Un Fontana inedito per l'Italia
Le Jour, Concetto Spaziale, 1962
Lucio Fontana, 1899/1968
(courtesy galleria TornabuoniArt, Parigi)
Solo pochi secondi per colpire la tela col punteruolo, perforandola.
Un’opera a quattro mani, inedita, ritrovata dopo 52 anni di oblìo, che per la prima volta giunge in Italia e viene esposta presso BIG, la galleria d’arte di Borsa Italiana.
Dal 20 marzo al 31 marzo 2017
Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari 6 Milano
SU INVITO
Le opere a quattro o a più mani (come nel caso di alcuni Gruppi) hanno il fascino di una complicità intellettuale, di un apporto di specifici talenti, di un rimescolamento delle “carte”. Così fu per Michelangelo e Sebastiano del Piombo che, in certi frangenti, unirono le forze, realizzando opere in comune per contrastare a Roma l’ineluttabile avanzare del divino Raffaello, al quale andavano ormai i favori del Papa. Lucio Fontana non si è sottratto a una fulminea esperienza (coincidente con la rapidità del suo gesto di perforare la tela) lavorando insieme a un amico belga, Jef Verheyen, autore di quel “fondo oro” che poi lui, con i suoi buchi, avrebbe aperto verso l’infinito. Come si vede in un filmato rarissimo, proiettato nella Gallery, in cui osserviamo l’artista in azione sul pezzo: una decina di secondi per colpire col punteruolo. Quell’arcata di buchi corrisponde al “raggio” del gesto del braccio di Fontana. Un documento d’epoca trasmesso dalla tv belga BRT/VR che può farci apprezzare ancora di più l’esposizione di quest’opera Le Jour (Concetto spaziale) del 1962 che, per la prima volta, giunge in Italia e proprio in Borsa Italiana, e ripresentata con clamore dopo 52 anni di oblìo, dalla galleria TornabuoniArt nel 2014, a Parigi. Proprio sulla spinta di quel filmato la galleria riuscì a ricostruire tutta la vicenda di quell’opera (la più grande quanto a superficie dorata). Lucio Fontana, prima di affrontare il dipinto di Verheyen, dice al microfono dell’intervistatore: “E’ un’emozione stranissima, quasi distruggo l’opera di un amico. Spero di non distruggerla, ma di cooperare a perfezionare questa idea che abbiamo insieme dello spazio, questa nuova tendenza artistica”.
Lucio Fontana, maestro dello Spazialismo, operò sulla superficie della tela perforandola (trasferendo questa tecnica anche a molte terracotte, la ceramica fu una sua grande passione) o squarciandola di tagli. I primi buchi risalgono al 1949 e sono antecedenti ai tagli. A poca distanza da Borsa Italiana, al Museo del Novecento, è reso un omaggio al grande artista con l’installazione Luce spaziale. Struttura al neon per la IX Triennale di Milano (1951), un grande arabesco di luce fluorescente. Poi con il Soffitto spaziale realizzato per la sala da pranzo dell’Hotel del Golfo a Procchio (Isola d’Elba) nel 1956 con l’architetto Borsani. E poi ancora il Trittico Concetto Spaziale. New York (1962).
A cura di: Francesca Pini
Partner tecnico assicurativo: BIG - Broker Insurance Group
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Rivelazioni 4 – dal 29 Novembre 2019 al 24 Febbraio 2020.
Collezione del Museo di Palazzo Reale e dalla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova
Restaurate nell’ambito del progetto Rivelazioni – Finance for Fine Arts
- Il Grechetto di Giovanni Benedetto Castiglione
- Il Baciccio di Giovanni Battista Gaulli
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Video Inaugurazione BIG 10 Gennaio 2017