Stock Split
Il frazionamento azionario che non altera la capitalizzazione di Borsa di una società
FTA Online News, Milano, 01 Feb 2013 - 15:28
Lo Stock Split è un frazionamento azionario che non comporta alterazioni nella capitalizzazione di Borsa di una società e quindi nel suo valore sul mercato. Quello che varia in presenza di uno stock split è invece il numero delle azioni disponibili sul mercato e il loro valore unitario.
Se, per esempio, una società ha un capitale di Borsa suddiviso in un milione di azioni del valore di 100 euro ciascuna, la sua capitalizzazione sarà pari a 100 milioni di euro. Supponiamo che il management decida un frazionamento di 10 per 1 del capitale azionario, si avrà di conseguenza che i titoli varranno un decimo del proprio valore originale e dunque 10 euro ciascuno. Il numero delle azioni, al contrario, si moltiplicherà per 10 volte e quindi sul mercato ci saranno 10 milioni di azioni. Questo valore, moltiplicato per quello delle nuove azioni, restituisce comunque la capitalizzazione originale di 100 milioni di euro. Il singolo azionista che avesse inizialmente 10 azioni del valore di 100 euro ciascuna, se ne troverà (gratuitamente) in portafoglio 100 del valore di 10 euro ciascuna.
Questo genere di operazioni sono in genere promosse per favorire una maggiore liquidità dei titoli e renderli quindi appetibili a una più ampia platea di investitori. Non a caso, infatti, lo stock split viene spesso promosso dopo forti rialzi di un’azione, quando il valore del singolo titolo sale notevolmente rendendo più oneroso l’investimento nel singolo titolo.
Esiste anche il caso opposto, il cosiddetto reverse stock split, un’aggregazione azionaria che genera invece titoli di maggiore valore. La situazione è in questo caso speculare. Supponiamo che una società abbia un capitale di quattro milioni di euro suddiviso in 20 milioni di titoli del valore di 0,20 euro. Un reverse stock split 1 per 10 aggregherà le azioni in pacchetti da dieci titoli. Ciascuna nuova azione avrà dunque un valore di 2 euro e il numero complessivo delle azioni sarà ridotto a 2 milioni di titoli per una capitalizzazione complessiva ancora invariata a 4 milioni di euro. Il singolo azionista che inizialmente avesse avuto 10 azioni del valore di 0,2 euro ciascuna, se ne troverà in portafoglio una del valore di 2 euro, per un investimento complessivo ancora invariato a 2 euro. Questo genere di operazioni avviene, come prevedibile, quando un titolo si deprezza eccessivamente. Va al riguardo considerato anche che alcune borse impongono un valore minimo alle azioni che in esse vengono contrattate.