L'arbitraggio
Sfruttare le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto
FTA Online News, Milano, 26 Mar 2009 - 10:44
Con il termine arbitraggio si indica un'operazione che consente di ottenere un profitto certo senza che il soggetto che la pone in essere corra alcun rischio. Solitamente l'arbitraggio consiste nell'acquisto/vendita di un bene o di un'attività finanziaria e in una contemporanea operazione di segno opposto sullo stesso strumento negoziato su un mercato diverso dal precedente, oppure su uno strumento diverso, ma avente le stesse caratteristiche del primo in termini di payout. Si sfruttano in questo modo le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto. L'operazione è ovviamente possibile se il guadagno che si ottiene supera i costi per il trasferimento del bene da un mercato all'altro.
Esiste l’opportunità di effettuare operazioni di arbitraggio ogni volta che una stessa attività è contrattata su due mercati diversi a prezzi diversi o, nel caso in cui due attività siano perfettamente sostituibili tra loro, con identico payout.
Un esempio può essere fatto anche con i beni di comune utilizzo come il gasolio. Se a Napoli il gasolio costa meno che a Torino, l’arbitraggista può comprare a Napoli e rivendere a Torino. Cosi facendo, inoltre, l’arbitraggista contribuisce a riallineare i due prezzi dato che l’aumento di domanda farà aumentare il prezzo a Napoli, mentre l’aumento di offerta lo farà diminuire a Torino.
Il differenziale di prezzo grazie al quale si ottiene il profitto è determinato da una inefficienza di tipo informativo (o normativo).
L'aumento di rapidità di comunicazione fra un mercato e l'altro (frutto della interconnessione dei mercati) ha limitato drasticamente le asimmetrie informative e, di conseguenza, le possibilità di arbitraggio. Quest'ultimo infatti risulta oggi meno frequente che in passato.
Affinchè l'operazione possa realizzarsi è necessario che gli strumenti finanziari oggetto di arbitraggio siano perfettamente sostituibili. Questi devono essere strumenti identici ma scambiati su mercati diversi oppure strumenti diversi ma aventi lo stesso payout (ad es. un paniere di titoli azionari ed il future avente lo stesso paniere come sottostante) o ancora strumenti che possono essere replicati sinteticamente (triangolazioni sul mercato valutario).
Le opportunità più frequenti di arbitraggio si osservano sugli strumenti derivati, visto il legame di prezzo relativamente rigido tra titolo sottostante e titolo derivato (determinato da formule matematiche) che rende di fatto le due attività perfettamente sostituibili tra di loro, almeno nel brevissimo periodo.
L'effetto dell'arbitraggio sarà quello di riportare in linea i prezzi che erano temporaneamente disallineati, contribuendo così alla loro efficienza.
L'arbitraggio si differenzia dalla speculazione per il fatto che, se il primo è un modo per sfruttare le differenze di prezzo presenti in luoghi diversi, la seconda lucra sulle differenze di prezzo di uno stesso bene in tempi diversi. La speculazione lucra agendo sul fattore "tempo" (vendita successiva all'acquisto e viceversa) mentre l'arbitraggio gioca sul fattore "spazio" (acquisto e vendita su due mercati diversi).