FMI conferma ripresa modesta Europa: tre fattori di incertezza frenano economia
(Teleborsa) - La ripresa economica dell'Europa prosegue, beneficiando di una forte risposta alle crisi. Eppure la ripresa è in rallentamento al di sotto del potenziale. E' quanto afferma il Regional Outlook 2024 del FMI dedicato all'Uinone Europea, segnalando che pesano sulle prospettive di breve termine tre fattori: l'incertezza sulla resistenza dell'inflazione di fondo, sulla direzione della politica economica ed i conflitti geopolitici.
Nel lungo termine, una crescita persistentemente debole della produttività ed i nuovi ostacoli legati all'incertezza degli effetti della frammentazione e del cambiamento climatico e altri cambiamenti strutturali agiranno da freno per la crescita potenziale. Affrontare le principali incertezze politiche - sottolinea l'FMI - e l'eliminazione delle barriere strutturali potrebbe rafforzare la crescita sia nel breve che nel lungo termine.
Le prospettive per il 2024 e il 2025 restano quelle di una crescita modesta. Nelle economie europee avanzate, il tasso di crescita previsto è l'1% per il 2024 e l'1,4% per il 2025, mentre per l'Europa allargata è attesa una crescita del 2,3% per il 2024 e del 3,1% per i 2025, che conferma sostanzialmente le previsioni precedenti.
Il graduale rafforzamento della domanda interna privata, sostenuta da un'ulteriore disinflazione e da un progressivo allentamento condizioni finanziarie, dovrebbero più che compensare gli effetti del necessario consolidamento fiscale. Tuttavia, il percorso di ripresa dell'Europa si rivela più lungo rispetto alle crisi precedenti ed i rischi per le prospettive sono rivolti al ribasso.
Data l'elevata persistenza dell'inflazione di fondo, gli obiettivi di inflazione saranno raggiunti in anticipo: nel 2025 per le economie europee e nel 2026 per l'Europa allargata, In questo contesto, i policy maker hanno bisogno di politiche macroeconomiche volte ad aiutare imprese e famiglie e ad affrontare la crisi in un ambiente incerto. Nel breve termine, ciò significa passare a un orientamento di politica monetaria neutrale e ridurre i deficit senza compromettere un atterraggio morbido.
Le banche centrali hanno opportunamente iniziato ad allentare la politica monetaria. Nelle economie europee avanzate - sottolinea l'FMI - le riduzioni dei tassi dovrebbero continuare con costanza, ma sempre mantenendo "flessibilità" e seguendo un "approccio più dipendente dai dati e incontro per incontro".
Quanto alla politica fiscale, per l'FMI "è giunto il momento" che "garantisca la sostenibilità del debito". £Il debito pubblico è aumentato sostanzialmente dal 2020 - ha ricordato il Fondo - poiché i governi hanno fornito il sostegno politico necessario durante le crisi. Ma con l'inflazione più vicina al target e una crescita moderata, il debito potrebbe diventare un elemento di vulnerabilità se non posto sotto controllo attraverso sforzi di aggiustamento a medio termine. "È ora in atto una gradita svolta nella politica fiscale. - afferma l'FMI - La nuova governance fiscale rappresenta un passo cruciale per ridurre il debito e rafforzare la sostenibilità, e dovrebbe essere implementata come previsto".
(Foto: © ruskpp/123RF)
(Teleborsa) 24-10-2024 18:56
Nel lungo termine, una crescita persistentemente debole della produttività ed i nuovi ostacoli legati all'incertezza degli effetti della frammentazione e del cambiamento climatico e altri cambiamenti strutturali agiranno da freno per la crescita potenziale. Affrontare le principali incertezze politiche - sottolinea l'FMI - e l'eliminazione delle barriere strutturali potrebbe rafforzare la crescita sia nel breve che nel lungo termine.
Le prospettive per il 2024 e il 2025 restano quelle di una crescita modesta. Nelle economie europee avanzate, il tasso di crescita previsto è l'1% per il 2024 e l'1,4% per il 2025, mentre per l'Europa allargata è attesa una crescita del 2,3% per il 2024 e del 3,1% per i 2025, che conferma sostanzialmente le previsioni precedenti.
Il graduale rafforzamento della domanda interna privata, sostenuta da un'ulteriore disinflazione e da un progressivo allentamento condizioni finanziarie, dovrebbero più che compensare gli effetti del necessario consolidamento fiscale. Tuttavia, il percorso di ripresa dell'Europa si rivela più lungo rispetto alle crisi precedenti ed i rischi per le prospettive sono rivolti al ribasso.
Data l'elevata persistenza dell'inflazione di fondo, gli obiettivi di inflazione saranno raggiunti in anticipo: nel 2025 per le economie europee e nel 2026 per l'Europa allargata, In questo contesto, i policy maker hanno bisogno di politiche macroeconomiche volte ad aiutare imprese e famiglie e ad affrontare la crisi in un ambiente incerto. Nel breve termine, ciò significa passare a un orientamento di politica monetaria neutrale e ridurre i deficit senza compromettere un atterraggio morbido.
Le banche centrali hanno opportunamente iniziato ad allentare la politica monetaria. Nelle economie europee avanzate - sottolinea l'FMI - le riduzioni dei tassi dovrebbero continuare con costanza, ma sempre mantenendo "flessibilità" e seguendo un "approccio più dipendente dai dati e incontro per incontro".
Quanto alla politica fiscale, per l'FMI "è giunto il momento" che "garantisca la sostenibilità del debito". £Il debito pubblico è aumentato sostanzialmente dal 2020 - ha ricordato il Fondo - poiché i governi hanno fornito il sostegno politico necessario durante le crisi. Ma con l'inflazione più vicina al target e una crescita moderata, il debito potrebbe diventare un elemento di vulnerabilità se non posto sotto controllo attraverso sforzi di aggiustamento a medio termine. "È ora in atto una gradita svolta nella politica fiscale. - afferma l'FMI - La nuova governance fiscale rappresenta un passo cruciale per ridurre il debito e rafforzare la sostenibilità, e dovrebbe essere implementata come previsto".
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(Teleborsa) 24-10-2024 18:56