Manovra, mandato a Giorgetti verifica copertura modifiche condivise
(Teleborsa) - I leader della maggioranza hanno dato mandato al ministro dell'Economia Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, in particolare relative alle forze dell'ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi. È quanto ha fatto sapere Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza sulla legge di bilancio a cui hanno partecipato Giorgia Meloni, i vicepresidenti Tajani e Salvini, il leader di Noi Moderati Lupi e Giorgetti. Un vertice fuori dai riflettori, per cercare di superare le frizioni interne e favorire un percorso fluido del ddl di bilancio in Parlamento.
"Il proficuo incontro ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che, in continuità con le due precedenti, guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo. È intenzione del Governo – sottolinea Palazzo Chigi in una nota – ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal super bonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell'intera manovra".
Tajani, si è detto "soddisfatto" del vertice, spiegando che è stato "dato mandato al ministro Giorgetti di studiare tutte le questioni aperte e fare ordine". "Per noi – ha aggiunto – sono essenziali le politiche sociali, il turn over per le forze dell'ordine, il sostegno alle attività produttive. Sarà lui a dover verificare la fattibilità delle nostre proposte. Per le proposte per cui non c'è copertura, aspettiamo di vedere quanto arriverà dalla riapertura del concordato e destineremo le risorse in maniera equa".
L'invito è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità. I margini per i correttivi alla manovra rimangono, infatti, talmente stretti da lasciare poco spazio ai gruppi di maggioranza pochi spazi idonei a portare avanti le rispettive battaglie. In Commissione bilancio alla Camera, la Lega ha presentato emendamenti per la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, come è avvenuto in via sperimentale nel 2024, e per l'estensione della flat tax (regime fiscale forfettario) ai lavoratori dipendenti e pensionati che svolgono prestazioni professionali autonome. In questo caso la Lega propone l'applicazione del regime forfettario sulle collaborazioni autonome se il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 50mila euro, mentre attualmente la soglia è di 30mila euro. Le proposte "bandiera" presentate da Forza Italia puntano alla riduzione dell'irpef per i ceti medi, utilizzando le maggiori risorse derivanti dal concordato fiscale e all'aumento delle pensioni minime. Fi nutre forti perplessità sulla riduzione del canone Rai. Gli emendamenti di Fratelli d'Italia puntano, tra l'altro, ad escludere le forze di polizia dai limiti al turn over, proposta questa condivisa dagli altri gruppi di maggioranza, ad aprire un nuovo semestre per la scelta dei dipendenti di destinare il Tfr ai fondi pensione con il silenzio-assenso, e a elevare ad un milione di euro la soglia di contributi pubblici che porterebbe alla presenza dei 'controllori' del Mef nei collegi sindacali delle aziende che li percepiscono. Attualmente il testo del ddl di bilancio fissa la soglia a 100mila euro.
(Teleborsa) 25-11-2024 08:57
"Il proficuo incontro ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che, in continuità con le due precedenti, guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo. È intenzione del Governo – sottolinea Palazzo Chigi in una nota – ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal super bonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell'intera manovra".
Tajani, si è detto "soddisfatto" del vertice, spiegando che è stato "dato mandato al ministro Giorgetti di studiare tutte le questioni aperte e fare ordine". "Per noi – ha aggiunto – sono essenziali le politiche sociali, il turn over per le forze dell'ordine, il sostegno alle attività produttive. Sarà lui a dover verificare la fattibilità delle nostre proposte. Per le proposte per cui non c'è copertura, aspettiamo di vedere quanto arriverà dalla riapertura del concordato e destineremo le risorse in maniera equa".
L'invito è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità. I margini per i correttivi alla manovra rimangono, infatti, talmente stretti da lasciare poco spazio ai gruppi di maggioranza pochi spazi idonei a portare avanti le rispettive battaglie. In Commissione bilancio alla Camera, la Lega ha presentato emendamenti per la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, come è avvenuto in via sperimentale nel 2024, e per l'estensione della flat tax (regime fiscale forfettario) ai lavoratori dipendenti e pensionati che svolgono prestazioni professionali autonome. In questo caso la Lega propone l'applicazione del regime forfettario sulle collaborazioni autonome se il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 50mila euro, mentre attualmente la soglia è di 30mila euro. Le proposte "bandiera" presentate da Forza Italia puntano alla riduzione dell'irpef per i ceti medi, utilizzando le maggiori risorse derivanti dal concordato fiscale e all'aumento delle pensioni minime. Fi nutre forti perplessità sulla riduzione del canone Rai. Gli emendamenti di Fratelli d'Italia puntano, tra l'altro, ad escludere le forze di polizia dai limiti al turn over, proposta questa condivisa dagli altri gruppi di maggioranza, ad aprire un nuovo semestre per la scelta dei dipendenti di destinare il Tfr ai fondi pensione con il silenzio-assenso, e a elevare ad un milione di euro la soglia di contributi pubblici che porterebbe alla presenza dei 'controllori' del Mef nei collegi sindacali delle aziende che li percepiscono. Attualmente il testo del ddl di bilancio fissa la soglia a 100mila euro.
(Teleborsa) 25-11-2024 08:57