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Fed pronta a confermare atteggiamento attendista: focus su dati inflazione
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Cosa aspettarsi dalla riunione di oggi
Alla riunione odierna non sono attese azioni della Fed sui tassi d'interesse, che dovrebbero essere confermati nella banda di oscillazione del 5,25-5,50%. La banca centrale americana, poi, dovrebbe confermare la sua impostazione restrittiva (più falco che colomba) e la politica dei tassi "higher for longer" (più alti più a lungo).
Il FOMC, dunque, ribadirà la necessità di centrare al più presto l'obiettivo di ridimensionamento dell'inflazione, anche in base ai dati che usciranno questo pomeriggio, e di non aver fretta di tagliare i tassi di interesse, a conferma della inedita strategia del "wait and see " (resta a guardare).
Il mercato del lavoro e l'inflazione
Il doppio mandato della Fed, come noto, impone ai banchieri di soddisfare le due condizioni della piena occupazione e della stabilità dei prezzi. Fra i dati più osservati c'è dunque il mercato del lavoro, che la scorsa settimana ha sorpreso molto positivamente il mercato. I "non-farm payrolls" (occupati non agricoli), a maggio 2024, sono saliti di 272mila unità, superando largamente le attese degli analisti che stimavano un aumento di 182 mila posti di lavoro e contro i 165mila posti aggiunti nel mese di aprile. Il tasso di disoccupazione, invece, è risalito leggermente al 4% dal 3,9% precedente.
L'attenzione è puntata anche sui dati dell'inflazione in uscita proprio oggi: il dato di maggio, secondo il consensus degli analisti, potrebbe confermare il 3,4% registrato ad aprile, dopo l'impennata al 3,5% registrata a marzo, ben lontana dal 3,1% registrato a gennaio. una inflazione che si conferma troppo alta a causa delle dinamiche salariali, che continuano a condizionare il dato.
Quale impatto sui mercati
Il mercato azionario continua ad aggiornare i suoi massimi storici, indifferente ad una Fed più prudente ed attendista. L'indice Nasdaq e l'indice S&P 500 hanno nuovamente aggiornato i massimi storici la vigilia e continuano ad essere sospinti dalla tecnologia e dal rally di società come Nvidia, la big dei chip per l'intelligenza artificiale.
D'altro canto, anche il mercato obbligazionario sconta un atteggiamento attendista dei banchieri centrali: i rendimenti dei Treasury si sono impennati di nuovo la scorsa settimana, dopo l'uscita dei dati sull'occupazione più forti del previsto.
Allo stato attuale, i mercati scontano una probabilità maggiore di un taglio dei tassi a settembre ed un nulla di fatto nelle riunioni di giugno e luglio. Più incerto un secondo taglio dei tassi a novembre, il secondo prima della fine dell'anno, che sconta i forti dati occupazionali usciti la scorsa settimana.
"I dati a breve termine non sono stati particolarmente incoraggianti per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve", spiega Jason Simpson, Senior Fixed Income Etf Strategist di SPDR ETF – State Street Global Advisors, aggiungendo "la filosofia della Fed è chiara: vuole essere sicura che l'inflazione non ricominci a salire. È quindi probabile che la dipendenza dai dati sia uno dei temi trattati nei commenti sulla decisione della banca centrale".
(Teleborsa) 12-06-2024 10:18