Lo scandalo Libor-Euribor
Il Libor costitutisce il benchmark per circa 800mila miliardi di dollari tra derivati, strutturati e prestiti a tasso variabile
FTA Online News, Milano, 21 Set 2012 - 09:50
Nel corso dell'estate 2012 un nuovo scandalo ha sconvolto il mondo della finanza, e delle banche in particolare.
Tutto è partito dalla transazione da 453 milioni di dollari tra Barclays e le autorità americane e britanniche. Il prestigioso istituto ha pagato la somma alla U.S. Commodity Futures Trading Commission, al U.S. Department of Justice e alla Financial Services Authority britannica per chiudere un procedimento su base civile basato sull'accusa di aver manipolato dal 2005 al 2009 il tasso Libor (London interbank offered rate) a suo vantaggio.
Il Libor costitutisce il benchmark per circa 800mila miliardi di dollari tra derivati, strutturati e prestiti a tasso variabile: è facile capire che essere in grado di muovere "ad hoc" anche di un solo basis point detto benchmark determina lo spostamento di ingenti capitali da una tasca all'altra.
Ma come è possibile manipolare il Libor?
Il meccanismo di determinazione del tasso prevede che un gruppo di banche (il numero può variare da un minimo di 6 a un massimo di 18) presenti sulla piazza di Londra comunichi entro le 11 del mattino a Thomson Reuters (che agisce in qualità di agente della British Bankers' Association) i tassi di interesse ai quali sono disposte a prendere a prestito fondi sul mercato interbancario. Il cuore del problema è che i tassi comunicati dalle banche non sono necessariamente tassi effettivi di mercato, quindi determinati dall'interazione domanda-offerta, ma possono anche essere delle stime effettuate dalle banche stesse. Difficile se non impossibile resistere alla tentazione di indicare stime "favorevoli", soprattutto alla luce del fatto che è sostanzialmente impossibile per chiunque contestare una stima su un tasso cui si è disposti a prendere a prestito denaro. Questo fino a quando non sono emerse intercettazioni di e-mail e telefonate tra manager e trader di Barclays, nelle quali gli stessi si mettevano d'accordo per manipolare il Libor a loro vantaggio.
La transazione di Barclays in sede civile non ha però fermato l'azione penale dei Department of Justice di New York e del Connecticut, i quali hanno chiamato a comparire sette colossi come Citigroup, Ubs, Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, Hsbc, Jp Morgan e Barclays.
Altre banche hanno inoltre confermato di aver ricevuto richieste di informazioni e documentazione dalle stesse autorità. L'inchiesta potrebbe generare richieste di risarcimenti a carico delle banche per decine di miliardi di dollari. Indagini analoghe stanno interessando anche i tassi Euribor e Tibor (Tokyo interbank offered rate): per quanto riguarda questi ultimi si parla però di violazioni più limitate. Nel caso dell'Euribor il rischio di manipolazioni è attutito dal fatto che le banche che partecipano alla determinazione del tasso sono un numero molto maggiore (attualmente 44) rispetto a quelle del Libor.