Analisi tecnica: lo studio dei grafici
Quali sono le tipologie di grafico usate nell'analisi tecnica e come interpretarli
FTA Online News, Milano , 07 Giu 2018 - 11:13
L’analisi di un grafico spesso evidenzia dei livelli di prezzo particolarmente critici, intorno ai quali il mercato mostra delle esitazioni. Si può notare come su alcuni valori storicamente si verifica lo scontro tra la domanda e l’offerta senza che una delle due forze riesca a spuntarla istantaneamente. Un supporto è un livello in cui la domanda è particolarmente forte ed i venditori non riescono a prevalere. Possiamo dire che questo livello è un prezzo che la maggioranza degli investitori reputa troppo basso per il valore del titolo in questione, almeno in un dato periodo. Il supporto risulta tanto più forte ed affidabile quanto più resiste a ripetuti attacchi senza che avvenga una rottura al ribasso. Sicuramente un minimo storico rappresenta un livello di supporto importante, visto che è la più bassa valutazione data per lo strumento finanziario oggetto di analisi: è il valore minimo cui il mercato ha accettato di vendere il titolo nel corso della sua esistenza.
Una resistenza, invece, è un livello di prezzo in cui l’offerta è particolarmente forte e la pressione degli acquisti non riesce ad averne ragione; ovviamente anche in questo caso tale scoglio risulta tanto più forte ed affidabile quanti più tentativi rialzisti è riuscito ad arrestare. La maggioranza degli operatori ritiene che la società o il bene cui titoli, obbligazioni, derivati o certificati diversi si riferisce, siano sopravvalutati oltre il prezzo corrispondente alla resistenza e quindi desidererà vendere. Il massimo storico è evidentemente un importante livello di resistenza.
La rottura di livelli di supporto o di resistenza spesso viene causata da importanti cambiamenti nei valori fondamentali di un'azienda o della domanda un bene (incremento utili, cambiamenti nella gestione, nuove previsioni per il futuro, variazioni di rating, disastri ambientali ecc.); tuttavia si riscontra anche l’esistenza di soglie “psicologiche” ed emotive, come ad esempio il livello dei 20.000 punti per il Dow Jones tra la fine del 2016 ed inizio 2017.
Storicamente si è constatato che se un livello di supporto viene rotto, si trasforma sovente in un livello di resistenza, così come se un livello di resistenza viene rotto, diviene un livello di supporto.
Esistono due tipologie di livelli di supporto e resistenza: statici e dinamici.
Nel primo caso questi corrispondono ad un punto preciso e costante nel tempo, come i massimi ed i minimi precedenti (non solo assoluti ma anche relativi). Questi vengono identificati come una retta orizzontale contro cui si infrangono i rialzi e si arrestano i ribassi. Il grafico precedente esemplifica perfettamente questo concetto.
I supporti e le resistenze dinamici, invece, sono rappresentati come una linea sempre retta, ma non orizzontale, disegnata unendo i massimi ed i minimi definita trendline. Tale linea ovviamente che si adegua e si aggiorna con il variare dei prezzi e con il trascorrere del tempo. Per un esempio si veda invece il grafico seguente riferito all’indice AllStars.
Il dato “base” utilizzato dall’analista tecnico per i suoi studi è la serie storica dei prezzi. Le valorizzazioni più significative sono il prezzo di apertura delle contrattazioni, il prezzo di chiusura, il massimo ed il minimo toccati nella giornata.
Le serie storiche vengono rappresentate graficamente in differenti modi. Possiamo quindi avere grafici lineari, a barre, oppure a candela.
Il grafico lineare è sicuramente il più semplice e intuitivo, anche se consente di osservare un solo dato per intervallo temporale, solitamente il prezzo di chiusura. Le altre tre grandezze vengono invece perdute. È facile infatti capire che un grafico di tale tipo passante - ad esempio - per le chiusure, ignorerà i veri massimi e minimi toccati dallo strumento finanziario nel periodo considerato, quindi sarà impreciso nell'indicare la reale posizione di questi elementi che l'analisi tecnica considera invece di fondamentale importanza. L’esempio di grafico che segue, relativo all’indice S&P/Mib 40, ci dice solo i livelli di chiusura, ma nulla riguardo alla volatilità giornaliera.
