Cos'è uno Swap? - Parte Seconda

Altri tipi di Swap



FTA Online News, Milano, 12 Mag 2006 - 14:34

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Per introdurre il tema dello swap abbiamo già parlato dell’interest rate swap, il più diffuso tipo di contratto ed anche il primo ad essere stato proposto. L’idea che due investitori possano scambiarsi flussi finanziari incrociati per proteggersi dalla volatilità di mercato o per modificare la propria esposizione al rischio si è comunque rapidamente diffusa e il versatile strumento dello swap è stato utilizzato per altre tipologie di contratti

Il currency swap è un derivato molto diffuso che prevede lo scambio di capitale e interessi espressi in una divisa contro capitale ed interessi espressi in un'altra. Per chiarire l’idea con un esempio, ipotizziamo un’azienda manifatturiera italiana che abbia venduto merci negli Stati Uniti per un controvalore di un milione di dollari e che si attenda di essere pagata in dollari tra novanta giorni. Fra tre mesi, inoltre, l’azienda dovrà pagare materie prime ed operai. Nel caso in cui nel trimestre il dollaro si deprezzi (o l’euro si apprezzi) l’azienda riceverà il pagamento, convertirà il denaro in euro e quindi avrà meno di quanto sperava di ottenere; la cosa potrebbe persino comportare difficoltà per il pagamento dei fornitori e degli operai. Entrando in un currency swap con nozionale di un milione di dollari e con cambio a 1,27 dollari per euro, invece, l’azienda europea  pagherà un flusso di interessi calcolati su un milione di dollari e corrisponderà alla controparte a scadenza del contratto il milione di dollari (che peraltro riceverà dal suo cliente americano). In cambio riceverà interessi calcolati su un nozionale di 787 400 euro (pari ad un milione di dollari al cambio attuale di 1,27) e a scadenza il citato nozionale. In questo modo il rischio di cambio risulta completamente coperto e per l’azienda sarà come ricevere direttamente un pagamento in euro.

I currency swap, inoltre, consentono di accedere indirettamente a mercati non facilmente o non efficientemente accessibili. Per esempio, una società europea non conosciuta in Giappone potrebbe indebitarsi in Yen ricorrendo ad un currency swap che le consenta di trasformare il suo debito in dollari in un debito in Yen.

Il differential swap è un derivato dove un tasso di interesse variabile denominato nella valuta nazionale viene scambiato con un tasso variabile denominato in una valuta estera, ma a differenza del currency rate swap entrambi i tassi vengono calcolati sullo stesso nozionale denominato in valuta nazionale. In questo caso il rischio di cambio  riguarda una sola delle due parti.

Un basis swap è un contratto che prevede l’interscambio di due differenti tassi variabili ed è utilizzato soprattutto da banche, istituti di credito e società di factoring.  Ad esempio, una banca può scambiare un tasso Libor con un tasso sulla carta commerciale calcolato sullo stesso ammontare. Due tipi molto diffusi di basis swap, standardizzati e molto facili da trovare sul mercato sono il constant maturity swap e il constant treasury swap. I primo tipo di contratti consente di permutare un tasso Libor con un tasso swap, mentre il secondo consiste nello scambio del Libor con il tasso di un titolo di Stato (Treasury).

L’equity swap garantisce lo scambio di dividendi e guadagni in conto capitale su un indice azionario con un tasso fisso o variabile: è utilizzato soprattutto nell’industria del risparmio gestito, oltre che con finalità speculative.

Come si può facilmente capire, lo swap è un istituzione estremamente flessibile e con la volontà delle parti può essere adattato ad una molteplicità di situazioni e prevedere l’intreccio di flussi finanziari calcolati nei modi più svariati; i contratti di cui abbiamo parlato, quindi non riguardano tutte le tipologie possibili, ma solo le più standardizzate e diffuse. Un cenno particolare va dedicato alla swaption. Si tratta di un contratto ibrido a metà strada tra le opzioni e gli swap. Il detentore di questo strumento ha il diritto (ma non l’obbligo) di mettere in atto, ad una data e a condizioni determinate, uno swap: in pratica si tratta di un’opzione call su uno swap.

 


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