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Private equity in lieve ripresa ma exit in stallo aumentano pressione su operatori

News Image (Teleborsa) - La contrazione, durata due anni, del Private Equity globale sembra essersi finalmente stabilizzata nei primi mesi dell'anno. Tuttavia, l'attività rimane contenuta rispetto agli standard storici, soprattutto in relazione ai 3.900 miliardi di dollari di liquidità da non investita (di cui oltre 1.000 miliardi di capitale allocato nei fondi di buyout ma non ancora investito). In questo contesto, le prospettive di ripresa dell'industria rimangono incerte. Lo afferma Bain & Company nell'aggiornamento di metà anno del Global Private Equity Report 2024.

"A livello globale - spiega Roberto Fiorello, Senior Partner e responsabile italiano Private Equity di Bain - il numero delle operazioni di buyout al 15 maggio si è contratto del 4% rispetto al 2023, facendo pensare che l'industria possa chiudere l'anno con un totale sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno. Il valore globale delle operazioni di buyout è destinato a raggiungere i 521 miliardi di dollari, con una crescita del 18% rispetto all'anno precedente, dovuta a una maggiore dimensione media delle operazioni piuttosto che a un aumento del numero di operazioni".

Anche le exit sembrano essersi assestate dopo i forti cali degli ultimi due anni. Il numero totale delle exit supportate da buyout è stabile su base annua, mentre il suo valore si avvicina a un totale di 361 miliardi di dollari quest'anno, registrando un aumento del 17% rispetto al 2023. Tuttavia, questo lascia comunque il 2024 come il secondo peggiore per i valori delle exit dal 2016.

"Vediamo alcuni segnali di ripresa e il 2024 probabilmente si chiuderà con numeri simili a quelli registrati prima del boom post-pandemia del 2021 - prosegue Fiorello - Le indicazioni attuali dei General Partners sono più positive rispetto all'ultima indagine di marzo, che aveva rilevato che il 30% di essi non si aspettava una ripresa delle operazioni fino al quarto trimestre di quest'anno, con quasi il 40% che prevedeva che ciò sarebbe avvenuto entro il 2025 o addirittura oltre. Nonostante ciò, è troppo presto per aspettarsi un "ritorno alla normalità", date le diverse sfide che il settore deve affrontare".

La situazione in Italia

"Il mercato del private equity in Italia continua a mostrare segnali di dinamismo, seppur misti, con un numero crescente di operazioni (108 rispetto alle 102 del 2023), ma con valori complessivi in calo (10,1 miliardi di dollari di valore annualizzato delle operazioni di buyout rispetto ai 28 miliardi dell'anno precedente)", afferma Fiorello.

"Anche le exit sono in calo, seguendo il trend globale, con 7,3 miliardi di dollari rispetto ai 12,3 miliardi del 2023 - aggiunge - Questi trend riflettono una maggior prudenza degli investitori in un contesto economico incerto, con una preferenza per operazioni di dimensioni più piccole o una diversificazione strategica in settori specifici. I settori industriale ed energetico guidano le operazioni, sia in termini di volumi che di numero. Adattarsi a questa "nuova normalità" sarà cruciale per le società di private equity per mantenere la competitività e trovare opportunità di crescita sostenibile".

L'impatto sulle IPO

Il congelamento che affligge le exit è una delle principali preoccupazioni evidenziate nel Report. Il basso numero di disinvestimenti lascia alle società di private equity un gran numero di asset invenduti e vecchi, ostacolando il ritorno del capitale agli investitori. Questa situazione sta anche influenzando negativamente il fundraising, con gli investitori che preferiscono impegnarsi con un numero limitato di fondi.

Fino al 15 maggio, il settore ha raccolto 422 miliardi di dollari, rispetto ai 438 miliardi dell'anno precedente. Bain stima che nel 2024 il fundraising toccherà i 1.100 miliardi di dollari, segnando un calo del 15% rispetto all'anno precedente. I fondi di buyout stanno conducendo la raccolta di fondi, con 199 miliardi di dollari raccolti fino al 15 maggio e una prevista chiusura dell'anno a 531 miliardi di dollari, con un aumento del 6% rispetto al 2023. Nonostante i volumi di fundraising sembrino solidi, l'attenzione crescente degli investitori su un numero limitato di gestori di fondi favoriti significa che i 10 principali fondi di buyout hanno raccolto circa il 64% del capitale finora quest'anno.

Di conseguenza, la maggior parte dei fondi di buyout sta lottando per ottenere il restante 36% del capitale disponibile e almeno uno su cinque non raggiunge il proprio obiettivo. Sebbene la ripresa del mercato delle IPO negli ultimi sei mesi sia un segnale positivo, rappresenta solo una piccola parte delle vendite complessive. Gli altri canali di uscita rimangono principalmente stabili.

(Foto: Chris Liverani su Unsplash)

(Teleborsa) 06-06-2024 11:52


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