Nucleare, Pichetto: valutazione in Parlamento dopo presentazione della legge delega
(Teleborsa) - Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che sulla fissione nucleare ci sarà un confronto con le forze politiche quando verrà presentata la legge delega. "La valutazione sarà in Parlamento", ha dichiarato il ministro a margine della presentazione della Strategia sull'idrogeno rispondendo ad una domanda relativa alla contrarietà espressa alla tecnologia espressa dal deputato di Fratelli d'Italia e vice presidente della Camera, Fabio Rampelli, a Staffetta Quotidiana.
"Questo è un dibattito ideologico e scientifico. Noi dobbiamo un dovere in questo momento: dare un quadro giuridico perché nel momento in cui ci siano le condizioni il governo e gli operatori possano decidere. Non è oggi che io faccio valutazioni", ha risposto ad una domanda del giornalista della stessa testata. "Il migliore in assoluto è la fusione, ma ci viene indicata verso il 2050, i più ottimisti al 2040. Noi dobbiamo mantenere il Paese competitivo e non abbiamo ancora gli strumenti per la fissione di nuova generazione – ha proseguito –. Non facciamo la scelta oggi ma dobbiamo dare un quadro giuridico al Paese per evitare che tra 3-4-5-8 anni, di fronte alla necessità di mettere un impianto a fusione o fissione di nuova generazione, non si debba rispondere che ci vogliono quattro anni per avere un ente certificatore riconosciuto dall'agenzia internazionale".
"Rampelli ha espresso un'opinione che io rispetto", ha aggiunto il ministro.
(Teleborsa) 26-11-2024 13:55
"Questo è un dibattito ideologico e scientifico. Noi dobbiamo un dovere in questo momento: dare un quadro giuridico perché nel momento in cui ci siano le condizioni il governo e gli operatori possano decidere. Non è oggi che io faccio valutazioni", ha risposto ad una domanda del giornalista della stessa testata. "Il migliore in assoluto è la fusione, ma ci viene indicata verso il 2050, i più ottimisti al 2040. Noi dobbiamo mantenere il Paese competitivo e non abbiamo ancora gli strumenti per la fissione di nuova generazione – ha proseguito –. Non facciamo la scelta oggi ma dobbiamo dare un quadro giuridico al Paese per evitare che tra 3-4-5-8 anni, di fronte alla necessità di mettere un impianto a fusione o fissione di nuova generazione, non si debba rispondere che ci vogliono quattro anni per avere un ente certificatore riconosciuto dall'agenzia internazionale".
"Rampelli ha espresso un'opinione che io rispetto", ha aggiunto il ministro.
(Teleborsa) 26-11-2024 13:55