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Mutui parametrati all''Euribor, Arbasino (MFLaw StapA): "Cassazione ci ripensa. Esclusi automatismi"

News Image (Teleborsa) - Poco dopo la pubblicazione dell'ordinanza che aveva dato il via a possibili iniziative volte ad ottenere il rimborso degli interessi pagati nel periodo 2005/2008 nell'ambito di mutui parametrati all'Euribor, la Suprema Corte è tornata a pronunciarsi, facendo un significativo passo indietro: pur confermando la possibile nullità delle pattuizioni, infatti, la Cassazione ha escluso ogni automatismo tra il diritto al rimborso e la stipulazione del mutuo perle Banche non coinvolte nelle partiche manipolative (e quindi per tutte le Banca Italiane), nel periodo sanzionato dalla decisione della Commissione Antitrust Europea (2013).

L'avvocato Marcello Arbasino, senior partner e responsabile del Dipartimento Litigation di MFLaw StapA sottolinea, infatti, che "la Corte, correggendo il precedente, ha escluso qualsiasi automatismo probatorio tra la pronuncia della Commissione Antitrust e la nullità delle clausole dei contratti indicizzati al tasso Euribor, e ha definito in modo puntuale e analitico i principi generali che ispirano il giudizio di accertamento di nullità".

"La Corte ha rilevato che, nel giudizio di accertamento di nullità della clausola di indicizzazione all'Euribor - prosegue Arbasino - il collegamento funzionale tra la nullità e l'intesa illecita può sussistere solo nel caso in cui sia possibile dimostrare che l'Istituto bancario sia coinvolto, o almeno consapevole, dell'alterazione dell'Euribor e delle sue conseguenze. Nello specifico, secondo la Corte l'eventuale accertamento della nullità delle clausole che indicizzano un contratto all'Euribor richiede 'l'allegazione e la prova che la banca stipulante, al momento della conclusione del contratto, fosse o direttamente partecipe di quell'intesa o, almeno, fosse consapevole della sussistenza di una intesa tra altre banche volta ad alterare il valore dell'Euribor o di una effettiva pratica non negoziale in tal senso ed abbia inteso avvalersi dei risultati di questa".

"La Corte, dopo questa 'stretta' probatoria, ha in ogni caso riconosciuto la possibilità di azione del mutuatario anche in mancanza dei requisiti appena evidenziati, purché fornisca la prova che il parametro Euribor, almeno per un determinato periodo, sia stato 'oggettivamente, effettivamente e significativamente alterato in concreto', tanto da rendere impossibile per la clausola svolgere la sua funzione obiettiva nel regolamento dei rispettivi interessi delle parti, ovvero definire in modo determinato o determinabile il tasso di interesse".

Quali conseguenze è possibile aspettarsi dalle pronunce in commento? L'ordinanza ha già in concreto determinato un aumento del contenzioso bancario, ma il rapido revirement della Suprema Corte ha reso indubbiamente più difficile l'ottenimento del rimborso, escludendo ogni automatismo per le Banche non coinvolte ed imponendo una prova assai rigorosa.

"A prescindere dalla condivisibilità o meno delle due pronunce della Cassazione, che per la prima volta hanno aperto la strada a un'azione restitutoria e non già solo risarcitoria - conclude l'avvocato Arbasino - la pretesa al rimborso dei mutuatari pare scontrarsi con insormontabili oneri probatori laddove sia fatta valere nei confronti di Banche che non sono state sanzionate dalla Commissione Antitrust Europea, tanto più considerando che la prova non solo è difficilmente accessibile al mutuatario, ma riguarda anche fatti assai remoti. Non da ultimo la giurisprudenza di merito successiva alla Cassazione pare mostrare resistenze a riconoscere esperibili azioni di nullità piuttosto che risarcitorie, di ancor più difficile deduzione e prova sotto il profilo del danno".

(Teleborsa) 06-06-2024 16:39


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