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Italia fa passi avanti nei target di sostenibilità: resta indietro l'istruzione

News Image (Teleborsa) - L'Italia fa passi avanti sulla sostenibilità, in particolar modo sui temi della parità di genere, delle energie rinnovabili, del lavoro. Al contrario, resta indietro il capitolo istruzione e lo sviluppo delle città sostenibili. E' quanto emerge dalla settima edizione del Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (SDGs), che include la diffusione di 373 misure statistiche, connesse a 139 indicatori, relativi ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU. I risultati sono stati presentati oggi da Paola Ungaro del Dipartimento per la produzione statistica Istat, alla presenza del Presidente dell'Istat Francesco Maria Chelli.

Presenti fra gli altri Gian Luca Gregori (Rettore Università Politecnica delle Marche, Presidente WeBuild), Alessandro Guerri (Direttore Generale della Direzione Generale Attività Europea Internazionale e Finanza Sostenibile Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), Enrico Giovannini (Professore Università di Roma "Tor Vergata", Direttore scientifico ASviS), Romina Boarini (Director Centre on Well-Being, Inclusion, Sustainability and Equal Opportunity OECD), Marco Tiberti (Senior Economist World Bank), Piero Conforti (Deputy Director Statistics Division FAO), Pierpaolo D'Urso (Professore Sapienza Università di Roma).

Migliorano gran parte degli indicatori

L'analisi del numero di misure in miglioramento e in peggioramento - spiega l'Istat - restituisce un quadro variegato, ma nel complesso positivo, soprattutto rispetto alle variazioni di lungo periodo. Quasi il 60% delle misure risulta in miglioramento nell'arco di un decennio e meno di un quinto mostra un peggioramento.

Nel lungo periodo, la percentuale di misure con variazione positiva è particolarmente elevata per la Parità di genere (Goal 5), in cui migliorano gli andamenti della violenza sulle donne e della presenza femminile in posizioni direttive. Passi avanti anche sull'Energia Pulita (Goal 7), grazie ai progressi registrati sui consumi di energia e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Migliora anche l'obiettivo Lavoro e crescita economica (Goal 8), grazie ad una generalizzata ripresa del mercato del lavoro e del positivo andamento del consumo di materia, ed il capitolo Partnership per gli obiettivi (Goal 17), contraddistinto, in particolare, dalla positiva crescente diffusione dell'ICT.

Istruzione e Citta sostenibili restano indietro

Presentano invece le più elevate incidenze di indicatori in peggioramento (oltre il 40%) e di misure che migliorano meno della media (intorno al 40%) gli inidicatori relativi a Istruzione (Goal 4) e Città sostenibili (Goal 11). Per quanto riguarda l'istruzione, peggiorano le competenze alfabetiche e numeriche degli studenti in generale, e in particolare di bambine e bambini della scuola primaria (anche per l'ultimo anno). L'andamento dell'obiettivo Città sostenibili risulta invece penalizzato dalle crescenti difficoltà di trasporto pubblico e dall'incremento dell'abusivismo edilizio.

Molti obiettivi presentanpo una relativa stabilità. I Goal 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 10 (Ridurre le disuguaglianze) si caratterizzano per la scarsità, nell'ultimo anno, e la totale assenza, negli ultimi dieci anni, di misure in peggioramento, pur con una presenza di molte di esse in condizione di stabilità. I Goal 6 (Acqua), 14 (Vita sott'acqua) e 15 (Vita sulla terra) presentano una percentuale superiore alla media di misure stabili negli ultimi dieci anni. Il Goal 14, a differenza degli altri due , vede però un maggior dinamismo nel breve periodo, con un'alta percentuale (intorno al 60%) di misure in miglioramento rispetto all'anno precedente.

Uno sguardo alle Regioni

L'analisi delle misure in miglioramento e in peggioramento è stata effettuata anche a livello regionale e, malgrado la generalizzata situazione di svantaggio, l'attuazione degli obiettivi DSG nelle regioni del Mezzogiorno mostra miglioramenti più marcati nel lungo e breve periodo, in particolare Abruzzo, Calabria e Puglia: rispetto a dieci anni prima, circa il 60% delle misure statistiche della Calabria e dell'Abruzzo sono in miglioramento.

Nell'ultimo anno in Calabria aumenta la speranza di vita in buona salute e le coperture vaccinali, mentre diminuiscono gli studenti in dispersione implicita e la durata dei procedimenti civili. In Abruzzo, diminuiscono le persone in eccesso di peso o obese e la quota di studenti della V classe delle scuole secondarie di secondo grado con competenze inadeguate. In Puglia diminuisce la quota di persone a rischio di povertà.

Si tratta di segnali incoraggianti, sebbene non tali da recuperare il divario con le regioni del Nord.La Toscana ed Emilia-Romagna si distinguono per la ridotta quota di misure in peggioramento (meno del 20%). Rispetto all'anno precedente, invece, sono Piemonte (49,4%), Calabria (53,0%), Abruzzo (53,6%) e Puglia (54,8%) a registrare la più elevata percentuale di indicatori in miglioramento.

(Teleborsa) 04-07-2024 19:24


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