Cos'è la Microstruttura del Mercato?
Differenze tra i vari modelli di mercato
FTA Online News, Milano, 27 Ott 2006 - 15:38
Il processo di formazione dei prezzi in Borsa è influenzato dalla struttura del mercato, ovvero dal complesso di regole che governano il processo di negoziazione. Regole che comprendono il modello di mercato, la tipologia di operatori ammessi alle negoziazioni e le loro funzioni, le tipologie di ordini che possono essere utilizzate dagli operatori, i meccanismi di interazione degli ordini (c.d. cosiddetta “microstruttura” del mercato).
In particolare la struttura del mercato è definita da:
- eventuale separazione dei processi di immissione degli ordini e conclusione dei contratti, in base alla quale si distinguono mercati ad asta (che separano la fase di immissione, modifica e cancellazione degli ordini dalla fase di conclusione dei contratti ad un unico prezzo, il prezzo d’asta ) e mercati a negoziazione continua (che invece consentono che l’immissione degli ordini e, se vi sono i presupposti, la conclusione dei contratti possano avvenire contestualmente);
- livello d’intermediazione fra investitori e gli scambi: accesso diretto, intermediazione via broker, interposizione di dealers;
- livello di automazione, in base al quale si distingue tra mercati “alle grida”, nei quali l’esecuzione degli scambi avviene tramite l’incontro degli operatori in un determinato luogo fisico (il floor di Borsa) e i mercati telematici, nei quali le negoziazioni avvengono in un luogo immateriale rappresentato da un complesso sistema tecnologico e gli scambi sono eseguiti automaticamente secondo algoritmi predefiniti.
In letteratura si distinguono due tipologie di mercati:
- mercati “quote driven”: in questi mercati un intermediario (dealer) espone su base continuativa o su richiesta, quotazioni denaro e lettera a cui è disposto, rispettivamente, ad acquistare e vendere i titoli per cui “fa mercato”. Per ogni titolo esistono più dealers specializzati - denominati market maker - che si impegnano a esporre continuamente quotazioni di acquisto e vendita sui titoli quotati, e a cui gli altri operatori devono necessariamente fare ricorso qualora intendano negoziare.
- mercati “order driven”: nei mercati order driven gli scambi si concludono attraverso l’interazione degli ordini immessi da tutti gli intermediari aderenti al mercato. In questo tipo di mercato la liquidità può essere supportata dall’attività di specialisti/liquidity provider/market maker, che a differenza dei mercati quote driven non godono dei privilegi precedentemente descritti per i market maker che operano sui mercati quote driven (es. non sono l’unica controparte possibile, non fruiscono di tipologie di ordini preferenziali).
Tutti i mercati di Borsa Italiana sono mercati order driven e telematici. Quali sono i vantaggi?
- riduzione dei costi di accesso alle informazioni;
- maggior trasparenza del mercato;
- incremento della liquidità del mercato;
- maggiore efficienza nei collegamenti tra le attività di trading e post-trading;
- riduzione nei costi di esecuzione degli ordini;
- più efficiente azione di monitoraggio dell’operatività del mercato da parte di organi di gestione e autorità di vigilanza.
La presenza degli operatori market maker a sostegno della liquidità all’interno di un mercato order driven risulta ancora più importante nei mercati derivati, in virtù della presenza di numerose serie e scadenze disponibili sull’order book per ogni singolo prodotto.
Sul mercato IDEM i market maker garantiscono la presenza di proposte di negoziazione su tutti i contratti listati, attraverso l’ esposizione sull’order book di ordini in acquisto e in vendita in via continuativa o in risposta a richieste di quotazione effettuate dagli altri intermediari, contribuendo in questo modo ad incrementare la liquidità del mercato.
I market maker utilizzano sistemi di quotazione automatici che opportunamente calibrati calcolano ed inviano automaticamente al mercato le quotazioni in acquisto e in vendita; tali sistemi consentono inoltre di aggiornare automaticamente e continuativamente le quotazioni al variare del prezzo del titolo sottostante.