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Siria, caduto il regime: Assad a Mosca con la famiglia. Damasco in mano ai ribelli

News Image (Teleborsa) - Il regime del dittatore siriano Bashar al Assad è caduto. Nella notte tra sabato e domenica i ribelli hanno preso Damasco e dichiarato la Sirai "libera". Il dittatore siriano ha già lasciato il Paese con la sua famiglia ed è arrivato in Russia, da anni suo alleato, dove riceverà asilo.Questa sera il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d'emergenza, hanno dichiarato nella giornata di diverse fonti diplomatiche. Le consultazioni si svolgeranno a partire dalle 21 italiane e sono state richieste dalla Russia.

Biden ha assicurato che gli Usa non permetteranno all'Isis di ristabilire le proprie capacità in Siria. "Siamo consapevoli del fatto che l'isis cercherà di approfittare di qualsiasi vuoto per ristabilire le proprie capacità: non lo permetteremo", ha dichiarato il presidente. Biden ha poi confermato che "le forze statunitensi hanno condotto decine di attacchi aerei di precisione in Siria, colpendo accampamenti dell'isis e operatori dell'isis".

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti "sostengono con forza la pacifica transizione di poteri" a un governo siriano dopo la presa del potere da parte delle forze ribelli. "Durante questo periodo di transizione – ha sottolineato Blinken - il popolo siriano ha tutto il diritto di chiedere che vengano preservate le istituzioni statali, la ripresa dei servizi chiave e la protezione delle comunità piu' fragili". Gli Stati Uniti "sosterranno gli sforzi internazionali perché il regime di Assad e i suoi fiancheggiatori" rispondano delle atrocità e degli abusi perpetrati ai danni del popolo siriano, incluso l'"utilizzo di armi chimiche e l'ingiusta detenzione di civili come Austin Tice", il giornalista americano arrestato a Damasco il 14 agosto del 2012 mentre stava coprendo la guerra civile in Siria.

Per la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, "dopo oltre 50 anni di brutalità e repressione, la popolazione della Siria può finalmente avere l'opportunità di vivere libera dalla paura e di veder rispettati i suoi diritti. Sotto la presidenza di Bashar al-Assad e, prima di lui, di suo padre Hafez al-Assad, abbiamo visto un'orribile sequenza di violazioni dei diritti umani che ha causato indicibili sofferenze umane su vasta scala: attacchi con armi chimiche e con barili-bomba, ulteriori crimini di guerra e poi uccisioni, torture, sparizioni forzate e sterminii che costituiscono crimini contro l'umanità. Ora questa opportunità storica dev'essere colta e dev'esserci riparazione per decenni di gravi violazioni dei diritti umani".

Secondo l'ambasciatore iraniano in Siria Hossein Akbari, la caduta in Siria del regime di Bashar al-Assad andrà oltre il controllo americano nella regione e potrebbe portare a un conflitto che coinvolgerà altri Paesi, tra cui la Turchia. La Cina invece auspica che "il Paese ripristini la stabilità il prima possibile", assicurando di aver "assistito attivamente i suoi concittadini disponibili a lasciare la Siria in modo sicuro e ordinato, mantenuto i contatti con quelli rimasti nel Paese e fornito indicazioni sulla sicurezza". Il ministero degli Esteri di Pechino ha esortato "le parti interessate in Siria ad adottare misure pratiche per garantire la sicurezza delle istituzioni e del personale cinese".

Intanto, secondo quanto riportato dal New York Times, forze israeliane hanno oltrepassato la zona demilitarizzata del confine siriano nel monte Hermon per la prima volta in oltre cinquant'anni. L'esercito turco ha invece attaccato le forze curde sostenute dagli Stati Uniti nel nord della Siria.

(Teleborsa) 09-12-2024 08:26


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