
Fitto: "Difesa fondi agricoltura è priorità in Ue"

"Il dibattito sul bilancio europeo è fondamentale – ha proseguito Fitto – un terzo del bilancio è sulle politiche di coesione e un terzo è sulle politiche agricole. Difendere questo in modo tradizionale potrebbe essere un errore, ma incidere sulla qualità della spesa potrebbe essere un'arma vincente, evitando di correre il rischio che in un fondo unico si perda la specificità di queste risorse che vanno salvaguardate". Fitto ha spiegato che bisogna "creare sinergie tra i diversi programmi, i quali devono parlarsi" e ha sottolineato che in questo senso tra le priorità europee c'è anche il piano sull'acqua, che "immaginando una strada", potrebbe "essere finanziato dalle politiche di coesione". Il commissario ha anche garantito che verranno date "risposte che tengono conto delle esigenze di ogni Stato membro" e che saranno fatte "scelte comuni discusse per tempo e non imposte dall'alto senza un confronto preventivo".
"C'è tutta la volontà di lavorare insieme per questo settore fondamentale per l'Italia e per l'Europa" ha aggiunto il vicepresidente della commissione europea. Fitto ha citato il lavoro di revisione svolto sul Pnrr "anche con le rappresentanze di categoria, grazie al quale abbiamo ottenuto 3 miliardi di risorse aggiuntive per il reparto agricolo" e ha sottolineato che il proprio ruolo di coordinamento tra diversi Commissari Ue vuole essere "un messaggio chiaro di una visione d'insieme e di dialogo" che ha già portato al documento sulla nuova visione europea per l'agricoltura che rappresenta "un netto cambio di approccio". "L'elemento centrale – ha proseguito – è che l'agricoltore non è un problema, ma è parte della soluzione". Tra le priorità della Ue, ha poi spiegato Fitto, ci sono le aree interne e rurali, di cui va contrastato l'abbandono "e per le quali servono politiche strutturate che mettano insieme interventi in diversi ambiti, come le infrastrutture materiale e immateriali e la creazione di servizi che incentivino il ritorno e la permanenza in quelle aree".
È necessario – ha detto Fitto – "rivedere l'attuale politica di coesione già con l'attuale Programmazione non solo con quella futura". Secondo Fitto i nodi da sciogliere sono "oltre alla capacità di spesa molto bassa anche il fatto che i programmi non hanno la flessibilità necessaria. Sono stati programmati 3-5 anni fa e bisogna creare le condizioni per adeguare i programmi alle attuali necessità". Una lavoro, ha concluso, che "potrà trovare a partire dalle prossime settimane le prime risposte".
"Abbiamo apprezzato le dichiarazioni di Raffaele Fitto rispetto alla difesa dei fondi Pac. Non si può correre il rischio di un fondo unico, serve garantire la singola dimensione economica di ogni settore. Bene anche l'attenzione dedicata alle aree interne e al tema delle risorse idriche. Bisogna approfittare della revisione della politica di coesione e utilizzare i fondi anche per rispondere alle esigenze della gestione dell'acqua, sia in termini di infrastrutture che di approvvigionamento" ha commentato il presidente di Cia-Agricoltori, Cristiano Fini. Per Cia è, dunque, importante il no di Fitto all'ipotesi di Fondo unico nazionale per il finanziamento della Pac, che segnerebbe lo stop a una politica economica di settore. In merito alle aree interne, Cia ha apprezzato la volontà del vicepresidente Fitto di contrastarne l'abbandono e lo spopolamento con risorse e misure dedicate, attraverso la sinergia fra i fondi di coesione e le politiche agricole comunitarie, al fine di creare servizi per aumentare la qualità della vita in quelle zone.
"Ogni ipotesi di far confluire le risorse della Pac in un unico contenitore rappresenterebbe un colpo mortale al futuro dell'agricoltura europea" affermano Coldiretti e Filiera Italia . "È di vitale importanza per il futuro dell'Europa che le scelte in materia di bilancio comune salvaguardino l'eccezionalismo agricolo, tenendo separati i fondi della Pac al di fuori di ogni ambiguità – afferma Coldiretti –, poiché solo in questo modo sarà possibile difendere la sovranità alimentare del continente in un momento di grandi tensioni e incertezze a livello globale. La via giusta sarebbe, invece, quella di trovare sinergie adeguate tra i fondi della Politica agricola e quelli strutturali per colmare il gravissimo deficit infrastrutturale e idrico che pesa sulla produzione di cibo".
(Teleborsa) 24-03-2025 19:41