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BofA: Francia è ora il mercato azionario meno attraente d'Europa per investitori

News Image (Teleborsa) - La Francia è diventata il mercato azionario europeo meno amato dagli investitori del Vecchio Continente, dopo essere stato il favorito lo scorso mese, a seguito dalla decisione del presidente Emmanuel Macron di indire elezioni parlamentari anticipate in scia al risultato deludente ottenuto alle europee. È quanto emerge dall'European Fund Manager Survey condotto da Bank of America tra i gestori di fondi a livello europeo.

Le opinioni sono state raccolte dal 7 al 13 giugno, comprendendo cioè anche i giorni successivi alle elezioni europee, quando il mercato azionario francese ha segnato pesanti cali, sotto-performando gli altri euro listini.

Le preferenze nazionali tra gli investitori europei rimangono volatili, con Spagna e Regno Unito attualmente i mercati azionari preferiti in Europa, secondo quanto hanno risposto gli investitori alla domanda "Quali mercati azionari sovrappeserai o sottopeserai nei prossimi dodici mesi?".

Allargando lo sguardo, dal Survey emerge che il 45% dei gestori prevede un rialzo per i titoli ciclici europei rispetto a quelli difensivi, in calo rispetto al 59% del mese scorso. La tecnologia perde il posto di maggiore settore in sovrappeso in Europa a favore della sanità, con le assicurazioni ancora al terzo posto. Alimentari e bevande subiscono consistenti tagli alla loro posizione sottopesata, così come le telecomunicazioni. I settori ciclici dominano le posizioni più basse, con l'auto ora il settore meno preferito.

Il 52% netto degli intervistati prevede guadagni a breve termine per le azioni europee (in calo rispetto al 63% del mese scorso), mentre il 67% netto prevede un rialzo nei prossimi dodici mesi (in calo rispetto al 73%). Il 50% conta su miglioramenti degli utili per spingere le azioni al rialzo, mentre un 43% vede le banche centrali hawkish come il catalyst più probabile per una correzione. Un 24% ritiene che le azioni europee siano sottovalutate, in calo rispetto al 34% del mese scorso.

Guardando all'economia, un 43% netto degli intervistati si aspetta una crescita europea più forte nei prossimi dodici mesi, in calo rispetto al 61% del mese scorso, il livello più alto da luglio 2021. Mentre il 34% si aspettava un'immediata accelerazione della crescita grazie al calo dell'inflazione e all'allentamento delle condizioni di credito il mese scorso, solo il 17% la pensa così adesso, con il loro entusiasmo probabilmente temperato da: (a) crescente incertezza politica ed economica francese; e (b) prospettive di crescita esterna più deboli, con il 67% che prevede un rallentamento dell'economia statunitense, in aumento rispetto al 29% del mese scorso, mentre il 29% vede la possibilità che la crescita cinese si indebolisca, in aumento rispetto al 12% del mese scorso.

(Teleborsa) 18-06-2024 13:23


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