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ASSIOM FOREX, da PIGS a PIGF: nel 2025 la Francia sarà osservata speciale sui mercati

News Image (Teleborsa) - La crescita dell'Eurozona in termini di PIL reale per il 2025 rimarrà sotto l'1%, simile a quanto osservato nel 2024 (0,8%). I benefici derivanti dalla riduzione dei tassi d'interesse da parte della BCE saranno controbilanciati da un continuo peggioramento del settore industriale e dai possibili effetti negativi sull'import-export e sugli investimenti, dovuti a un aumento delle tariffe da parte del nuovo presidente Trump. È quanto emerge dall'outlook 2025 di ASSIOM FOREX, il documento previsionale per le principali asset class a cura dell'Associazione degli operatori finanziari.

In Italia, la crescita attesa è intorno allo 0,5% nel 2025 rispetto a un atteso 0,7% nel 2024, riflettendo un peggioramento delle
aspettative e delle intenzioni di occupazione nei tre settori economici principali: industria, costruzioni e servizi.

Le mosse delle banche centrali

Gli operatori finanziari si attendono che la BCE tagli i tassi sui depositi di 150 punti base nel 2025, portando il livello dei tassi da un probabile 3,00% dopo il meeting di dicembre a 1,75% a fine 2025. "I rischi sono orientati al ribasso", viene sottolineato.

Le politiche dell'amministrazione Trump avranno un effetto inflattivo per gli USA nel 2025 per diversi motivi: direttamente a causa delle tariffe, indirettamente per le probabili restrizioni all'immigrazione e indirettamente attraverso le aspettative del mercato di una riduzione delle tasse che supporta un positive wealth effect e stimola la domanda interna. Per queste ragioni, siamo probabilmente verso la fine del miglioramento dell'inflazione americana e le prospettive di inflazione media per il 2025 sono del 2,8%, simile al 2,9% del 2024 e sopra il target della FED. Per questa ragione, lo spazio di manovra del FOMC è limitato a ulteriori 50bp, portando il Fed Funds target range a 4,00/4,25%.

L'opportunità per il mercato azionario

In attesa di comprendere come si materializzerà la nuova Trumpeconomics, il 2025 si prospetta come "un anno di opportunità e sfide per i mercati azionari globali, caratterizzato in particolare da rapide rotazioni settoriali ed aumento della volatilità", si legge nel documento dell'ASSIOM FOREX.

Nonostante i potenziali rischi di una nuova guerra commerciale, sulla base dei principali indicatori economici e tecnici, gli operatori ritengono che anche per il 2025 le azioni statunitensi saranno da sovrappesare, pur mantenendo l'attenzione anche verso le azioni di specifici Paesi europei. Sarà inoltre fondamentale prestare attenzione alle azioni cinesi, che potrebbero finalmente tornare a essere interessanti per gli investitori. Se il nuovo Presidente non intraprenderà una vera e nuova guerra commerciale, ma utilizzerà questa minaccia solo come tattica negoziale, gli indici americani azionari, grazie anche alla politica pro-business di Trump, S&P in primis, continueranno ad essere comprati.

In Europa se l'inflazione rimarrà contenuta, consentirà alla BCE di mantenere ed adottare politiche monetarie ulteriormente accomodanti, sostenendo in particolare i settori ciclici, attualmente interessanti grazie a valutazioni relativamente contenute. La debolezza della leadership politica europea rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione, acuita dalla vittoria di Trump. Tuttavia, le elezioni anticipate in Germania potrebbero sorprendentemente fungere da catalizzatore positivo, aprendo la strada ad una nuova politica orientata alla crescita. Se il nuovo governo tedesco riuscirà a superare le criticità legate al debito fiscale, potrebbe avviare nuove politiche favorevoli agli investimenti, con conseguente impatto positivo sulle valutazioni del Dax.

Considerando i bassi spread creditizi e le stime di crescita degli Eps (+8% secondo il consensu Ibes), gli indici da sovrappesare saranno Dax, FtseMib e Ibex.

Titoli di Stato: Francia vs Italia

La Francia al momento è il Paese che desta maggiore preoccupazione. Hanno dichiarato di voler finanziare i 330 mld di emissioni lorde (nette oltre 200 mld) con un ammontare significativo di collocamenti a breve scadenza (BTF). Gli operatori ritengono questa scelta negativa per tutta la curva dei rendimenti francesi che vedrà rendimenti in salita in un movimento parallelo guidato dalla parte breve della curva (bear flattening). Il rischio di repricing è molto significativo nei primi tre mesi dell'anno quando dovranno esser rifinanziati 151 mld di bond in scadenza (di cui 71 mld di BTF short term) e la prossima primavera da quando, in base alla legge francese, sarà possibile indire nuove elezioni. Secondo il report, un movimento disordinato degli spread francesi (decennale in area 3,30% / 3,40%) potrebbe inficiare seriamente la trasmissione della politica monetaria, ma potrebbe essere un'occasione di acquisto per gli OAT, perché la BCE sarebbe forzata a intervenire con gli strumenti straordinari a sua disposizione (QE, TPI o OMT).

Nel 2025 l'Italia dovrà finanziare tra 100 e 110 mld di emissione al netto dei bond in scadenza, che senza i reinvestimenti dei programmi di acquisto della BCE diventano circa 170 mld. Inoltre il contributo degli investitori retail è previsto in netta diminuzione perché i portafogli degli italiani sono già notevolmente sovraesposti sui BTP (65% del totale) livello record rispetto ai minimi, tra il 20% e il 30%, toccati dal 2012 al 2016. Si stima che l'anno prossimo il Tesoro potrà contare su circa 40 miliardi di investimenti retail rispetto ai 125 mld del 2023 e ai 54 mld del 2024. In assenza della BCE, il ruolo degli investitori esteri dovrà essere preponderante, pari a circa il 60% delle emissioni nette, una percentuale molto ambiziosa ma teoricamente raggiungibile in un contesto di volatilità stabile, dato che le recenti emissioni (BTP 7 e 30 anni) hanno avuto una domanda record (200 miliardi) collocata per l'80% all'estero.

I rendimenti e lo spread BTP-Bund resteranno significativamente correlati con gli indici ITRAXX proxy del rischio di credito e l'attesa è che l'andamento dei BTP continui ad avere un Beta elevato con il mercato. Eventuali elezioni in Germania e in Francia (giugno) sono al momento gli eventi che potrebbero avere maggiore impatto sui BTP.

(Teleborsa) 25-11-2024 19:54


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