Evasione, elusione e frode fiscale: definizioni e differenze
Approfondisci cosa si intende per evasione fiscale e quali sono le differenze con l'elusione e la frode fiscale.
FTA Online News, Milano, 13 Gen 2022 - 17:30
Evasione fiscale
Con il termine “evasione fiscale” ci si riferisce a tutti quei comportamenti attraverso i quali i cittadini violano le norme di legge al fine di non pagare o pagare meno tasse. L’esempio più tipico di evasione è la somministrazione di bevande e alimenti senza l’emissione dello scontrino fiscale.
Tuttavia l’evasione può assumere anche altre manifestazioni che, pur al di sotto di una legittimità “formale”, in sostanza tendono ad aggirare la Legge riducendo o evitando del tutto il prelievo fiscale da parte della Pubblica Amministrazione, in questo caso si parla di elusione fiscale.
Nel nostro Paese l’ammontare dell’evasione fiscale, secondo recenti stime, è pari a circa 80 miliardi di euro all’anno, parte di questa cifra sarebbe riconducibile all’evasione di imposte dirette e parte al lavoro nero e all’economia sommersa. Gli effetti sociali di questa pratica diffusa sono ben noti in quanto, evadendo le tasse, si sottrae allo Stato un gettito potenziale necessario a servizi essenziali ai cittadini.
Diverse dall’evasione sono l’elusione fiscale e la frode fiscale.
Elusione fiscale
Esiste poi anche un comportamento volto ad evitare il pagamento di tributi e tasse senza violare la Legge. Si può parlare di elusione fiscale quando, pur nel rispetto di una “legittimità formale”, si sfruttano le carenze dell’ordinamento giuridico volte ad evitare il pagamento di tributi senza violare la Legge e subire di conseguenza sanzioni da parte delle autorità.
In questo caso il diritto non considera l’elusione “contra legem”, ma “extra legem”.
In Italia la normativa di riferimento sull’elusione è rintracciabile nell’articolo 10-bis dello Statuto del Contribuente, modificato dal D.Lgs. n. 128 del 5 agosto 2015. Le nuove disposizioni superano la norma antielusiva prevista prima dall’art. 37-bis del DPR 600/1973, ma ribadiscono la presenza di un abuso del diritto (l’elusione appunto) nel caso di “una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti”. In questo caso l’amministrazione finanziaria ne disconosce i vantaggi e ridetermina i tributi dovuti sulla base delle norme e dei principi elusi. Toccherà dunque all’Agenzia delle Entrate dimostrare la mancanza di una giustificazione fiscale ed economica degli atti dell’impresa.
È importante evidenziare in proposito anche che i vantaggi fiscali sono ritenuti indebiti quando realizzati in contrasto con le finalità delle norme fiscali o con i principi dell’ordinamento tributario.
Sono invece ritenute legittime le ragioni extrafiscali, anche di ordine organizzativo o gestionale dell’impresa che possano migliorarne il funzionamento o che migliorino l’attività professionale del contribuente. La dimostrazione dell’esistenza di queste ragioni economiche extrafiscali sarà, però, in carico al contribuente.
Frode fiscale
Diverso è il reato di frode fiscale. In questo caso infatti ci si trova di fronte ad un illecito vero e proprio, una reale violazione della normativa tributaria.
La caratteristica principale della frode fiscale è rappresentata dal comportamento fraudolento che ha come fine quello di ingannare la Pubblica Amministrazione. È il caso di comportamenti attivi come raggiri o falsificazioni tesi a occultare dei redditi.
Per quanto concerne invece l’elemento soggettivo, va identificato l’intento doloso ovvero lo scopo di evadere il fisco.
Un esempio tipico di frode fiscale è la dichiarazione fraudolenta: attraverso fatture o altri documenti per operazioni inesistenti si evadono le imposte sui redditi o l'imposta sul valore aggiunto (IVA).