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Fisco, Leo: nessun atteggiamento repressivo su chi non aderirà al concordato

News Image (Teleborsa) - Il viceministro all'economia, Maurizio Leo, ha assicurato che non ci sarà nessun "atteggiamento repressivo" nei confronti dei contribuenti che non aderiranno al concordato preventivo biennale. "Dovremmo avere sicuramente delle notizie positive ma se il contribuente non aderirà a questo tipo di definizione ed è un contribuente che ritiene di essere nel giusto, e ha pagato le sue imposte, non avrà nulla da temere", ha affermato nel corso di un'audizione alla Commissione Bilancio del Senato sul decreto fiscale. "Non ci sarà nessun atteggiamento repressivo, nessuno farà accertamenti e li andrà a colpire".

Per avere i dati sulle adesioni al concordato preventivo biennale "bisogna dare tempo all'Agenzia delle Entrate di elaborare i dati, ci vorranno una decina di giorni al massimo" dopo il termine che scade domani, ha aggiunto il viceministro.

Sul concordato preventivo "abbiamo mantenuto la posizione sul termine del 31 ottobre perché così possiamo, in relazione al gettito che verrà recuperato, fare degli interventi sulla riduzione delle aliquote", ha spiegato Leo. "Il problema è legato ai tempi – ha proseguito –. Noi avremmo voluto dare più tempo ai contribuenti ma il nostro obiettivo era vedere le risorse che potevamo ottenere da questa misura per poter lavorare sulle aliquote".

"La nostra volontà è trovare le risorse per lavorare sull'aliquota del 35% ma se non abbiamo un dato puntuale entro il 31 ottobre su cosa viene da questa operazione non siamo in grado di poter intervenire sulla legge di Bilancio", ha aggiunto.

Quanto al rapporto tra fisco e contribuenti "abbiamo voluto invertire la rotta", ha sottolineato Leo, e puntare sul "dialogo costante come con il concordato" perché "dobbiamo tenere conto della capacità operativa degli uffici e dei controlli che può fare l'amministrazione finanziaria. Dai dati della Corte dei Conti nel 2022 sulla massa dei contribuenti Isa venivano fatti controlli sul 5%. Dati 2023, il 2%". "C'è tutto un mondo di soggetti che non vengono controllati – ha dichiarato –. Non per cattiva volontà dell'amministrazione finanziaria ma proprio perché c'è una capacità operativa che non consente di fare controlli a 360 gradi su tutta la massa dei contribuenti".

Sui contribuenti che dichiarano meno di 15mila euro, il viceministro ha affermato che ci sono "dati che sono preoccupanti". "Noi dobbiamo cercare di aggredire questo mondo, questi soggetti, perché dobbiamo recuperare materia imponibile. E lo stiamo facendo gradualmente attraverso il concordato."

(Teleborsa) 30-10-2024 13:39


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