Stock Option: cosa sono e come funzionano
Approfondisci cosa sono le Stock Option, come funzionano e a cosa servono. Consulta anche il trattamento fiscale previsto sui redditi derivanti dall’assegnazione di Stock Option.
FTA Online News, Milano, 22 Mar 2019 - 10:30
Definizione e funzionamento delle Stock Option
Le stock option sono strumenti di incentivazione che vengono solitamente concessi al top management e ai membri del consiglio di amministrazione di un’azienda oppure a dipendenti.
Tali piani assegnano al dipendente la facoltà di acquistare (o di assegnare), nel caso si utilizzino azioni emesse in precedenza, o di sottoscrivere, nel caso si utilizzino azioni di nuova emissione, titoli rappresentativi del capitale di rischio della società.
Le opzioni concesse al dipendente sono tecnicamente assimilabili alle opzioni call di tipo americano, poiché concedono il diritto di acquisire i titoli entro un dato intervallo di tempo (scadenza opzione) e a un dato prezzo (strike price).
Il dipendente che riceve l’offerta di opzioni, generalmente a un prezzo di esercizio pari o inferiore a quello di mercato, ha l’opportunità di realizzare una plusvalenza se in un momento successivo a quello di assegnazione delle opzioni il prezzo del titolo supera quello di esercizio. In caso contrario le opzioni perdono di ogni valore.
I piani di stock option prevedono, solitamente, tempi diversi durante i quali il dipendente può decidere di esercitare il proprio diritto di opzione ed acquistare le azioni offerte ad un prezzo predeterminato.
Si possono individuare tre fasi principali:
- il granting, fase in cui l’impresa concede ai propri collaboratori il diritto ad acquistare un certo numero di azioni in un arco temporale futuro prestabilito e ad un prezzo predeterminato;
- il vesting, ovvero è il periodo che intercorre dall’offerta della stock option all’inizio del periodo per l’esercizio del diritto di opzione;
- l’exercising, la fase in cui viene esercitato il diritto di opzione.
Finalità dell’assegnazione di Stock option
I piani di stock option hanno l’obiettivo di vincolare una parte del salario all’andamento del titolo sul mercato, stimolando così i dipendenti ad incrementare la propria produttività al fine di migliorare l’efficienza e la redditività del gruppo.
Infatti, se le quotazioni delle azioni crescono nel periodo che va dalla fase del granting a quella dell’exercise, il dipendente avrà il vantaggio di acquisire le azioni al prezzo originario, conseguendo così un guadagno potenziale dato dalla differenza fra i due valori.
Trattamento fiscale delle Stock option
Fino al 25 giugno 2008, data di entrata in vigore del DL 112/2008, il plusvalore realizzato non doveva essere inserito nella dichiarazione dei redditi con il sistema della tassazione ordinaria e progressiva per scaglioni, ma era assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 12,50% secondo il regime del capital gain.
Il DL 112/08 ha invece annullato ogni regime di favore, prevedendone la tassazione integrale. All’esercizio delle opzioni, la differenza fra il valore delle azioni assegnate e il corrispettivo pagato concorrerà a formare il reddito imponibile del dipendente assoggettato alla tassazione Irpef.
L’Agenzia delle Entrate nella risoluzione 103/E del 4 dicembre 2012, rispondendo a un interpello in materia, ha inoltre chiarito che le stock option sono da considerare, ai fini fiscali, come redditi da lavoro dipendente o assimilato, e tassate in base al criterio del “valore normale“, stabilito dall’articolo 51, comma 3 del TUIR, il testo unico delle imposte sui redditi, mentre i dividendi sono da considerare redditi da capitale.
L’art. 33 del DL 78/2010, convertito con modificazioni dalla L.122/2010, ha introdotto per i dirigenti e i collaboratori di imprese che operano nel settore finanziario un’aliquota addizionale del 10% su specifici compensi. L’addizionale si applica sugli emolumenti variabili corrisposti sotto forma di bonus e stock option sull’ammontare che eccede l’importo corrispondente alla parte fissa della retribuzione. Nel caso in cui l’addizionale non sia stata trattenuta in tutto o in parte (ad esempio per i dirigenti del settore finanziario residenti in Italia con datore di lavoro estero), il contribuente stesso deve compilare questa sezione per determinare l’imposta addizionale del 10%.
I redditi derivanti dall’assegnazione di stock option concesse dalle startup innovative a dipendenti, collaboratori continuativi e amministratori sono esenti da imposte dirette e da obblighi contributivi. L’esenzione riguarda il momento in cui le azioni vengono assegnate e l’esercizio dei diritti che ne derivano, non la loro eventuale cessione per la quale è invece prevista l’applicazione della disciplina ordinaria in materia di tassazione delle plusvalenze a titolo oneroso. La norma di riferimento è il Decreto Crescita che ha istituito le start up innovative (DL 179/2012) e il DM 30 gennaio 2014 (G.U. del 20 marzo) che ha reso operative le agevolazioni fiscali.
È solitamente il Comitato Paghe e Remunerazioni che decide in materia di:
- ammontare complessivo di stock option da distribuire;
- modalità di emissione (data alla quale potranno essere acquistate, modalità di calcolo del prezzo di acquisto, data di scadenza);
- modalità di liquidazione delle stock option (aumento di capitale sociale o vendita di azioni proprie della società);
- beneficiari di stock option;
- data e modalità di accertamento degli obiettivi individuali;
- ammontare di stock option spettante ai singoli beneficiari.