Italian Industrial Day per l’incontro tra società del settore e investitori
- Oltre 100 investitori domestici e internazionali
- 90 società quotate e non quotate
- 400 incontri one to one
- Presente Fabrizio Pagani, del Ministero dell’Economia e delle Finanze
Si svolge oggi la prima edizione dell’Industrial Day, pensata per facilitare la relazione tra le società industriali italiane e gli investitori specializzati in questo settore sia domestici che internazionali.
L’Italian Industrial Day è la seconda giornata dell’Italian Equity Week, una tre giorni di eventi settoriali dedicata ai principali settori trainanti l’economia italiana.
L’evento è organizzato con il supporto di Confindustria e in collaborazione con Banca Akros - Gruppo Banco BPM, Banca IMI, Citi, Credit Suisse, Intermonte, McKinsey & Company, Mediobanca e UniCredit-Kepler-Cheuvreux e vede la presenza di 90 società quotate e non quotate e oltre 100 investitori in rappresentanza di 70 case di investimento domestiche e internazionali.
Nel corso della giornata, che vede anche la presentazione dei briefing strategici di settore da parte di McKinsey e Banca Akros – Gruppo Banco BPM e una specifica sessione di IPO Forum a beneficio delle società non quotate, vengono svolti circa 400 incontri one to one.
Le 14 società quotate che partecipano agli incontri con gli investitori sono: Amplifon, Avio, Biesse, Cerved Information Solutions, Datalogic, Diasorin, EL.EN, Fincantieri, Interpump Group, Leonardo, Prima Industrie, Recordati, Reply, Zignago Vetro.
Presente inoltre Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Le società del settore industriale quotate sui mercati di Borsa Italiana sono 50 e rappresentano il 12% dell’intero listino con una capitalizzazione aggregata di circa 73 miliardi di Euro.
Dal 2000 le società del settore hanno raccolto sui mercati di Borsa circa 14 miliardi di Euro, di cui circa 10 miliardi in IPO.
Andrea Sironi, Presidente di Borsa Italiana, ha dichiarato:
“Le società industriali rappresentano un asset strategico per l’imprenditoria italiana e sono il vero e proprio motore dell’economia reale del nostro Paese. L’alto contenuto innovativo dei business unito alla necessità di tecnologia sempre all’avanguardia fa sì che il mercato dei capitali rappresenti uno strumento importante per il finanziamento degli investimenti necessari per garantire la competitività dell’Italia nel mondo.”
Marco Turrina, Amministratore Delegato di Banca Akros-Gruppo Banco BPM:
“Vari settori industriali italiani vivono una fase positiva. Rispetto al passato due sono gli elementi di novità nella crescita: 1) la domanda per investimenti 2) la domanda domestica (Italia, EU) che si affianca all’export extra-europeo. La Borsa evidenzia questa crescita: si torna dopo anni a parlare di piani di investimento e progetti pluriennali e le valutazioni borsistiche li riflettono. L’impegno di Banca Akros-Gruppo Banco BPM è verso quelle società, nuove per il mercato, che possono beneficiare di queste prospettive. A ciò si aggiungono gli incentivi PIR che creano una domanda strutturale di investimento in azioni sulle Small/Mid Cap, che vorremmo fosse soddisfatta anche tramite nuove quotazioni.”
Mauro Micillo, Responsabile Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Amministratore Delegato di Banca IMI:
“L’industria italiana rappresenta il motore dell’economia reale con la presenza di imprese di primissimo livello, vere eccellenze nei propri mercati di riferimento. Come Banca che è e vuole continuare ad essere acceleratore dell’economia reale, rimaniamo impegnati nel promuovere incontri come questo che hanno, da un lato, l’obiettivo di creare opportunità di investimento per la clientela istituzionale e, dall’altro, trovare nuovi stimoli e risorse per una crescita sostenibile delle imprese italiane.”
Gian Luca Bolengo, Amministratore Delegato di Intermonte:
“Intermonte è lieta di contribuire ad organizzare la prima edizione dell’Italian Industrial Day. Il settore industriale in Italia esprime molte delle migliori realtà imprenditoriali del paese anche tra le mid-small caps, e continua ad essere di grande interesse per gli investitori istituzionali. In qualità di broker indipendente, leader in Italia nel segmento delle mid-small caps per numero di IPO e di società coperte dalla ricerca, Intermonte contribuisce a mantenere vivo l’interesse su questo comparto.”
Giorgio Rossi, Partner di McKinsey:
"Negli ultimi dieci anni il comparto industriale si è stabilmente posizionato al terzo posto tra i settori in termini di profitti generati, pari a circa $400 miliardi. Inoltre, l’analisi economico-finanziaria delle singole aziende ha permesso di individuare quattro diversi profili. Le aziende 'leader' e 'in crescita' hanno mantenuto o migliorato la propria posizione e si sono distinte dalle imprese 'in declino' o 'inseguitrici' grazie soprattutto alla solidità delle strategie di M&A, alle scelte in merito all'allocazione delle risorse in Ricerca & Sviluppo e al miglioramento della produttività. Per quanto riguarda le prospettive future del settore, diversi trend macroeconomici faranno da volano alla crescita. Vincerà chi saprà fare scelte audaci concentrandosi su una nuova offerta e modelli di business smart, nuove competenze basate in particolare su advanced analytics e nuovi modelli operativi che rendano i processi decisionali più agili e rapidi."
Stefano Rangone, Global Head of Equity Capital Markets di Mediobanca:
“Il settore manifatturiero italiano privato rappresenta la back bone dell’imprenditoria italiana. Il miglioramento dei fondamentali e i recenti vantaggi fiscali a favore dei fondi PIR, insieme all’apprezzamento dagli investitori internazionali per l’eccellenza tecnologica e di prodotto dell’industria manifatturiera, costituiscono il contesto ideale per le società che considerassero il progetto di quotazione a supporto del loro piano strategico.”
Vittorio Ogliengo, Responsabile Corporate & Investment Banking Italy di UniCredit:
“L'Italia è la seconda economia manifatturiera d'Europa e una delle maggiori al mondo. Non sorprende quindi che il settore industriale rappresenti grande parte delle esportazioni italiane e sia una delle componenti principali del PIL. Questo è ben chiaro anche agli investitori internazionali, che dal 2000 a oggi hanno investito oltre 70 miliardi di euro di nuovo capitale in società industriali italiane. UniCredit è fortemente impegnata a supportare il settore industriale nel suo sviluppo: nei primi 6 mesi del 2017 abbiamo aumentato il credito al settore di 4,5 miliardi di euro”.
Ruggero Bottazzi, Head of Italian equities di Kepler Cheuvreux:
“Siamo orgogliosi di aver contribuito quest’anno all'organizzazione dell’evento con alcune delle migliori società industriali italiani. I recenti dati sulla crescita del GDP e della business e consumer confidence dimostrano come dopo anni di crisi il tessuto industriale italiano si presenti vivo e in grado di vincere le sfida della concorrenza internazionale”.
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