Ministra Roccella: "Empowerment femminile e giovani per costruire un futuro inclusivo"
(Teleborsa) - "Cari rappresentanti del Business7, è un onore per me aprire una sessione dedicata alla valorizzazione del talento delle donne e dei giovani, così centrale per la costruzione del nostro futuro, di fronte a una platea di rappresentanti del mondo imprenditoriale". Sono le parole con cui la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Maria Eugenia Roccella, ha aperto il side event del B7, intitolato "Bridging Gaps and Building Futures: Women, Youth and Talent for Inclusive Growth", nell'ambito del G7 delle pari opportunità, in corso a Matera.
"Io credo che mai come in questo caso la parola 'engagement', con la quale si identificano i gruppi della società civile che alimentano i dibattiti dei G7, sia appropriata. La sfida delle pari opportunità, della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e quelle connesse dell'empowerment e della lotta alla denatalità, devono infatti farci sentire tutti 'ingaggiati'. Riguardano la libertà e la realizzazione di ciascuna persona, riguardano i connotati e il destino delle nostre società.
Dunque, non possono esserci in questo campo politiche pubbliche efficaci che non passino per la consapevolezza e il coinvolgimento del mondo produttivo, così come è difficile che le iniziative del mondo produttivo possano svilupparsi se non accompagnate da un contesto normativo e culturale adeguato", prosegue la Ministra, sottolineando che l'engagement è allora un'alleanza, alla quale siamo tutti chiamati.
"Il G7 dei Ministri delle pari opportunità, che si terrà domani a Matera, mette in relazione due tematiche: l'empowerment femminile e la lotta alla violenza contro le donne. Mi preme sottolineare in questa sede il nesso perché oltre ad essere uno strumento di realizzazione e di indipendenza, la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e dell'impresa è anche un potente contrasto alla prevaricazione, alle tante forme di violenza non sempre manifeste che vengono perpetrate ogni giorno nei confronti delle donne. Non a caso, accanto agli strumenti di sostegno immediato messi in campo per le donne vittime di violenza in condizioni di bisogno, noi crediamo molto anche alle misure finalizzate a promuovere anche le iniziative e le idee delle donne che vogliono imprendere e costruire qualcosa in prima persona, per rendersi economicamente autonome e sfuggire a situazioni di ricatto e abuso.
"Il superamento dei tanti divari che ancora persistono non fa tuttavia bene soltanto alle donne: fa bene a tutti, perché è un fattore di giustizia e di libertà, un fattore di crescita e di sviluppo, un contributo di cura e competenza. Fa bene perché un'impresa che promuove la partecipazione femminile è più competitiva. Fa bene perché soltanto rendendo le donne libere di realizzarsi nella vita familiare e nella professione nel modo in cui desiderano, senza che le due opzioni vengano percepite come alternative, possiamo sperare di trovare una chiave della crisi demografica che ormai investe ampie aree del mondo e dalla quale dipende il futuro delle nostre società.
"Ci siamo assunti le nostre responsabilità, orientando fortemente le nostre scelte, in una fase davvero difficile per i conti pubblici, verso l'incentivo del lavoro delle donne e dei giovani, con risultati importanti soprattutto sul fronte dell'occupazione, anche femminile. Abbiamo investito molto sulla conciliazione, con il potenziamento dei congedi parentali, gli asili nido sostanzialmente gratuiti dal secondo figlio, il welfare aziendale attraverso i fringe benefits, il finanziamento dei centri estivi e l'apertura estiva delle scuole. E inoltre posso riferirvi dati lusinghieri sulla certificazione della parità di genere, con circa cinquemila aziende ad oggi certificate, e cioè cinque volte tanto quello che il Pnrr chiedeva per il 2026. Accanto alla certificazione abbiamo promosso un codice di autodisciplina per le imprese in favore della maternità, uno strumento ad adesione volontaria immaginato proprio per stimolare consapevolezza. Un'azione dunque multi-livello, attraverso la quale la politica si assume le proprie responsabilità e sollecita quelle altrui.
