L'industria aeronautica sulla via della ripresa

Vontobel Markets 13 giu 2024 | 4 Minuti di lettura



L'industria dell'aviazione ha registrato una significativa ripresa dopo la grave flessione causata dalla pandemia. Nonostante le numerose sfide affrontate nel 2023, tra cui conflitti geopolitici, volatilità dei prezzi del petrolio, tassi di interesse elevati e carenza di personale, IATA (The International Air Transport Association) prevede nel suo report annuale del 2024 un profitto netto complessivo post-imposte di 27,4 miliardi di dollari, con un margine operativo del 5,7%.


Si tratta di un risultato notevole in un periodo di tempo così breve.

Il fatturato passeggeri è stato il principale motore di crescita, raggiungendo una stima di 646 miliardi di dollari nel 2023, con un incremento del 48% rispetto al 2022. L'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo prevede circa 4,7 miliardi di passeggeri nel 2024, rispetto ai 4,5 miliardi del 2019. Anche i prezzi dei biglietti aerei sui principali portali di comparazione mostrano un trend simile, con un significativo aumento delle tariffe verso le destinazioni di vacanza più popolari.

Per far fronte all'aumento della domanda, le compagnie aeree stanno investendo nelle loro flotte. Le consegne di aeromobili sono aumentate nel 2023 rispetto al 2022, raggiungendo un totale di 1.390 unità, con un incremento del 12% su base annua. Questo incremento è una risposta alla forte domanda e alla necessità di acquistare apparecchiature più silenziose ed efficienti dal punto di vista dei consumi. Di conseguenza, le compagnie aeree di tutto il mondo hanno continuato a piazzare grandi ordini di nuovi jet commerciali.

I maggiori produttori di aeromobili, come Airbus e Boeing, sono molto richiesti per fornire gli aeromobili necessari. L'aumento della domanda di nuovi aeromobili è guidato principalmente dai tre maggiori mercati regionali: Asia-Pacifico, Europa e Nord America. Questo trend positivo è previsto continuare nel 2024, con l'industria che si aspetta il numero più alto di consegne programmate dal 2018.

Tuttavia, questo dato è soggetto a possibili revisioni al ribasso. Infatti, le consegne previste sono già scese a 1.625 rispetto alle 1.777 inizialmente stimate, indicando un indebolimento della capacità produttiva dell'8,5%.

Il boom del settore della difesa: prospettive per il 2024

Le tensioni geopolitiche recenti hanno reso lo scenario internazionale più incerto e instabile, spingendo diversi paesi a rivedere le proprie strategie di difesa.

L'andamento del settore della difesa sembra già riflettere questa tendenza, con un notevole aumento dei ricavi dei produttori di armi registrato nel primo trimestre dell'anno (+8,2%). Anche se è difficile prevedere l'entità precisa di questa tendenza al rialzo, è certo che il settore è in crescita: le proiezioni per l'intero anno 2024 indicano un ulteriore incremento degli incassi del 6% rispetto al 2023, con i grandi gruppi europei e americani che dovrebbero beneficiare di almeno 485 miliardi di euro.

Secondo il rapporto di Mediobanca sui trenta principali attori del settore della difesa, nei primi tre mesi del 2024 si è verificato un significativo aumento del valore dei titoli nel settore, con un incremento del 22,8%. In particolare, le principali società europee hanno registrato un incremento ancora più marcato del 42,3%. Ad esempio, Rheinmetall, società tedesca che produce, tra l'altro, carri armati Leopard, ha visto il valore delle sue azioni quasi raddoppiare (+80,5%) nel breve arco di 90 giorni. Anche altre società tedesche, come Hensoldt, specializzata in radar e sensori per dispositivi militari, hanno registrato significativi aumenti del valore delle azioni, con un incremento dell'80%. Successivamente, si sono osservati aumenti del 56,7% per Saab, società svedese produttrice di aerei militari, e del 56% per l’italiana Leonardo.

La trimestrale fa volare Leonardo

Nel contesto dell'espansione del settore della difesa, Leonardo potrebbe continuare a rivestire un ruolo di primo piano, considerando che dall'inizio dell'anno il valore delle sue azioni è aumentato di oltre il 60%, dopo un incremento dell'85% nel corso del 2023.

Con la recente pubblicazione dei risultati del primo trimestre del 2024, Leonardo ha evidenziato una crescita significativa dei ricavi, che hanno raggiunto i 3,7 miliardi di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Gli ordini, d'altra parte, hanno registrato un'impennata del 14,9%, raggiungendo i 5,75 miliardi di euro. Un dato ancora più rilevante è l'incremento del 73,3% del margine operativo lordo, che ha portato il margine sulle vendite (ROS) del periodo al 5%, rispetto al 3,5% dell'anno precedente.

Durante la presentazione dei dati, il management ha ribadito le previsioni già comunicate al mercato, prevedendo che entro la fine del 2024 gli ordini raggiungeranno i 19,5 miliardi di euro e i ricavi toccheranno i 16,8 miliardi di euro. Inoltre, si prevede una riduzione del debito a 2 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi di euro del 2023, con un flusso di cassa di 770 milioni di euro, in aumento rispetto ai 652 milioni di euro registrati l'anno precedente.





Leonardo, il gigante italiano della difesa, è tra i partner di punta del progetto Esoca (European System for Outsized Cargo Airlift), uno dei 54 progetti finanziati dalla Commissione europea guidato dal gruppo Airbus, che mira a studiare e valutare le “diverse opzioni per la futura flotta di trasporto aereo strategico europeo”. Il progetto Esoca è attualmente alla ricerca di alternative all'Antonov An-124 ucraino, la flotta di aerei cargo più grandi al mondo utilizzati per la movimentazione di merci di grandi dimensioni, inclusi elicotteri, la cui produzione è attualmente in declino a causa del conflitto iniziato nel 2023. Tra le possibili opzioni vi è l'utilizzo di aerei Airbus BelugaST o BelugaXL appositamente modificati per garantire il trasporto di merci di grandi dimensioni e rafforzare così la capacità logistica dell'Europa. Oltre ad Airbus, anche Leonardo e Thales sono coinvolti nel progetto ESOCA e svolgono un ruolo importante nello sviluppo di queste soluzioni. Tutte e tre le società detengono inoltre circa il 10% ciascuna all’interno del Tracker Certificate di Vontobel legato all'indice Solactive Europe Aerospace and Defence.

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