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Riforma fiscale: riscossione con più rate, cartelle scadono dopo 5 anni
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L'obiettivo del decimo decreto della delega fiscale targata Meloni-Leo è rendere la riscossione più veloce ed efficiente, snellendo l'enorme magazzino di debiti fiscali, arrivato alla cifra di 1.200 miliardi. Dopo i pareri parlamentari, il provvedimento sulla riscossione è tornato in cdm arricchito dei suggerimenti delle commissioni Finanze.
Tra le principali misure contenute nel provvedimento figura l'allungamento dei tempi per saldare i debiti con il fisco, con il passaggio graduale dalle attuali 72 ad un massimo di 120 rate mensili su un orizzonte di 10 anni e il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni.
Il Governo punta a concentrare l'attività di riscossione sui crediti con maggiori possibilità di recupero attraverso un piano annuale delle attività di recupero svolte da Agenzia delle Entrate-Riscossione, da inserire nell'ambito della convenzione stipulata tra il Mef e l'Agenzia delle entrate.
Dal primo gennaio 2025 entrerà in vigore il discarico automatico delle cartelle a 5 anni: dopo cinque anni di tentativi di riscossione andati a vuoto, l'agente restituirà la cartella all'ente che l'ha emessa. Per i carichi che saranno affidati nel 2025, il discarico automatico opererà al 31 dicembre 2030, per quelli che saranno affidati nel 2026 opererà al 31 dicembre 2031, e così via. A quel punto l'ente creditore potrà cercare di incassarli per conto suo, magari affidandosi a enti privati di riscossione e cartolarizzando – qui la novità introdotta dopo l'esame parlamentare – il credito.
Sull'arretrato viene invece attuata "un'operazione verità", ha spiegato Leo, con l'istituzione di una commissione ad hoc che "procede all'analisi del magazzino" e successivamente relaziona al ministro dell'Economia, proponendogli le possibili soluzioni con precise scadenze.
Per i contribuenti che devono sanare i propri debiti fiscali viene introdotta la semplificazione e l'allungamento della rateizzazione. Il prossimo anno e anche nel 2026, per i debiti fino a 120mila euro, si potrà avere una dilazione in 84 rate mensili contro le 72 attuali. Nel 2027 e 2028 si passerà a 96 rate, mentre dal 2029 la dilazione si allungherà fino a 108 rate. A partire dal 2031 poi, a semplice richiesta, si potrà dilazionare ancora, arrivando a 120 rate mensili. Per ottenere lo stesso numero di rate per i debiti superiori a 120mila euro, invece, così come prevede la legislazione vigente nella cosiddetta rateazione straordinaria, il contribuente dovrà invece provare la propria situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria.
L'operazione non è indolore per i conti pubblici ed anche per questo è stata resa graduale. Nella relazione tecnica viene infatti stimato un costo complessivo dal 2025 al 2037 di circa 2,5 miliardi, coperti con il fondo taglia tasse.
(Teleborsa) 04-07-2024 08:28