Il grafico a barre evidenzia tutti e quattro i prezzi per ogni unità di tempo: apertura, chiusura, massimo e minimo. L'apertura e la chiusura vengono indicate con due trattini orizzontali posti rispettivamente a sinistra e a destra della barra verticale, la quale a sua volta esprime l'escursione di prezzo. Nel caso della figura in esempio, l’istogramma in basso rappresenta l'andamento dei volumi: abbiamo quindi tutte le informazioni necessarie per le nostre valutazioni.
Il grafico a candele è molto simile a quello a barre e fornisce lo stesso numero di dati, cambia solo la presentazione. Anche in questo caso vengono visualizzate le informazioni relative a massimo, minimo, apertura e chiusura dello strumento analizzato, nell'orizzonte temporale prescelto, con la differenza che la "candela" è costituita da un vero e proprio "corpo" (o “real body” secondo la terminologia anglosassone ufficiale) che delimita l'intervallo tra apertura e chiusura. Il corpo viene disegnato in nero o lasciato bianco a seconda che l'apertura nell'unità temporale considerata sia stata superiore (nero) o inferiore (bianco) alla chiusura. Il massimo e il minimo vengono poi visualizzati con segmenti, chiamati “shadow" (ombre), posizionati rispettivamente sopra e sotto il corpo della candela.
Tale rappresentazione consente di cogliere “a colpo d’occhio” periodi temporali in cui la densità di sedute positive o negative è particolarmente elevata, così come il verificarsi di giornate di contrattazioni anomale, come ad esempio quelle dove apertura e chiusura coincidono.
Un particolare tipo di grafico a candele è quello Heikin-Ashi (HA) in cui i valori di Apertura HA, Chiusura HA, Massimo HA e minimo HA si differenziano da quelli del grafico a candele tradizionali e vengono individuati in base alle seguenti regole:
- Apertura HA: valore medio tra Apertura HA e Chiusura HA della candela precedente
- Massimo HA: valore massimo raggiunto tra Massimo della candela in corso, Apertura della candela HA e Chiusura della candela HA
- Minimo HA: valore minore toccato tra Minimo della candela in corso, Apertura HA e Chiusura HA
- Chiusura HA: (Apertura+Massimo+Minimo+Chiusura)/4
Il grafico Heiken-Ashi viene utilizzato per cercare di ridurre gli elementi di disturbo tipici di un grafico tradizionale. La principale caratteristica è quella di fornire una serie di candele di colore verde o rosso a seconda che il trend sia al rialzo o al ribasso, in maniera tale da mettere in risalto il trend stesso.
Raffronto tra grafico HA e grafico tradizionale su di uno stesso strumento
Oltre a questi, esistono anche altri tipi di grafici, decisamente poco usati, quali Point and Figure, Candlevolume, Equivolume, Kagi, Renko e Three Line Break. Questi metodi di rappresentazione hanno il difetto di essere molto difficili da costruire e di privilegiare un dato a scapito degli altri e - a seconda dei casi - distorcono la rappresentazione della scala temporale o il computo dei volumi scambiati.
Tra questi merita un accenno il Point & Figure, adottato già prima del ‘900, anche se ora praticamente caduto in disuso. Viene costruito su una scala indipendente dal tempo ed è aggiornato solo se il prezzo subisce una variazione di una certa entità stabilita a priori. Una volta individuata la cosiddetta "unità di escursione" ("box"), si procede a riportare un punto o una croce a seconda che il prezzo del titolo stia salendo (punto) o scendendo (croce) di una misura superiore alla unità di escursione stabilita inizialmente. Quanto più grande sarà il "box" prescelto, tanto più "chiaro" risulterà il grafico, ma a costo di una perdita di ulteriori dettagli. Per dare inizio ad una colonna di punti, se fino ad ora si stavano tracciando dei croci, il titolo dovrà registrare una variazione pari a due o tre unità di escursione (box) a seconda dei parametri prefissati. In pratica, per invertire un eventuale trend in essere, sarà necessario un rialzo od un ribasso abbastanza consistente. Con tale rappresentazione grafica, si perdono completamente le informazioni relative ai volumi ed agli intervalli temporali.