Ocse, Moreno Zani, Tendercapital: "Cresce Pil globale. Rischi da tensioni commerciali e da escalation dei conflitti"
(Teleborsa) - "I dati dell'Ocse relativi al Pil mondiale confermano una crescita del 3,2% nel 2024 e del 3,3% nel 2025 e nel 2026 pur evidenziando rischi di ribassi legati alle guerre e ai dazi alle importazioni. L'inflazione nell'area Ocse continua ad avere riflessi significativi sulla ripresa del commercio globale, segnando un +5,4% nel 2024 per poi scendere al 3,8% nel 2025 e ancora al 3% nel 2026. Il calo dell'inflazione può avere un impatto notevole sul reddito reale delle famiglie e sulla propensione alla spesa, sebbene la fiducia dei consumatori non sia ancora tornata ai livelli pre-pandemici in molti Paesi". Lo ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, tra i player internazionali indipendenti più attivi nel settore dell'asset management, in merito ai dati emersi dall'Outlook dell'Ocse.
"L'escalation dei conflitti geopolitici, il rischio di tensioni commerciali e le difficoltà legate alle politiche di bilancio di alcuni Paesi rappresentano fattori di instabilità che impongono agli investitori cautela e prudenza sui mercati. Nel complesso l'economia globale mostra segnali di resilienza e di graduale ripresa, pertanto le valutazioni sono moderatamente ottimistiche. Nell'Eurozona è prevista una ripresa seppur debole dell'economia pari all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026, grazie all'incremento della domanda interna. In tale contesto, come rilevato dal Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, sembra opportuno valutare l'emissione di obbligazioni comunitarie per favorire l'innovazione, la competitività e la produttività. La creazione di strumenti di debito comune come gli Eurobond appare, in questa prospettiva, una misura utile per finanziare un programma di spesa condiviso a sostegno di investimenti strategici, unitamente al potenziamento del mercato unico dei capitali".
(Teleborsa) 04-12-2024 18:48
"L'escalation dei conflitti geopolitici, il rischio di tensioni commerciali e le difficoltà legate alle politiche di bilancio di alcuni Paesi rappresentano fattori di instabilità che impongono agli investitori cautela e prudenza sui mercati. Nel complesso l'economia globale mostra segnali di resilienza e di graduale ripresa, pertanto le valutazioni sono moderatamente ottimistiche. Nell'Eurozona è prevista una ripresa seppur debole dell'economia pari all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026, grazie all'incremento della domanda interna. In tale contesto, come rilevato dal Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, sembra opportuno valutare l'emissione di obbligazioni comunitarie per favorire l'innovazione, la competitività e la produttività. La creazione di strumenti di debito comune come gli Eurobond appare, in questa prospettiva, una misura utile per finanziare un programma di spesa condiviso a sostegno di investimenti strategici, unitamente al potenziamento del mercato unico dei capitali".
(Teleborsa) 04-12-2024 18:48