Che cosa sono le Bolle Speculative?

Esempi storici e moderni



FTA Online News, Milano , 16 Nov 2007 - 10:26

La tendenza al baratto e allo scambio è innata nell’homo economicus. Così come il desiderio di anticipare il futuro. “La vita intera è una speculazione” diceva James R. Keene, commerciante del XIX secolo”. Basta guardare in questi giorni alle azioni dei titoli legati al petrolio, sospinte verso l’alto ogni qual volta si verificano aumenti vertiginosi del prezzo dell’oro nero, giustificati da motivi strutturali oppure geopolitici e subito vittima di riflussi speculativi. Insomma, un po’ tabù e un po’ capro espiatorio del mondo finanziario, quello della speculazione resta un tema cruciale. Di grandi ondate speculative ne è piena la storia. Un caso, senz’altro il più eclatante è stato quello della Tulipomania, nell’Olanda del 1600. In quel caso fu la sfrenata passione (anche commerciale) degli olandesi per i tulipani a tradirli. L’incertezza che circondava il colore dei fiori (causata a insaputa degli olandesi da una malattia che attaccava il bulbo) accecò i contemporanei di allora e aprì la strada ai più sfrenati sogni di ricchezza e al gioco d’azzardo. Il salario medio annuale ammontava all’epoca nella terra dei tulipani a 200-400 fiorini, una casa in città costava 300 fiorini,  e il bulbo più costoso, pesante solo un quinto di grammo, arrivò a costarne 1.200.

Tra le altre ondate speculative degne di nota possiamo annoverare quella legata ai titoli della Compagnia dei mari del Sud nel 1700, delle ferrovie inglesi nel 1800, il crack di Wall Street del ’29, i junk bonds americani e la grande bolla giapponese, principalmente immobiliare, degli anni ’80 (baburu) e ultimo, ma non in ordine di importanza, l’ondata speculativa che ha investito il mercato dei titoli tecnologici alla fine degli anni ’90.

I tre requisiti fondamentali sono sempre gli stessi:

  • un bene;
  • un mercato dove il bene viene venduto;
  • individui disposti a vendere e a comprare

Il fenomeno in tutti questi casi ha lo stesso nome: bolla speculativa.

Con il termine bolla speculativa si definisce il sentiero esplosivo che si forma nel prezzo di un bene e che lo porta, progressivamente sempre più distante dai valori compatibili con le fondamentali economiche dello stesso, dove con fondamentali economiche ci si riferisce a quelle particolari ragioni economiche che sottostanno al movimento di un prezzo. Quando le quotazioni di Borsa capitalizzano aspettative impossibili da misurare si possono formare bolle speculative, destinate a scoppiare, dato che non tutte le iniziative prese dagli investitori avranno successo.

Di solito la fase iniziale vede l’affacciarsi sul mercato di un nuovo oggetto di investimento che suscita grande interesse, oppure un rinnovato interesse per un oggetto di investimento già esistente e ormai consolidato . Spesso gioca un ruolo importante la natura innovativa dell’oggetto che, diciamo, già in partenza raccoglie in  se’ la componente speculativa.

Il fenomeno delle bolle speculative è più spesso visto come un anomalia di mercato legata più alla componente psicologica che a quella razionale. Infatti viene messo in risalto il grado di elevata diffusione del bene oggetto di speculazione, tanto che spesso si arriva a parlare di vere e proprie “manie” e in casi più recenti di “mode” quasi a voler calcare la mano sulla componente irrazionale del fenomeno. Si parla in questi casi infatti di stati di euforia collettiva. La gran parte delle volte, poi, sono coinvolti beni di utilizzo comune (cosiddetti “di massa”) e caratterizzati da un elevato grado di pervasività (fiori, treni, case, Internet). Per esempio, nel caso di Internet e dei titoli tecnologici ha giocato molto a favore l’applicabilità delle innovazioni dell’Information technology a molti campi della vita umana. Lo stesso dicasi nel caso della bolla che ha investito l’Inghilterra nell’epoca della rivoluzione ferroviaria. Anche allora vi era una innovazione, anche allora la febbre speculativa si era sviluppata in tutta la popolazione e anche allora si sapeva che non tutte le compagnie ferroviarie sarebbero state in grado di accaparrarsi l’appalto, solo tutti speravano di centrare il cavallo vincente.

Tra le cause di sviluppo delle bolle speculative come indicato dall’economista Charles P. Kindleberger (1978) vanno annoverate:

  • lo spostamento di interesse su un nuovo oggetto di investimento (oppure l’aumento di redditività di investimenti già affermati);
  • una componente speculativa, chi entra nel mercato in seguito lo fa solo basandosi sulle aspettative di guadagno incurante delle ragioni che hanno garantito i primi aumenti;
  • un effetto positivo secondario dovuto all’affacciarsi sul mercato di investitori inesperti.

Le conseguenze immediate sono:

  • il collocamento di nuove società per sfruttare le occasioni offerte dalla condizione di euforia del mercato;
  • un eccessivo utilizzo della leva finanziaria da parte degli investitori da un lato e dall’altro da parte di aziende per superare i blocchi all’entrata.

Tutto questo porta ad una minore liquidità nel sistema economico contemporaneamente ad un aumento dei tassi di interesse e ad una incapacità di pagare debiti e rendite. Fattori questi ultimi che spingono  l’economia in una fase di ristrettezza finanziaria e quando la vendita è l’unica via di uscita al pagamento dei debiti assistiamo all’inversione di tendenza nella fase di salita del prezzo.

Quando  ciò succede si dice che la bolla è esplosa, la fine di discesa dei prezzi poi secondo l’analisi di Kindleberger potrà portare a tre conseguenze:

  • la chiusura del mercato: soluzione irreale in un mercato mondiale integrato;
  • l’intervento di un prestatore di ultima istanza come la Banca d’Italia, il Fondo Monetario Internazionale;
  • la convenienza associata ad una eccessiva caduta: inizialmente l’economia aveva spinto i prezzi al di sopra di ogni ragionevole valutazione, ora deprime le quotazioni al di sotto del valore reale creando ottime opportunità.

Quanto può durare una bolla speculativa?

Secondo uno dei modelli più recenti, datato 2001, e sviluppato dai matematici Montrucchio e Privileggi nel fenomeno delle bolle speculative entrano in gioco anche i modelli di utilità e i processi di consumo, non per niente le bolle speculative di solito hanno a che fare con beni di massa. La nascita di una bolla speculativa è connessa alle funzioni di utilità ed alle curve di indifferenza del consumatore. La promessa di un guadagno più elevato può portare il consumatore a scegliere di superare la sua indifferenza aspettando a consumare il bene in vista di un guadagno più elevato tenendo l’azione più a lungo, insomma più è grossa la bolla (e più è possibile guadagnare), più dura.


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