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Pensioni, solo la Grecia spende più dell'Italia in termini di PIL
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L'importanza relativa della spesa pensionistica varia notevolmente tra i paesi dell'UE nel 2021. Dietro a Grecia e Italia troviamo infatti Austria (15,0%) e Francia (14,9%). In fondo alla classifica, invece, della scala, i rapporti più bassi sono stati osservati in Irlanda (4,5% del PIL), Malta (6,4%), Ungheria (7,0%) e Lituania (7,1%).
Nel 2021, il 27,2% della popolazione dell'UE era beneficiaria di pensione. Se si considerano le diverse categorie pensionistiche, le pensioni di vecchiaia rappresentano di gran lunga la categoria più numerosa nell'UE, rappresentando il 79,9% di tutta la spesa pensionistica e l'80,3% dei beneficiari. Le pensioni ai superstiti costituiscono la seconda categoria più importante, rappresentando il 12,0% della spesa e il 21,3% dei beneficiari, seguita dalle pensioni di invalidità (7,9% della spesa e 12,2% dei beneficiari) e dalle pensioni di disoccupazione (0,2% della spesa e 0,1% dei beneficiari).
Frattanto, l'INPS ha aggiornato il simulatore della pensione "Pensami" che incorpora le nuove regole della legge di Bilancio: uno shock per chi oggi ha 30 anni perché non andrà in pensione prima dei 70 anni. Ovviamente occorrono anche delle condizioni: che abbia versato almeno 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale nel 2024, vale a dire oltre 1.600 euro. In caso contrario si andrà in pensione a 74 anni.
(Teleborsa) 12-06-2024 07:41