Cosa è il Benchmark e perchè si utilizza in ambito finanziario
Il Benchmark, uno strumento utile per valutare il rischio tipico del mercato. Analizziamo quali sono le caratteristiche fondamentali e perché viene usato per valutare i Fondi Comuni di Investimento e gli ETF
FTA Online News, Milano, 23 Apr 2020 - 12:30
Definizione di Benchmark
Con il termine benchmark si indica un parametro di riferimento. Per quanto questo strumento non sia prerogativa esclusiva dei mercati finanziari, in materia di investimento esso viene utilizzato come indice oggettivo di riferimento per confrontare le performance di portafoglio rispetto all’andamento del mercato.
L’obiettivo del benchmark è infatti quello di offrire uno strumento utile per valutare il rischio tipico del mercato in cui il portafoglio investe e supportare l’investitore nella valutazione dei risultati ottenuti dalla gestione di un certo portafoglio titoli.
Per fare ciò il benchmark viene strutturato in modo da essere rappresentativo di un determinato mercato.
Le caratteristiche fondamentali
Ogni benchmark dovrebbe essere caratterizzato da quattro elementi fondamentali:
- trasparenza: l’indice deve essere calcolato con regole replicabili dall’investitore. Questo principio permette di anticipare i periodici cambiamenti della composizione dell’indice stesso;
- rappresentatività: l’indice deve essere rappresentativo delle politiche di gestione del portafoglio;
- replicabilità: l’indice dovrebbe essere completamente replicabile con attività acquistabili direttamente sul mercato;
- hedgeability: è preferibile che l’indice sia anche sottostante di contratti derivati così da permettere una copertura tempestiva dei portafogli e l’abbassamento dei costi di transazione.
L’utilizzo più comune: la valutazione dei fondi
L’uso più comune che viene fatto del benchmark è nella valutazione della gestione di un fondo. Il Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, infatti, stabilisce per i gestori l’obbligo di indicare un benchmark per ogni fondo. La rendicontazione con l’andamento del fondo rispetto al benchmark deve essere mostrata al sottoscrittore periodicamente e almeno su base semestrale.
In questo senso il benchmark diviene il punto di partenza per la valutazione del rischio ed il rendimento dei fondi da parte di ogni acquirente.
Un esempio
Immaginiamo che un risparmiatore decida di investire i suoi soldi in un fondo azionario estero o domestico: come scegliere tra le numerose opportunità offerte dal mercato?
La risposta naturalmente è data dal benchmark, che fornisce informazioni importanti sulla natura del fondo, indicandone rischio e rendimento ed aiutando a chiarire la linea di gestione e i risultati ottenuti da quest’ultima.
La performance dei fondi infatti viene confrontata con quella del benchmark, cioè dell’indice del mercato di riferimento. È la prassi seguita quando si mette a confronto, per esempio, il rendimento dei fondi azionari americani con quello dell’indice S&P500.
Il Caso dei Fondi Comuni: il benchmark portfolio
Nel caso dei fondi comuni di investimento si parla anche di benchmark portfolio poiché si adopera un parametro di riferimento degli investimenti di quel fondo e non uno standard unico di mercato. Ad esempio, un gestore può scegliere come benchmark un mix di indici di mercato azionari e obbligazionari. Un fondo bilanciato comprensivo di azioni e obbligazioni può avere come benchmark un indice composto per il 50% da Msci World e per la restante parte da Jp Morgan Global.
Se si investe in azioni, invece, il parametro di riferimento con cui misurare i risultati è sicuramente un indice di mercato.
Per i fondi azionari internazionali ad esempio il benchmark di riferimento è l’Msci World Index elaborato da MSCI Inc, ex Morgan Stanley Capital International, l’Msci Europe è invece il benchmark per i fondi azionari europei e l’Msci Far East per i fondi azionari Pacifico.
Per i fondi azionari America il benchmark di riferimento è l’S&P500 oppure l’Msci North America mentre per i fondi azionari Paesi emergenti il benchmark è l’Msci Emerging Markets. Il benchmark di riferimento per i fondi azionari italiani è (alternativamente) il Ftse Mib, il Ftse Italia-AllShare o l’Msci Italia. L’indice di riferimento per i Fondi liquidità è il Jp Morgan Euro Cash Index 3 mesi mentre per gli obbligazionari internazionali il benchmark è rappresentato dal Jp Morgan Global Government Bond (Jp Morgan Emu Government Bond per i Fondi obbligazionari).
Tali riferimenti sono comunque indicativi, in realtà ciascun emittente può ancorare il proprio fondo anche ad altri benchmark a seconda delle caratteristiche del fondo stesso.
Il caso degli ETF
Nel caso degli ETF (Exchange Traded Funds) il benchmark assume una valenza diversa rispetto ai Fondi Comuni di Investimento. L'ETF, infatti, è uno strumento a gestione passiva e per questo motivo il suo obiettivo è quello di replicare un indice benchmark nella maniera più simile possibile.
Ciò significa che la "credibilità" di un ETF classico sarà tanto maggiore quanto più la propria performance si avvicinerà a quella del benchmark. In altre parole l'obiettivo di un gestore di ETF dovrà essere quello di minimizzare la differenza tra il rendimento dell'ETF e quello del benchmark, spread noto come "Tracking Error".