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Elezioni Usa 2024, Biden passa testimone a Harris. La vicepresidente "Batterò Trump"
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"Sono onorata di avere l'appoggio del presidente e la mia intenzione è guadagnarmi e vincere questa nomination. Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America. E io ho bisogno di voi in questa battaglia" ha commentato Kamala Harris in uno dei suoi primi messaggi di raccolta fondi. "Mi guadagnerò la nomination e batterò Trump – ha assicurato Harris dando già ufficialmente il via alla sua corsa presidenziale –. Farò tutto ciò che è in mio potere per unire il partito democratico e unire la nostra nazione per sconfiggere Donald Trump e la sua agenda estremista. Abbiamo 107 giorni da qui alle elezioni, uniamoci e vinciamo!". Immediata la risposta con un boom di donazioni per i democratici che hanno raccolto in poche ore 46,7 milioni di dollari.
Uno dei primi e maggiori nodi da sciogliere è chi sarà il suo vice. Alcuni donatori dem hanno già iniziato a finanziare un processo di valutazione dei possibili numeri due. Nella lista dei papabili ci sarebbero i governatori della Pennsylvania Josh Shapiro e del Kentucky Andy Beshear. L'interesse però è anche sui governatori della North Carolina Roy Cooper e del Michigan Gretchen Whitmer, ma anche sul senatore dell'Arizona Mark Kelly. Molti fra i democratici sognano un ticket tutto al femminile con Harris e Whitmer, altri invece temono che sia troppo rischioso perché l'America non potrebbe essere pronta a una presidente e a una vicepresidente donna.
Biden sarà ricordato "come il peggior presidente nella storia del nostro Paese" e la sua vice Kamala Harris "sarà ancora più facile da battere" ha commentato Donald Trump in una telefonata alla Cnn, la tv americana a lui più ostile. "Il disonesto Joe Biden non era idoneo a candidarsi alla presidenza, e certamente non è idoneo a servire e non lo è mai stato! Ha raggiunto la posizione di presidente solo grazie a bugie, notizie false e senza lasciare il suo seminterrato. Tutti coloro che lo circondavano, compreso il suo medico e i media, sapevano che non era in grado di essere presidente, e non lo era" ha proseguito Trump sul suo social Truth, sostenendo che tutti sapevano sin dall'inizio dell'inadeguatezza del leader dem a guidare il Paese. Lo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson, ha chiesto invece a gran voce le dimissioni immediate di Biden dalla presidenza perché "se non è in grado di correre, allora non è in grado neanche di servire da presidente".
Il pressing sul presidente era iniziato dopo la sua disastrosa performance al dibattito tv con Trump del 27 giugno. Da allora è stato un crescendo di richieste. Dall'ex speaker della Camera Nancy Pelosi all'ex presidente Barack Obama, passando per i leader del Congresso Chuck Schumer e Hakeem Jeffries. Una pressione divenuta insostenibile con il passare dei giorni. Il Covid che lo ha poi costretto all'isolamento negli ultimi giorni, strappandolo alla campagna elettorale, è stato il colpo definitivo, mostrando un presidente fragile e debole e rafforzando l'idea che le sue chance di vincere in novembre fossero ormai ridotte drasticamente. Se, nonostante i rumor, fino a sabato il presidente aveva pubblicamente annunciato di essere determinato a continuare a correre, durante l'isolamento a Rehoboth Beach, nella sua casa al mare del Delaware, Biden ha riflettuto nella sua solitudine fino a comunicato al suo staff, domenica mattina, la sofferta decisione di ritirarsi.
(Teleborsa) 22-07-2024 09:25