Preferenze di sostenibilità, investimenti in gas e nucleare, tassonomia

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 27 Ott 2022 - 10:50

Le ultime settimane sono state segnate da alcune importanti novità di policy legate alla finanza sostenibile. Nello specifico, sono state presentate le linee guida sulla valutazione di adeguatezza ai sensi della MiFID II e i nuovi standard tecnici di regolamentazione (RTS) relativi a gas e nucleare. Inoltre, sono state introdotte importanti indicazioni per l’attuazione della tassonomia UE.

Lo scorso 23 settembre, l’Autorità europea degli strumenti finanziari (ESMA) ha pubblicato le linee guida relative ad alcuni aspetti dei requisiti di adeguatezza ai sensi della direttiva 2014/65/EU (MiFID II), a seguito delle modifiche apportate dal Regolamento Delegato UE 2021/1253. In particolare, le principali modifiche riguardano le informazioni da fornire ai clienti, la raccolta e la valutazione delle loro preferenze di sostenibilità e i requisiti organizzativi richiesti agli operatori finanziari. La versione definitiva delle linee guida si applicherà a partire da 6 mesi dopo la data di pubblicazione, probabilmente intorno a marzo 2023: da quel momento, il documento diventerà un punto di riferimento molto rilevante. 

A livello europeo si continua a lavorare intensamente anche sul tema della trasparenza dei mercati finanziari. Il 30 settembre, le Autorità di vigilanza europee (ESAs) hanno presentato alla Commissione Europea una bozza di standard tecnici di regolamentazione (RTS) su gas e nucleare, dopo l’approvazione dell’Atto Delegato Complementare alla Tassonomia UE. I nuovi standard modificano il Regolamento Delegato UE 2022/1288 che integra il Regolamento UE 2019/2088 sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR).

L’obiettivo è quello di assicurare che l’esposizione dei prodotti finanziari agli investimenti in gas e nucleare risulti pienamente trasparente nei documenti precontrattuali, sul sito web e nelle relazioni periodiche. Per raggiungere questo obiettivo, le ESAs propongono di includere una domanda “sì/no” nei template per identificare se il prodotto finanziario intende investire in tali attività. In caso di risposta affermativa sarebbe necessaria una rappresentazione grafica della quota di investimenti. Inoltre, la proposta di RTS corregge alcune incongruenze tecniche minori rilevate dopo la pubblicazione del Regolamento Delegato. La Commissione Europea avrà a disposizione tre mesi per valutare, approvare ed integrare questi RTS.

Le altre novità da segnalare riguardano il Regolamento Tassonomia (TR). Il 6 ottobre, la Commissione ha pubblicato un elenco di FAQ sul Disclosure Delegated Act del TR con lo scopo di chiarire alcune disposizioni contenute nella normativa applicabile. L’elenco va ad integrare le FAQ già pubblicate il 21 dicembre 2021.

Inoltre, l’11 ottobre la Platform on Sustainable Finance, il gruppo di esperti che supporta la Commissione UE sull’implementazione della tassonomia, ha pubblicato due report che forniscono importanti indicazioni sull’attuazione delle disposizioni del TR e sul rispetto delle garanzie minime di salvaguardia. Il Final Report su dati e utilizzabilità della tassonomia contiene una serie di raccomandazioni, alle quali è stata data priorità alta, media o bassa in base all’urgenza di supportare gli obblighi di rendicontazione imminenti (e non in base all’importanza in valore assoluto o all’impatto). Il report affronta in modo ampio e dettagliato tutti gli aspetti legati alla disclosure da parte di imprese non finanziarie e finanziarie, analizzando le interconnessioni con il contesto normativo di riferimento (NFRD/CSRD, SFDR, MiFID II e IDD, Benchmark Regulation). Le raccomandazioni più rilevanti riguardano: l’aggiornamento di linee guida e FAQ, l’utilizzo di stime e informazioni equivalenti, la digitalizzazione delle informazioni e l’utilizzo dello European Single Access Point, i KPI per le imprese finanziarie, i criteri di contributo sostanziale e “Do Not Significant Harm” (DNSH) e le salvaguardie minime.

Infine, il Final Report sulle salvaguardie minime (MS) mira a fornire assistenza su come valutare la conformità di un’attività economica alle MS identificate dagli articoli 3 e 18 del TR. Anche questo report analizza i collegamenti con gli altri strumenti normativi, in particolare con la SFDR: infatti, la relazione incorpora i cinque Principal Adverse Impact (PAI) obbligatori in ambito sociale della SFDR. Nella valutazione del rispetto delle MS, il report raccomanda di considerare i seguenti fattori: processi di due diligence aziendale inadeguati o inesistenti sui diritti umani, responsabilità delle aziende per violazioni di tali diritti, mancata collaborazione con National Contact Point (NCP) e non conformità a linee guida OCSE, assenza di risposta alle accuse del Business and Human Rights Resource Center (BHRRC).

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