"Il G7 sarà un momento importante di confronto per la definizione di strategie condivise, contro la violenza e a sostegno dell'empowerment. Una società più giusta passa anche dalla libertà e dalla valorizzazione della metà del mondo, perché la metà del mondo è donna e con un mondo a metà non può esistere né benessere né sviluppo. Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro", conclude la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Maria Eugenia Roccella.
(Teleborsa) 04-10-2024 17:49
"Io credo che mai come in questo caso la parola 'engagement', con la quale si identificano i gruppi della società civile che alimentano i dibattiti dei G7, sia appropriata. La sfida delle pari opportunità, della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e quelle connesse dell'empowerment e della lotta alla denatalità, devono infatti farci sentire tutti 'ingaggiati'. Riguardano la libertà e la realizzazione di ciascuna persona, riguardano i connotati e il destino delle nostre società.
Dunque, non possono esserci in questo campo politiche pubbliche efficaci che non passino per la consapevolezza e il coinvolgimento del mondo produttivo, così come è difficile che le iniziative del mondo produttivo possano svilupparsi se non accompagnate da un contesto normativo e culturale adeguato", prosegue la Ministra, sottolineando che l'engagement è allora un'alleanza, alla quale siamo tutti chiamati.
"Il G7 dei Ministri delle pari opportunità, che si terrà domani a Matera, mette in relazione due tematiche: l'empowerment femminile e la lotta alla violenza contro le donne. Mi preme sottolineare in questa sede il nesso perché oltre ad essere uno strumento di realizzazione e di indipendenza, la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e dell'impresa è anche un potente contrasto alla prevaricazione, alle tante forme di violenza non sempre manifeste che vengono perpetrate ogni giorno nei confronti delle donne. Non a caso, accanto agli strumenti di sostegno immediato messi in campo per le donne vittime di violenza in condizioni di bisogno, noi crediamo molto anche alle misure finalizzate a promuovere anche le iniziative e le idee delle donne che vogliono imprendere e costruire qualcosa in prima persona, per rendersi economicamente autonome e sfuggire a situazioni di ricatto e abuso.
"Il superamento dei tanti divari che ancora persistono non fa tuttavia bene soltanto alle donne: fa bene a tutti, perché è un fattore di giustizia e di libertà, un fattore di crescita e di sviluppo, un contributo di cura e competenza. Fa bene perché un'impresa che promuove la partecipazione femminile è più competitiva. Fa bene perché soltanto rendendo le donne libere di realizzarsi nella vita familiare e nella professione nel modo in cui desiderano, senza che le due opzioni vengano percepite come alternative, possiamo sperare di trovare una chiave della crisi demografica che ormai investe ampie aree del mondo e dalla quale dipende il futuro delle nostre società.
"Ci siamo assunti le nostre responsabilità, orientando fortemente le nostre scelte, in una fase davvero difficile per i conti pubblici, verso l'incentivo del lavoro delle donne e dei giovani, con risultati importanti soprattutto sul fronte dell'occupazione, anche femminile. Abbiamo investito molto sulla conciliazione, con il potenziamento dei congedi parentali, gli asili nido sostanzialmente gratuiti dal secondo figlio, il welfare aziendale attraverso i fringe benefits, il finanziamento dei centri estivi e l'apertura estiva delle scuole. E inoltre posso riferirvi dati lusinghieri sulla certificazione della parità di genere, con circa cinquemila aziende ad oggi certificate, e cioè cinque volte tanto quello che il Pnrr chiedeva per il 2026. Accanto alla certificazione abbiamo promosso un codice di autodisciplina per le imprese in favore della maternità, uno strumento ad adesione volontaria immaginato proprio per stimolare consapevolezza. Un'azione dunque multi-livello, attraverso la quale la politica si assume le proprie responsabilità e sollecita quelle altrui.
"Il G7 sarà un momento importante di confronto per la definizione di strategie condivise, contro la violenza e a sostegno dell'empowerment. Una società più giusta passa anche dalla libertà e dalla valorizzazione della metà del mondo, perché la metà del mondo è donna e con un mondo a metà non può esistere né benessere né sviluppo. Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro", conclude la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Maria Eugenia Roccella.
(Teleborsa) 04-10-2024 17:49