ambito della propria attività e sfera di influenza, in particolare in riferimento alle proprie catene di fornitura a livello globale.
Con l’obiettivo di aiutare e sollecitare le imprese europee a tenere in considerazione tali tematiche nel proprio business, CSR Europe – la principale organizzazione in Europa per la promozione della Corporate Social Responsibility (CSR) – ha di recente pubblicato il manuale Blueprint on Business & Human Rights. La pubblicazione, che ha richiesto due anni di lavoro, mira a favorire l’integrazione dei diritti umani in tre funzioni aziendali: Risorse Umane, Acquisti e Risk Management. Per tali aree il documento individua sei elementi chiave da valorizzare per mettere al centro il rispetto di tali diritti: leadership interfunzionale, responsabilità condivisa, incentivazione, formazione continua, comunicazione bidirezionale, individuazione di indicatori specifici per monitorare e valutare i risultati.
Nella direzione di una maggiore attenzione verso i diritti umani da parte delle imprese si colloca anche il lancio del primo Corporate human rights Benchmark (ChrB): una classifica delle maggiori aziende del mondo – 500 in totale ad oggi – sulla base delle loro performance nella promozione e tutela dei diritti umani. Il Benchmark, promosso da soggetti autorevoli come il Business and Human Rights Resource Centre e l’Institute for Human Rights and Business, ha già ricevuto il supporto di una coalizione di investitori istituzionali – tra cui Hermes, APG, Calvert, Robeco e BNP Paribas IP – che rappresentano complessivamente più di 4.000 miliardi di dollari. Il primo rapporto del ChrB sarà pubblicato a novembre 2016.
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